La candidatura di Giuseppe Conte tra senese e Valdichiana

Andiamo per ordine: Il collegio 12 è formato da 35 comuni: Abbadia San Salvatore, Asciano, Buonconvento, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Castiglion Fiorentino, Castiglione d’Orcia, Cetona, Chianciano Terme, Chiusdino, Chiusi, Cortona, Foiano della Chiana, Gaiole in Chianti, Lucignano, Marciano della Chiana, Montalcino, Montepulciano, Monteriggioni, Monteroni d’Arbia, Monticiano, Murlo, Piancastagnaio, Pienza, Radda in Chianti, Radicofani, Rapolano Terme, San Casciano dei Bagni, San Quirico d’Orcia, Sarteano, Siena, Sinalunga, Sovicille, Torrita di Siena e Trequanda. Un collegio teoricamente abbastanza sicuro per il centrosinistra e per questo spesso utilizzato per candidare “personalità”, l’ultima è stata Pier Carlo Padoan. Un’ abitudine, quella di proporre “gente di fuori”, che si porta dietro una controindicazione: una volta eletti i parlamentari si dimenticano di chi li ha votati, per esempio Padoan dopo un po’ ha deciso che era meglio fare il presidente di Unicredit che non il deputato. Stavolta però le cose sembrano prendere un’altra piega e tante voci si sono levate per dire che nel collegio 12 ci vuole una candidatura locale. Nessuna obiezione, da molto tempo sostengo che il pane, in senso politico, uno se lo deve guadagnare laddove ha le proprie radici, le guerre si fanno in prima linea non nelle retrovie. Purtroppo non tutti la pensano così. Per esempio quando scrissi che era opportuno, per l’onorevole Boschi, candidarsi nel collegio di Arezzo, presi dei sonori pernacchioni. Al netto delle mie opinioni rimango tuttavia sospettoso delle conversioni fulminee, in specie quelle di chi, fino all’altro giorno, promuoveva in Toscana, candidature che arrivavano da Marte.
Diciamolo chiaramente: in questo benedetto collegio 12, il problema non è di territorio, il problema è politico, così politico da suscitare l’interesse del Sindaco di Firenze. Dietro alle rivendicazioni di campanile emerge un disegno chiaro. Chi ha avuto l’idea di proporre Conte, voleva mettere un carico da undici nella partita tra PD e 5 stelle, consolidando una alleanza non più solo romana. Ecco che allora il bombardamento contro Conte diventa un bombardamento su ben altri bersagli. In politica apprezzo due cose: la chiarezza e la coerenza, in questa caso c’è ben poco dell’una e dell’altra, sentire parlare di valorizzazione dei territori da chi, senza battere ciglio, ha accettato tra Arezzo e Siena candidati che arrivavano dalla Lunigiana, dal Veneto, da Firenze e da Roma, suona di molto stonato. E poi, se vogliamo parlare di territori, vi dico senza peli sulla lingua che da abitante (ed elettore) della Valdichiana aretina, non ne posso più sentir dire che il collegio 12 è di Siena. Gli elettori del collegio sono 194.713, la Valdichiana aretina ne esprime circa 43.000, pari al 22%. Non sono molti, ma sono abbastanza da poter chiedere di non essere calpestati. Invece, noi aretini- chianini, in questa discussione siamo come degli ectoplasmi.
Per di più se si guarda alle rappresentanze istituzionali (dentro il PD), non è che Siena sia poi così sottostimata: un assessore regionale, due consiglieri regionali, una deputata. Insomma ho la brutta sensazione, che del territorio interessi ben poco a tutti e la candidatura nel collegio 12 rischi di diventare la pedina di una partita giocata lontano dalle nostre belle vallate.

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