Facciamo un po’ di luce

Appena alzata ha portato fuori il cane prima di andare al lavoro. Ha portato con sé una torcia elettrica perché via Cimabue, dove abita, è completamente al buio: lampioni spenti. Ilaria, a causa dell’oscurità, non ha visto il bordo di un marciapiede ed è caduta rovinosamente a terra. È stata trasportata all’ospedale in ambulanza. Al pronto soccorso la diagnosi: infrazione antero laterale del calcagno, 30 giorni di gesso. Ovviamente le auguriamo di rimettersi presto, sperando nel frattempo che vengano riaccesi i lampioni la mattina presto, quando molti comuni mortali si alzano per andare a lavorare. La Giunta Ghinelli il 3 novembre scorso ha deciso di mettere in atto azioni finalizzate al risparmio energetico, tenendo spenta l’illuminazione pubblica per alcune ore della giornata, compresa la mattina alle 6,20 quando Ilaria è uscita di casa. Tenere spento un lampione su due era troppo complicato? Lasciare nel buio completo gran parte della città comporta delle problematiche che erano facilmente prevedibili. Ma la domanda alla quale l’assessore Sacchetti ancora non ha dato risposta è un’altra: nel 2019 il Comune ha affidato il servizio di gestione della pubblica illuminazione ad una ditta che si è aggiudicata l’appalto e che prevedeva la manutenzione ordinaria degli impianti di illuminazione pubblica e semaforica, i lavori di riqualificazione energetica, l’adeguamento normativo degli impianti di illuminazione e la fornitura di energia elettrica. Quindi se questo contratto fosse ancora in essere per chi vengono tenuti spenti i lampioni? Non certo per far risparmiare i cittadini ma la società che si è aggiudicata l’appalto. Caro assessore Sacchetti forse è arrivato il momento di fare un po’ di “luce” su questa vicenda.

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