Le belle luci blu
Per altro la traduzione che in certi casi ne è stata fatta: “stop alle bombe sui civili”, trasmette un messaggio fuorviante, come a dire scagliate missili, lanciate granate, sparate a raffica ma per favore tenete fuori dal campo di tiro i civili.
Le parole giuste avrebbero dovuto essere “stop alle bombe”, senza troppe distinzioni. Basta guardare le immagini che arrivano dall’Ucraina per capire che i razzi e i droni armati non hanno un indirizzo stampato sopra e se anche lo avessero cosa cambierebbe?
Per caso i ragazzi Russi (in divisa) mandati al massacro non sono fatti della stessa carne e delle stesse ossa dei ragazzi ucraini? Leggo sempre con disgusto le cronache di certi giornalacci che scambiano la guerra per un videogame e filosofeggiano sulla corazza dei Leopard o sulla precisione dei missili GLSDB.
Ma cosa vuoi che sia. Tutto passa in secondo piano difronte a un palazzo illuminato di blu, perché con quel bel color cobalto la coscienza è a posto e l’uomo vive. Intano però le guerre crescono di numero. Oltre alla tragica situazione ucraina ci sono nel mondo 59 aree di conflitto. Ma noi siamo tranquilli perché ogni primo febbraio accendiamo le nostre belle luci cilestrine, senza per altro informare bene sul perché… c’è una legge del 2017 che lo impone, del resto chi se ne frega. Chi se ne frega se una persona passa di lì e vede un palazzo tutto blu e pensa che forse l’elettricista ha sbagliato a cambiare lampadine. L’importante è che la notizia corra su giornali e sui social. Show must go on, lo spettacolo deve continuare.
E con questo vi saluto.