#madecheseragiona

L’eredità

L’eredità

La vicenda umana, politica e imprenditoriale di Silvio Berlusconi, al quale formuliamo i migliori auguri di guarigione, meriterà, negli anni a venire, di essere studiata ancor più di quanto non sia stato fatto fino ad oggi. Una rilettura fuori dal gossip e dagli scandalismi.

Il sonno della storia genera mostri

Il sonno della storia genera mostri

La storia si può uccidere in molti modi. Per esempio con la cancel culture che distrugge le statue di Cristoforo Colombo. Per esempio con la retorica che trasforma la storia in una caricatura. Oppure piegandola come fosse fatta di plastilina per adattarla al momento. La storia si uccide anche estrapolando i fatti dal contesto generale per affogarli in un indistinto minestrone.

Vedo, prevedo e travedo (per la Schlein)

Vedo, prevedo e travedo (per la Schlein)

Alcune brevi considerazioni sull’elezione di Elly Schlein alla guida del PD. Vedo, prevedo e travedo sta scritto nel calendario di “Frate indovino”. Per il prevedo aspetto che le bocce siano ferme. Per il vedo esprimo un’opinione che spero non offenda qualche catecumeno del nuovo rito. 

In politica va di moda il nuovo stil rozzo

In politica va di moda il nuovo stil rozzo

Mi pare di averlo detto più volte ma repetita iuvant: perché non si riesce quasi mai ad avere un dialogo “civile” quando si parla di politica? Lo schema è sempre quello: tu parli e io ti rifilo una battuta, tu argomenti ed io ti insulto. Ogni senso di civile continenza sembra smarrito e un ragionamento serio è più raro di un cane giallo.

La seduta spiritica della sinistra toscana

La seduta spiritica della sinistra toscana

Credo che in pochi sappiano che domenica 26 febbraio alle primarie del PD si voterà, oltre che per la Segreteria nazionale, anche per scegliere la Segreteria regionale. Tutto è focalizzato sul confronto Bonaccini-Schlein e quasi nessuno accenna alla competizione tra Fossi e Mercanti. Eppure quest’ultima partita non è indifferente rispetto ai futuri equilibri di governo della Regione Toscana. Parliamo della Regione Toscana non del comune di Rocca Cannuccia.

Chi perde non cogliona

Chi perde non cogliona

«La sinistra è agonizzante, ora dobbiamo ucciderla definitivamente», attacca sui social un esponente della destra Toscana. L’ espressione non è elegante, anzi decisamente granguignolesca. Il colpo di grazia sparato a bruciapelo fa orrore, però rende bene l’idea e riflette il pensiero neo-nostalgico di chi intravede l’occasione per una grande rivincita sulla storia.

È il Giorno del ricordo, non un derby

È il Giorno del ricordo, non un derby

Il 10 febbraio, Giorno del ricordo, no, non si gioca un derby sui morti: ogni volta che si parla delle Foibe c’è sempre qualcuno che ricorda l’Olocausto e quando si parla del genocidio del popolo ebreo c’è sempre qualcuno che rammenta la tragedia degli italiani in Istria e Dalmazia.

Sicuri che i bassi stipendi siano dovuto al poco lavoro?

Sicuri che i bassi stipendi siano dovuto al poco lavoro?

Ci sono deputati, parlo di deputati non dell’omino del bar, che sostengono che, pur non essendoci «un preciso legame causale», a tenere bassa la crescita dei salari italiani sia la scarsa produttività del lavoro. Traduzione: si lavora poco ergo non lamentatevi se guadagnate meno! Ma le cose stanno proprio così?

La strategia della terra bruciata

La strategia della terra bruciata

Che la destra (non il centro-destra) abbia vinto le ultime elezioni politiche non ci piove. Le ha vinte sul piano dei numeri, grazie alla strategia da kamikaze adottata dal centrosinistra. Un centrosinistra unito quando c’è da dividersi, diviso quando c’è da unirsi. Questa però è acqua passata. Il tema che ci offre l’attualità è un altro: è l’uso che si fa della vittoria (numerica) per azzerare il ruolo politico delle opposizioni.

Le belle luci blu

Le belle luci blu

Il primo febbraio nei comuni d’Italia si è celebrata la “Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo” e così come d’incanto i palazzi delle istituzioni si sono illuminati di blu. Naturalmente hanno tutti aderito: amministrazioni locali, ministeri, scuole. È un gesto che non costa nulla, che non impegna e una volta finito lascia le cose esattamente com’erano prima.

Posti di blocco contro il diesel? Una guerra di classe

Posti di blocco contro il diesel? Una guerra di classe

Cosa succederebbe se all’improvviso le pattuglie della polizia municipale decidessero di metter su, anche da noi, posti di blocco per fermare i diesel considerati più inquinanti? A Firenze sta accadendo e le proteste non mancano. Perché, come spesso avviene, a rimetterci le penne sono quelli che, nonostante gli incentivi, non possono permettersi di cambiare la macchina o il furgone.