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domenica | 12-01-2025

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Pam: firmato l’accordo in difesa dell’occupazione

E’ stato quello di ieri l’ultimo giorno di apertura del Supermercato Pam di via Vittorio Alfieri ad Arezzo. Da oggi scaffali vuoti e serrande chiuse nell’attività che per anni ha rappresentato un punto di riferimento per il quartiere Tortaia e non solo. Le novità per i 25 lavoratori impiegati da fonte sindacale: esodi esclusivamente volontari e trasferimenti solo sul territorio.

Gli esodi che si verificheranno entro la fine di gennaio saranno solo su base volontaria. Chi rimarrà al lavoro, andrà prevalentemente nel punto vendita di Campo Marzio ad Arezzo e in misura limitata negi altri della provincia.
Questa la sintesi dell’accordo raggiunto tra la Pam e i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil sul punto vendita di Tortaia e che è stato approvato dall’assemblea dei dipendenti.
Ecco i dettagli. Si afferma il criterio esclusivo della volontarietà per gli esodi che si verificheranno da oggi alla fine di gennaio; per i dipendenti che rimarranno in forza si prospetta in larga parte lo spostamento sul punto vendita di Campo Marzio e, in misura limitata, qualche possibile trasferimento sui restanti punti vendita presenti nella provincia, con diritto di precedenza, comunque, ad essere ricollocati anch’essi più vicini a casa.
Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil si tratta di un accordo sul quale esprimere soddisfazione ma parziale: “Se con questa intesa si chiude la vertenza che riguarda il gruppo di lavoratrici e di lavoratori Pam di Tortaia, non si archivia certo la questione più ampia e altrettanto critica del resto dei negozi e delle sorti degli altri dipendenti, stante anche la complessiva perdita di occupazione generata dall’interruzione dei contratti a termine impiegati sino a dicembre nei punti vendita di Arezzo”.
I sindacati di categoria ritengono infatti “insufficienti le informazioni ricevute in merito alla destinazione d’uso dell’immobile di Tortaia, proprietà del Gruppo Pam, data la rilevanza sociale che tale struttura riveste per la città di Arezzo. Non a caso, su questa vicenda,  abbiamo coinvolto anche l’Amministrazione comunale. Altrettanto insufficienti ed evasive valutiamo le risposte sul destino dei restanti punti vendita, considerata l’apparente volontà di Pam di lasciare il territorio di Arezzo, salvo speculare sugli immobili di sua proprietà, a danno dei lavoratori e del livello di servizio offerto alla città di Arezzo e all’intera provincia”.
L’accordo è stato quindi firmato ma lo stato di attenzione sindacale rimane: “Il rischio che questa vicenda possa ripetersi è troppo alto e sarebbe da incoscienti non preoccuparsene in ottica futura. Questo vale sia per i lavoratori che per i cittadini di Arezzo”.

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