Più organici e finanziamenti per la sanità pubblica. La richiesta del sindacato
“Una cosa è certa – afferma Gabriella Petteruti, dirigente provinciale della Fp Cgil. Nonostante l’impegno e il sacrificio degli operatori, il sistema sanitario nazionale non funziona. E la scelta conseguente sembra ormai essere quella di affidare la salute delle persone al sistema privato. Non lo si dice chiaramente ma si spiana la strada a questo esito. Se si vuole che fasce sempre più larghe di popolazione siano orientate verso il privato, basta non far funzionare il pubblico”.
Anche la sanità aretina è allo stremo. “Lo sono i lavoratori del settore per la crescente difficoltà a rispondere alle pressanti richieste dell’azienda che chiede la copertura dei turni rimasti scoperti per la carenza di personale, sia nella propria sede lavorativa sia in reparti e settori diversi da quello di appartenenza”.
Petteruti ricorda come la Fp Cgil abbia da tempo previsto che “il tetto alle assunzioni imposto dagli ultimi governi (misura confermata da quello attuale) e il costante definanziamento dei settori pubblici, avrebbe condotto a un inevitabile collasso del sistema pubblico, compreso quello del servizio sanitario”.
La Asl Tse insiste nel considerare il 2019 come anno di riferimento per gli organici, come se quello fosse stato quello d’oro della sanità toscana. “E’ una logica inaccettabile e, provocatoriamente, dobbiamo ringraziare il Covid per aver dato una boccata di ossigeno ad un sistema in perenne affanno. Le assunzioni a tempo indeterminato autorizzate dalla Regione toscana in quel periodo, hanno dimostrato, purtroppo, un eccessivo ottimismo verso una supposta presa di coscienza dei politici al Governo, circa la necessità di dare piena attuazione alal Costituzione, primo fra tutti l’articolo 32, visto che le speranze di rinnovate coperture economiche e la possibilità di assumere si sono infrante con le ultime leggi di bilancio del governo Meloni e il decreto sulle liste d’attesa, per altro non condiviso con le Regioni”.
Gabriella Petteruti ricorda che “non solo non sarà possibile assumere, ma non verranno neanche garantite risorse adeguate ad un rinnovo contrattuale decente. Si finanziano attività aggiuntive, si detassano gli straordinari, si incentiva il ricorso alla sanità privata, ma non si incrementa l’organico. Se vuoi guadagnare di più devi lavorare di più: Questo il messaggio del Governo”.
La Fp Cgil chiede chiarezza e non condivisioni strumentali alla politica locale: “quando la vice Sindaca Lucia Tanti, sulla base di un documento sindacale, invoca gli stati generali della sanità ma lavora e propone il ricorso a capitali privati attraverso la finanza di progetto per completare l’ospedale di Arezzo, a quale modello di sanità sta pensando? Oggi più che di edifici abbiamo bisogno di persone, di professionisti, di operatrici e operatori della sanità”.
Petteruti rivolge molte domande. “È normale che si acquistino nuovi strumenti per la diagnostica, come la nuova Tac installata al San Donato e non avere personale, medici e tecnici di radiologia, in numero adeguato a far funzionare queste strumentazioni? Esiste una logica nello stipulare contratti d’affitto per nuove sedi e poi tagliare sui contratti delle pulizie? O ridurre le postazioni CUP legate all’adeguamento tecnologico e digitale e al contempo affidare alle farmacie le prenotazioni per visite ed esami diagnostici? Gli esponenti locali dei partiti al governo che tipo di soluzioni propongono?”.
La Fp Cgil ha una sola risposta: occorrono più assunzioni. “Chiediamo di lavorare in sicurezza. Chiediamo un rinnovo contrattuale adeguato all’inflazione, non la miseria offerta dal governo”.