La differenza tra ciò che è legittimo e ciò che è opportuno è segnata da una sottile linea rossa.
#madecheseragiona
Cronaca di una morte annunciata
A chi mi chiede come vedo oggi la situazione politica, rispondo con il titolo di un romanzo di Gabriel García Márquez: “Cronaca di una morte annunciata”.
Nel nome è il destino
Gli antichi romani credevano che nel nome di una persona fosse scritto il suo destino, da qui la locuzione Nomen omen. Visto l’avvicinarsi delle elezioni, mi sono divertito ad anagrammare i nomi di alcuni politici ed è venuto fuori un quadretto che, tra il serio e il faceto, sottopongo alla Vostra attenzione.
Pensieri eretici
Sempre più spesso, come direbbe Flaiano, mi vengono in mente pensieri che non condivido. La colpa è del dibattito pubblico che ormai somiglia al “Carnevale di Arlecchino” di Mirò, un quadro incasinato, che ti lascia la sensazione di un’alticcia confusione e trasforma pensieri normali in pensieri eretici.
Collegi sicuri e fanti di Cadorna
Le cose vanno dette, altrimenti si perde il diritto (morale) di reagire.
In un’estate pazza, parole di saggezza
Le parole sono pietre? Sono più dure delle pietre, perché colpiscono non solo i destinatari ma anche chi sta attorno. Le parole mal-dette, le offese, il linguaggio triviale, la demonizzazione dell’avversario politico sono un veleno per l’animo della gente.
Agosto, anche i cervelli in vacanza?
Sarebbe una tragedia se con l’agosto andassero in vacanza anche i cervelli. Di stupidi, tra quelli che sono e quelli che fanno, ce n’è in giro una pletora, non aggiungiamone altri. Perciò, mi domando, è troppo impegnativo per coloro che siedono in alto, utilizzare l’encefalo per tentare di trovare soluzioni al pantano politico in cui sembra affondare il centrosinistra?
È il tempo delle cazzuole, non delle cazzate
Mentre alla destra basta il tempo di un aperitivo per mettersi (formalmente) d’accordo sulla ripartizione dei collegi, sulla premiership e su come distribuirsi le risorse del PNRR, il centro sinistra continua a menarsela con la vecchia logica dei veti contrapposti: «se c’è quello, allora vado via io».
Sul Titanic di balla e si brinda mentre la nave si dirige verso l’iceberg
Tre diverse emergenze: emergenza idrica, emergenza rifiuti, emergenza energetica. Tre posti diversi: Isola d’Elba, Roma, Piombino. Tre proposte: dissalatore, termovalorizzatore, rigassificatore. Tre No da parte di comitati, comuni e trasversalmente da (quasi) tutte le forze politiche locali. Chi ha torto, chi ha ragione?
Ripescaggio, a me pare un autogol
Ho riletto almeno tre volte di seguito il comunicato stampa dell’S.S. Arezzo con il quale viene resa ufficiale la rinuncia a presentare la domanda di ripescaggio e ancora non riesco a capacitarmi.
Sono un marziano
Quando in più di un’occasione, pubblica e privata, sostenevo, l’anti storicità del sistema maggioritario in Italia, dove non esistono due partiti come negli USA o in Gran Bretagna, venivo guardato come un marziano. Quando sostenevo la necessità di un ritorno al proporzionale con la preferenza, per ridare la possibilità agli elettori di scegliere e costringere i candidati a stare nei territori, ero considerato un fossile politico.
Dopo le elezioni in Toscana pane azzimo e erbe amare
Adoro la libertà di poter dire quello che penso. Oggi leggo commenti infervorati rispetto al risultato delle amministrative. Ancor prima di insediarsi il sindaco Tommasi è diventato un’icona, tra un po’ mi aspetto l’incensamento del sindaco di Lodi e di quella di Piacenza. Tutti belli, giovani e pimpanti.
Sono la cornacchia
Tg flash di un paio di sere fa, uno di quelli che durano qualche minuto. Nell’ordine: aumento gas 27%, aumento energia elettrica 17%, siccità, caldo africano, casi di Covid in crescita.
Toscana e Andalusia, in politica niente è inattaccabile
Che significato può avere un’elezione regionale spagnola per noi toscani? Verrebbe da dire niente ma sbaglieremmo, perché la storia è fatta di analogie, di attimi fuggenti, di palle di neve che diventano valanghe.
La pigrizia giovanile e la lezione di Olivetti
Da qualche tempo si sono levate lamentale dal mondo della ristorazione e del turismo, sulla difficoltà a reperire personale disposto a lavorare di sera e nei fine settimana. Sono problemi veri. Ma derivano tutti da una diffusa pigrizia e dal “reddito di cittadinanza”, oppure dietro a queste difficoltà c’è qualcos’altro?