Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

lunedì | 24-02-2025

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Benvenuti nel tempo dei revisionisti storici da bar dello sport

I personaggi sono quelli che una volta, anni 70 e 80, era facile trovare dentro un bar dello sport di provincia, i quali entravano in discussioni improbabili incoraggiati da litri di vino e sambuca. Questi viaggi a propulsione etilica rimanevano circoscritti alle mura del bar, finivano a scapaccioni o, nella peggiore delle ipotesi, con lo svenimento di uno degli oratori per coma etilico. Oggi lo scenario è cambiato, ci sono i revisionisti di professione, quelli che lucidamente cercano di spiegarti che loro hanno visto la luce divina, perché hanno studiato la storia sugli inserti di Sorrisi e Canzoni Tv. Mi sono imbattuto in uno di questi storditi proprio ieri, quando ho scritto un articolo sul professore di Palermo che ai suoi alunni raccontava che gli ebrei ad Auschwitz e Dachau non venivano uccisi, torturati e cremati: si divertivano! in pratica se morivano era solo dal ridere, non per altro. E’ arrivato in calce al post del mio articolo il commento di un professorino che a grandi linee ha detto che sulla shoa la storia aveva esagerato sui numeri, che c’erano troppe incongruenze sul numero dei morti e che, udite udite, nel mondo era successo ben di peggio. La chiosa è da far accapponare la pelle: “tutto questo per dire che tutto il mondo è paese, la shoa non è stata una cosa così particolare dopotutto”. La mia amara conclusione è che non ci sono più i nazifascisti di una volta, quelli che non negavano nulla e andavano tristemente fieri dell’operato di pulizia etnica compiuta dalla ditta messa su dall’ex imbianchino di Monaco di Baviera, quelli che non sono mai stati capaci di ragionare per più di due minuti ma solo di menare le mani. Oggi la situazione è ancor più drammatica, dobbiamo fare i conti anche con quelli che scrivono le peggio cose e che cercano di spiegarti che l’imbecille sei te, nonostante uno abbia passato mesi e anni sui libri di storia all’Università. E’ ovvio che combattere e discutere con uno che è ignorante come una capra è davvero difficile, diventa però opera improba se l’incolto ha la ferma convinzione di essere un luminare di livello internazionale. Io mi domando: sei milioni e mezzo di ebrei morti nei campi di concentramento non sono sufficienti a farvi capire quanto siete idioti e insensati? La cifra è esagerata? Se anche fossero cinque milioni è meno orribile tutto quello che è successo tra tra il 1933 e il 1943? Ovviamente stiamo parlando solo di ebrei, perché la conta dei morti è molto più alta. Nei campi di concentramento trovarono la morte anche le popolazioni slave delle regioni occupate nell’Europa orientale e nei Balcani, i prigionieri di guerra sovietici, gli oppositori politici, i massoni, le minoranze etniche come rom e sinti, i gruppi religiosi come testimoni di Geova e pentecostali, omosessuali e portatori di handicap mentali o fisici. La stima dei morti in questo caso sale a più di 15 milioni. E’ già avvilente pensare che milioni di persone abbiano vissuto l’orrore dell’olocausto, prendere atto che a qualcuno non abbia insegnato nulla è orribile. Passano gli anni ma sono sempre più convinto che siamo inevitabilmente destinati all’estinzione.

Articoli correlati