L’apericena dei dinosauri
Gente rispettabile, sia chiaro, ma che non aggiunge niente di nuovo, anzi talvolta approfitta della disgrazia o della vittoria per intingere la penna nel veleno.
A destra stavolta, almeno per ora, sono stati zitti. Niente bandiere, niente cortei, niente offese alle zecche rosse, sembra che un ordine superiore abbia deciso per tutti: “via le trombe, i tricolori e le braccia tese. Responsabilità, ordine, compostezza. Non è tollerato gioire di fronte ai mesi bui che attende il paese”.
A sinistra invece è un fiorire di chat, l’ultimo baluardo di un assemblearismo che non esiste più. Un dialogo fitto, dove tutti ragionano di alleanze, candidature, errori e malintesi.
È bello discutere…quando serve, in caso contrario è uno spreco di tempo. “Del senno di poi son piene le fosse”, dicevano i nostri vecchi e avevano ragione da vendere.
È inutile prevedere il passato. Molto tempo prima, dovevano essere dette quelle cose.
Forse dovevano essere dette quando pochi imbecilli, tra i quali mi annovero, sostenevano che le alleanze elettorali vanno decise consultando gli iscritti. Lo fanno i tedeschi, i francesi, gli spagnoli, perché non deve farlo un partito che si chiama Democratico?
In quanto alle candidature io dico solo che nello statuto del Pd, all’articolo 25, sta scritto “La selezione delle candidature per le assemblee rappresentative avviene ad ogni livello con il metodo delle primarie”.
E qui mi fermo, perché nessuno di coloro che oggi accusano la deriva correntizia, la scarsissima apertura alla società, ha mai sollevato questo tema. In verità c’è stata qualche voce, ma somigliava alla Vox clamantis in deserto, alla voce di colui che grida nel deserto. E infatti hanno fatto come gli pareva.
Tutto vero, ma la severa lezione non sembra bastare. Già qualcuno guarda oltre, a quello che sarà tra due o tre anni. Elezioni regionali, comunali. È la strada migliore per fare la fine dei dinosauri.
La mia analisi non finisce qui, diciamo che questo è uno stuzzichino, uno di quelli che piacciono tanto agli amanti delle apericene.