Koiné, il sindacato: “applicazione errata del contratto collettivo nazionale”
“In Koinè stiamo registrando un’applicazione errata del contratto collettivo nazionale”, sottolinea Alessandra Ricciarini della segreteria provinciale Fp Cgil. “Il calcolo della busta paga dei lavoratori e delle lavoratrici risente di una riduzione arbitraria delle ore lavorate, funzionale esclusivamente alle esigenze della Cooperativa Sociale Koinè, che non può ritenersi autorizzata ad applicare unilateralmente un contratto inesistente: il contratto collettivo nazionale di lavoro è uno solo, ed è quello che deve essere applicato in tutti i suoi articoli”. Infatti ai lavoratori vengono retribuiti gran parte degli istituti contrattuali in base ad un calcolo empirico delle ore lavorate negli ultimi 8 mesi, in deroga al CCNL e al contratto individuale di lavoro sottoscritto, che invece prevedono una retribuzione oraria tabellare. Tutto ciò si traduce inevitabilmente in una riduzione del salario mensile e annuale, con importanti riflessi negativi sui lavoratori. “Queste sono condizioni che la FP CGIL non è disposta ad accettare. Su questi temi come organizzazione sindacale abbiamo tentato di aprire un tavolo serio e proficuo con i vertici della Cooperativa, senza trovare alcun accoglimento e soluzione al problema”. Altro tema, su cui la Fp Cgil ha avuto ragione dinanzi al Giudice del Lavoro di Arezzo, è quello relativo alla corrispondenza tra livello contrattuale e mansione effettivamente svolta negli anni dai lavoratori della Cooperativa: “La sentenza n. 156/2022 del Tribunale di Arezzo” – ricorda Ricciarini – “riconosce che la Cooperativa Sociale Koinè ha inquadrato un proprio socio-lavoratore iscritto e assistito nella causa dalla CGIL ad un livello più basso, ma poi in realtà lo ha chiamato a svolgere mansioni superiori in virtù di un risparmio economico”. “A questo punto – continua Ricciarini – ci chiediamo, ma soprattutto chiediamo a Koinè, se anche gli altri operatori adibiti all’assistenza delle persone fragili, come nelle RSA, siano inquadrati come Addetto all’Assistenza di Base, anziché come Operatore Socio Sanitario di cui però si chiede la titolarità”. La sentenza 156/2022 condanna infatti la Cooperativa Sociale Koinè ad inquadrare il proprio sociolavoratore al corretto livello e a corrispondergli l’importo di € 3.025,95 a titolo di differenze retributive. La CGIL annuncia che, alla luce della Sentenza 156/2022, rivendicherà il riconoscimento della mansione anche per tutti gli altri operatori che dovessero trovarsi nelle stesse condizioni di sottoinquadramento ma che in realtà svolgono predetta mansione necessaria ad accudire gli anziani residenti nelle varie strutture. “La Fp Cgil non si è limitata a chiedere a Koinè il pieno rispetto del CCNL” – conclude Gian Maria Acciai, Segretario Generale della Fp Cgil di Arezzo – “ma si è rivolta anche alla Usl Toscana Sud Est affinché eserciti il proprio ruolo di controllo sulle strutture convenzionate e accreditate del territorio come le RSA, a tutela dei lavoratori e degli utenti che, si ricorda, sono soggetti fragili”.
Nella foto: Alessandra Ricciarini