Soprintendenza ad Arezzo, sindacato in prima linea: “Prosegue la nostra battaglia”

Dal 2014 il palazzo di via Ricasoli ha visto una gravissima emorragia di personale. Il territorio sente la mancanza di un corpo dirigenziale autonomo per la tutela dei beni culturali, unici ed inestimabili che fanno di Arezzo un importante territorio della cultura italiana.

Quello che chiediamo – spiega Maurizio Milanesi della Funzione Pubblica CISL – è un intervento di mediazione presso il Ministero delle Istituzioni aretine affinché con il ritrovato interesse anche per tutto il circuito museale, possa essere riconosciuto il valore che merita alla sede della Soprintendenza e perché Arezzo torni ad avere la titolarità della Soprintendenza di Archeologia Belle Arti e Paesaggio”.

La maxi struttura voluta nel 2014 non ha portato nessun beneficio ma anzi ha sortito solo effetti negativi. Affidare ad un solo dirigente, ad un’unica struttura interprovinciale la tutela e la valorizzazione dell’immenso patrimonio artistico e paesaggistico, non è stata una scelta positiva.

“La Cisl  – conclude Milanesi – è in prima fila in questa battaglia, in primis per la tutela dei lavoratori sacrificati da logiche incomprensibili. E poi, da non trascurare il fatto che, una corretta promozione del bene culturale genera economia e posti di lavoro”.

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