Aspettiamo a fare valutazioni sul nascituro governo di destra, quello che conta sono i risultati, il resto è fuffa. Una cosa però voglio dirla: era stata annunciata nei nomi una squadra di Galácticos, stile Real Madrid, e invece è venuta fuori un’onestissima squadra di provincia. Il che non vuol dire niente, anche l’Atalanta o l’Udinese stanno disputando un gran campionato. Quello che conta, lo ripeto, sono i risultati.
#madecheseragiona
I porcini nei boschi e i tartufi in parlamento
A tutti piacciono le belle favole, a tutti piace sognare le fatine buone e le case di marzapane ma i sogni finiscono all’alba. Dico questo perché considero inutili le polemiche fiorite all’indomani dell’elezione di Ignazio La Russa a Presidente del Senato e di Lorenzo Fontana a Presidente della Camera.
L’acqua rimane acqua e il vino rimane vino
Se prendete una bottiglia di acqua minerale e cambiate l’etichetta, magari scrivendoci sopra whiskey invecchiato vent’anni, oppure rum della Giamaica sempre acqua minerale rimane. Soltanto in un caso in tutta la storia dell’umanità, l’acqua si trasformò vino, accadde in un posto che si chiama Cana ma allora si trattò di un miracolo.
Le radici della sconfitta
Quello che segue è un articolo di analisi. Per cui risparmiatemi i soliti commenti del tipo “è lungo”, “è complicato”, “è palloso”. Se non avete voglia, non leggetelo, me ne farò una ragione.
Fino a quando abuserete della nostra pazienza?
Guardando a mente fredda i risultati elettorali verrebbe da dire: “Se Atene piange Sparta non ride”. Eppure che c’è chi ha vinto e c’è chi ha perso. Però, mentre è sicuro chi ha perso, non è detto che chi ha vinto, abbia vinto.
L’apericena dei dinosauri
È mia abitudine aspettare prima di commentare l’esito di qualunque elezione. Lo faccio perché mi piace zompare dai social alle Tv, dai giornali alle chat per scoprire, ogni volta, che questo è il paese dei profeti del giorno dopo.
Le elezioni viste da un caleidoscopio
Da oggi scatta il silenzio elettorale ma non temete, dopo il 25 settembre di parole ne udiremo fin troppe. Approfitto per rispondere a chi mi chiede pronostici. A tutti do la stessa risposta: non sono il mago Otelma e pertanto evito di fare vaticini. Anche perché, da qualche anno, non ne azzecco uno. Purtroppo ho il difetto di seguire la logica ed oggi di “Logico” in giro c’è solo l’album di Cesare Cremonini, il resto è squilibrio allo stato puro.
L’avvelenata
Nella politica, che in vista delle elezioni tracima ovunque, avverto una grande distanza tra le belle parole e i comportamenti individuali. E per comportamenti individuali non intendo solo l’assenza di sobrietà, la sovresposizione mediatica, gli atteggiamenti clowneschi di certi politici. No, queste cose lasciano il tempo che trovano. Per comportamenti individuali intendo l’avanzata prepotente dello spirito da conventicola, il menefreghismo del giorno dopo, la prostituzione intellettuale.
Il treno dei desideri all’incontrario va
Castiglion Fiorentino è uno dei pochissimi comuni che continuano a perpetuare il ricordo dell’11 settembre 2001. Qui da noi la memoria del tragico evento è rimasta viva grazie al forte legame che unisce gli studenti del S. Chiara Study Center ai castiglionesi.
I colori sbiaditi del disincanto
Qualcuno dovrebbe spiegare, a chi di dovere, che in politica non sussistono più gli automatismi cromatici, il bianco e il nero, il giallo e il verde, il rosso e il turchese per buona parte degli elettori sono allucinazioni ottiche.
La lunga marcia nel deserto prossima ventura
È facile scrivere davanti allo schermo di un computer, più complicato è trasportare le stesse cose nella vita. È verissimo ma questo, oggi, è l’unico strumento che possiedo.
La storia di Genoveffa
Vi voglio raccontare una storia. C’era una volta una bambina, si chiamava Genoveffa. Mi scusino le Genoveffe di tutto il mondo ma bisogna riconoscere che il nome non suona bene. Suona così male che a scuola gli altri bambini la prendevano in giro. Tanto più che in quel periodo era uscito il cartone animato di Cenerentola e una delle sorellastre cattive si chiamava, guarda caso, Genoveffa.
In politica è sangue e arena
C‘è un’immagine del Meeting di Rimini che ha suscitato diverse polemiche, è quella che vede alcuni leader di partito, avversari alle prossime elezioni, sedere insieme intorno ad un caffè.
La mediocrità fatta regina
Personalmente ero contro il taglio dei parlamentari, perché se il problema erano, come qualcuno cianciava, i costi, bastava ridurre le indennità, senza intaccare la rappresentanza che è il capitale inalienabile della politica.
Statisti vs politici. Autunno caldo
Si possono distinguere i politici dagli statisti? Secondo De Gasperi “un politico è qualcuno che pensa alle prossime elezioni, mentre lo statista pensa alla generazione futura”. Se è così, di statisti in giro ce ne sono pochi.