L’insopportabile teatrino del buon esempio
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Ci sono cose che sfuggono alla ragione dei tempi. Per esempio la polemica, senza né capo né coda, se sia giusto che i politici (o meglio i rappresentati delle istituzioni) debbano vaccinarsi per primi oppure no. Una disputa senza costrutto. Personalmente non ho mai sopportato chi, ricoprendo incarichi pubblici, si fa bello facendo beneficenza, spesso con i soldi dell’erario, non ho mai sopportato chi, ricoprendo incarichi pubblici, si fa fotografare mentre dona il sangue o assiste un malato, non ho mai sopportato chi, ricoprendo incarichi pubblici, si fa intervistare mentre partecipa a un funerale, oppure pubblica su Facebook i ringraziamenti per un atto di ordinaria bontà.
Non lo sopporto perché, come diceva il buon Matteo (l’evangelista, da non confondere con altri): “Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”.
Qualcuno, di fronte a questi fenomeni dell’avanspettacolo politico, sostiene che così facendo essi danno il buon esempio: cazzate!
Il buon esempio si dà governando bene, non rubando, comportandosi da virtuosi, magari riducendosi le indennità per aiutare chi ha bisogno e non sbandierando la propria generosità e la propria munificenza.
Ben altre sono le cose di cui dovrebbero occuparsi coloro che oggi governano a Roma, nelle regioni e financo qui, nella nostra provincia. Di cosa dovrebbero occuparsi? Di organizzare un calendario serio per le vaccinazioni, della gratuità delle cure, di come verrà ripagato l’enorme debito pubblico che ci troveremo sulla gobba, di come far ripartire le imprese, di cosa accadrà a tanti lavoratori quando verrà meno il blocco dei licenziamenti, di come rilanciare l’economia locale, di quali progetti presentare per il Recovery Fund, di come riconvertire le produzioni in senso ecologico, di quale futuro per la cultura, ma di questo non si parla. Meglio continuare il teatrino, tanto quello non fa male a nessuno.