Convitto INPS di Arezzo, cambia l’appalto per la ristorazione

La ditta KLAS SERVICE Srl, che ha vinto la gara di appalto per la gestione della mensa del Convitto Inps di Arezzo, quest’anno effettuerà il servizio con solo 7 persone, a differenza della passata gestione dove ne lavoravano, fino allo scorso anno, 11.

“A causa di questa drastica riduzione di organico sono stati completamente stravolti i tradizionali orari di lavoro delle addette mensa, lavoratrici part-time con turni di lavoro che si erano consolidati nei tanti anni di servizio presso la struttura. Nonostante i tentativi di definire la questione e la disponibilità delle lavoratrici a sopperire alla carenza di organico con alcune variazioni del proprio orario di lavoro, non è stato possibile addivenire ad una soluzione condivisa. L’azienda vuole di più: spezzettare l’orario delle lavoratrici nell’arco della giornata per ridurre i costi, e come ci ha più volte ribadito l’azienda, a loro avviso l’organizzazione del lavoro e quindi dei turni spetta solo ad essa in quanto è lei che paga, a prescindere dal legittimo diritto delle lavoratrici a vedersi riconoscere l’orario di lavoro sottoscritto all’assunzione”.

Lorenza Vaselli, dirigente della Filcams Cgil, spiega così la vertenza in atto al convitto Inps di Arezzo.

“Abbiamo proclamato lo stato di agitazione perché, contrariamente a quanto pensa l’azienda, non possono essere fatte modifiche unilaterali del contratto di lavoro part time. E quindi verificheremo nei prossimi giorni quali ulteriori iniziative assumere, a partire dalla proclamazione dello sciopero.

Una prima riflessione è la conferma che la logica del massimo ribasso negli appalti produce sempre un risultato certo e cioè la riduzione dei diritti dei lavoratori, il risparmio passa dalla loro pelle e dalla pretesa dei datori di lavoro di poter imporre e variare continuamente le condizioni a proprio piacimento, senza alcun rispetto della vita delle persone che vengono trattate alla stregua di costi da poter ottimizzare.

Il risparmio non è la soluzione giusta, il risultato di un servizio di qualità per i convittori passa anche dalla soddisfazione dei dipendenti che da tanti anni si dedicano con passione ad un posto che considerano casa.

Ad oggi aspettiamo di essere convocati dalla Prefettura di Arezzo, dove andremo ad illustrare la questione prima di arrivare allo sciopero”.

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