Ignoranza e maleducazione la fanno da padrone, in politica e nella vita
Proprio quel Sandro lì, quello che nelle classifiche è tutt’ora considerato il Presidente della Repubblica più amato dagli italiani. Il Presidente dei mondali dell’82, QUELLO CHE AVVICINÒ IL PALAZZO ALLA GENTE, quello che con poche parole tracciò un programma politico “Il popolo italiano, non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei suoi cari. Non chiede quindi il paradiso in terra. Chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo”.
Davvero ingenerosi sono coloro che gli hanno negato l’intitolazione di una strada. Sia chiaro, un Consiglio Comunale è liberissimo di scegliere quello che ritiene più opportuno. Il tema è cosa c’è dietro quella scelta che oggi riguarda PERTINI ma domani potrebbe interessare un politico di parte avversa.
Ci sta la SEMPLIFICAZIONE per cui, se tu non la pensi come me io non discuto le tue idee ma ti attacco, ti distruggo, ti cancello. Un po’ come fanno certi estremisti con le statue di Cristoforo Colombo.
Dietro quella scelta del Consiglio Comunale di Lucca ci sta l’ignoranza della Storia e l’incapacità di riconoscere che anche gli altri possono essere brave persone. Un atteggiamento settario e tribale da ultras della curva sud.
QUESTO MALCOSTUME È ORMAI DIFFUSO a tutti i livelli: dal piccolo comune fino al Parlamento. Non si ragiona di idee e di proposte, si ragiona sulle persone. Si scava nei loro difetti fisici e nelle loro debolezze, perfino tra le pieghe dei lenzuoli.
Nel dibattito pubblico siamo entrati in un circolo vizioso, spesso alimentato dai media, che predilige la politica urlata, becera, deficiente piuttosto che il ragionamento concentrato sul “bene comune”.
LA POLITICA RIDOTTA A PARTIGIANERIA, a consorteria, a gruppo di potere porta in sé il germe della sua decadenza, perché non seleziona i migliori ma solo i più fedeli, non seleziona come direbbe Machiavelli “volpi e leoni” ma mastini dai denti aguzzi ma dal cervello piccolo.
UN ANDAZZO CHE A LUNGO ANDARE INTOSSICA NON SOLO IL DIBATTITO PUBBLICO ma anche quello tra le persone. Fateci caso ormai PER OGNI DOVE VINCE LA PREPOTENZA E LA MALEDUCAZIONE, si rischia di essere insultati o gonfiati di botte per un parcheggio oppure perché si rimprovera un giovanotto che orina per strada.
Prima CI SI VERGOGNAVA AD ESSERE MALEDUCATI OGGI È DIVENTATO UN VANTO. Per cui non mi meraviglio che per faziosità, ignoranza e maleducazione sia negata l’intitolazione di una strada o di una Piazza a un Padre della Repubblica, sarebbe strano il contrario