O tu santo manganello

«Quel manganello è sacrosanto» ha scritto nel titolo. Anche il gatto capisce che quell’uomo cerca la notorietà scrivendo una cazzata. Tuttavia quella riflessione a sostegno dello sfollagente mi ha ricordato, con un certo brivido, la preghiera alla Madonna del manganello (c’è stata anche quella dalle parti di Vibo Valentia) che diceva così:

«O tu santo Manganello
tu patrono saggio e austero,
più che bomba e che coltello
coi nemici sei severo…» e proseguiva decantando le lodi salvifiche di una sana bastonatura.

Premesso che riguardo alle manifestazioni di Pisa e Firenze ho molto riserve su temi, modi e comportamenti dei partecipanti, tuttavia affermo che quanto è accaduto non mi piace. Non mi piace il sapore del ferro arrugginito che si respira, il clima politico fatto di accuse velenose, le intemperanze verbali di chi rappresenta le istituzioni e per finire non mi piacciano gli epigoni del «santo manganello».

Mi domando con che faccia possano aggrapparsi a cavilli da legulei per giustificare le manganellate a quattro minorenni. «Non erano manifestazioni autorizzate» blaterano i sostenitori del bastone. Dimenticando che in questo paese ci sono decine di manifestazioni non autorizzate, blocchi stradali, interruzioni di servizi ma nessuno in questi casi si sogna di randellare qualcuno.

Ma più dei manganelli della polizia, che sono una conseguenza e non la causa di questo clima ammorbato, mi preoccupa la politica diventata tifo da stadio, mi preoccupano i talk show trasformati in palestre di violenza verbale, di esagerazione, di offesa. Robaccia che, alla lunga, aizza la violenza vera.

Diamoci tutti una regolata, perché il clima può diventare pesante.

Articoli correlati