Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

domenica | 23-02-2025

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

“Fondo Tafi”: collaborare e non interrogare per far luce sulla vicenda

La questione deve stare particolarmente a cuore all’amministrazione, visto che erano presenti oltre al sindaco, il vicesindaco, l’assessore alla cultura e quello al sociale, mancava invece il Presidente della Istituzione educativa e culturale castiglionese, depositaria del Fondo. 

Cosa è venuto fuori dalla conferenza? Gli amministratori hanno precisato, così come era stato fatto nei giorni scorsi, che non è vero che l’Amministrazione Comunale si sia disfatta dei libri del “Fondo Tafi”, però è altrettanto vero che alcuni di quei libri non dovevano essere laddove sono stati rinvenuti. Sarebbe tuttavia opportuno, a detta degli amministratori comunali, che il gruppo consiliare Città al centro, che afferma di essere in possesso dei volumi, li riconsegnasse alla Biblioteca. Perché, come ha affermato l’assessore alla cultura, in questi casi più che interrogare sarebbe meglio collaborare. In quanto al perché i libri siano finiti dove non dovevamo essere il comune non esclude nessun tipo di ipotesi dalla disattenzione fino ad arrivare ad una possibile “sottrazione”. Tant’è che il sindaco ha annunciato che non solo è stata avviata un’indagine interna ma è stato presentato anche un esposto alla procura per capire se vi possano essere ipotesi di reato.

Riassumendo: i libri ritrovati, ancorché timbrati ma non schedati, come ha specificato Agnelli, non dovevano essere all’isola ecologica. Secondo si investiga per capire come siano finiti lì, terzo sarebbe opportuno che il Gruppo di opposizione restituisse i libri allo loro sede naturale. Niente di nuovo sotto il sole e invece no, una novità alla fine c’è stata: il comune ha deciso di avviare il riconoscimento della tomba di monsignor Tafi, insegne storico ed emerito benefattore della Biblioteca, come tomba storica. Un giusto riconoscimento per chi ha impegnato tutta la sua vita oltre che nell’attività pastorale anche nello studio e nella ricerca, donando a Castiglion Fiorentino un fondo di quasi 7.000 volumi.

Articoli correlati