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mercoledì | 19-02-2025

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Enrico Mattei, un esempio che vale ancora oggi

Qualcuno forse non saprà chi era Enrico Mattei. A scuola si insegna chi era Vercingetorige ma non chi fosse uno dei fondatori dell’Italia moderna.
Mattei è una di quelle figure, assieme a Corradino d’Ascanio, Adriano Olivetti e Giulio Natta, che hanno contribuito a fare dell’Italia un paese moderno. È stato un protagonista del cosiddetto “boom economico”.
Prima operaio poi dirigente d’industria, partigiano, cattolico, un uomo del suo tempo che però sapeva guardare al futuro.
Rivitalizzò l’AGIP, divenne presidente dell’ENI, fece quello che nessuno prima aveva mai fatto, fece dell’Italia una protagonista della scena internazionale.
Lo fece rompendo vecchi schemi e costruendo nuove alleanze. Le aziende petrolifere americane e inglesi, le sette sorelle, offrivano contratti capestro, si tenevano oltre il 50% dei profitti di petrolio e gas e lasciavano ben poco ai paesi produttori. Mattei stravolse completamente il mercato proponendo di lasciare agli stati produttori il 75% dei profitti. Su queste basi strinse accordi con Marocco, Tunisia, Egitto, Iran. Una politica che il governo assecondò e che venne definita “neoatlantismo”. Una politica che ancor oggi avrebbe un suo valore: l’Italia stava nel patto atlantico, rispettava gli impegni ma era aperta alla collaborazione con gli altri paesi. Nel 1960 Mattei andò oltre e strinse un accordo con l’Unione Sovietica, per ottenere un notevole quantitativo di petrolio.
La sua frase preferita era “L’ingegno è vedere possibilità dove gli altri non ne vedono.”
Sapeva perfettamente che un paese povero di materie prime come l’Italia non poteva seguire le stesse politiche di nazioni più forti e più ricche. Da qui la sua idea di una politica estera che guardasse al Mediterraneo e non solo a quello che accade oltre le Alpi. Un insegnamento che oggi sembra essere stato dimenticato. Mattei ha pagato di persona la sua lungimiranza ma la sua lezione rimane di grandissima attualità. Specialmente in questi giorni difficili, dove la questione dell’energia torna ad essere centrale per le prospettive di sviluppo del paese. Ma chi ha il coraggio di riprendere in mano i suoi principi? Lo citano ma nessuno ha l’audacia di seguire i suoi passi.

Foto Rainews

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