A pochi giorni di distanza dalla Festa della Repubblica desidero fare una breve riflessione sulla storia poiché, senza la storia, non esisterebbero celebrazioni, commemorazioni e anniversari.
#madecheseragiona
Poco “à la page”
“Ma chi te lo fa fare”? mi ha chiesto un amico, quando gli ho confessato che la faccenda non mi convinceva e ne avrei scritto.
Il Bartolomeo della Gatta può partire: lo ha deciso il Ministero su parere dell’Opificio
Ci sono storie da cui si può ricavare una morale. Quella che sto per raccontarvi è una di quelle.
Non è oscena la Marcia per la pace, è oscena la guerra
Lo dico chiaro e tondo: non mi piace lo spirito da guerrieri omerici che sembra aver pervaso politici, commentatori, editorialisti e opinion leader. Sono tutti armigeri di cartapesta che rimandano a quella famosa strofa di Olindo Guerrini: “Perché, lungi dai colpi e dai conflitti, comodamente d’ingrassar soffrite, baritonando ai poveri coscritti “Armiamoci e partite?“
Un 25 aprile diverso a Castiglion Fiorentino
Ogni 25 aprile per me inizia la primavera, un ritardo di oltre un mese sulla primavera astronomica, poco importa. Ognuno di noi ha bisogno di punti fissi per orientarsi, un po’ come accadeva con i fari nelle notti di tempesta.
Lezione francese o mal francese?
Nel nostro bellissimo paese, si viaggia sempre sul filo dell’emergenza e proprio in nome dell’emergenza, ma sarebbe più giusto dire in nome dell’incapacità di coniugare numeri e politica, i partiti (compreso chi sta all’opposizione) hanno sottoscritto una sorta di tregua.
Ucraina, gli spiritelli che tornano dopo più di 30 anni
Il conflitto in ucraina ha fatto riapparire spiritelli che da molti anni erano confinati in qualche angolo remoto del cervello. Figli illegittimi di una memoria filogenetica che aspettava solo l’occasione per mostrarsi tutta intera e senza veli. L’occasione propizia è stata la guerra e all’improvviso è come se il nastro della storia si fosse riavvolto.
La guerra in Ucraina e il maccartismo alla pommarola
Col tempo ho imparato a fiutare l’aria e l’odore che avverto oggi non mi piace. È un alito di putrefazione quello che esce dalle bocche di chi commenta su giornali, social e tv quanto sta accadendo alla frontiera orientale dell’Europa.
Poesie sui muri, una grande idea
La poesia può utilizzare tutti i vocaboli dell’universo e perciò assumere migliaia di forme. Fernando Pessoa amava dire che i poeti “lavorano sui loro versi come un carpentiere sulle assi”. E un bravo carpentiere dal legno può creare qualunque cosa: uno sgabello, un sarcofago, perfino una nave.
Guerra e pace, abbiamo il nemico in casa
Sfogliando i più autorevoli giornali mi accorgo di quanto la realtà possa essere rappresentata secondo priorità che poco hanno a che vedere con la vita di tutti i giorni.
Alta velocità, i numeri cantano il de profundis
I numeri sono più chiari delle parole, limpidi come un lago senza fango e perciò su alta velocità, stazione Medioetruria, freccerosse, bacini di utenza, è oltremodo utile scavare nelle cifre, senza farsi incantare dai discorsi roboanti che furoreggiano nel paese di “acchiappacitrulli”.
Dostoevskij, vittima della guerra e del politicamente corretto
Ottusa stoltezza, non mi viene in mente altro mentre leggo che l’università Bicocca di Milano aveva deciso di annullare un corso in quattro lezioni sullo scrittore russo Fëdor Michajlovič Dostoevskij, tenute dal Professor Paolo Nori.
Beppe Fenoglio, 100 anni di storia e antiretorica
Cento anni dalla nascita di Beppe Fenoglio (Alba, primo marzo 1922). Un secolo è un tempo sufficiente per celebrare uno scrittore considerato da molti come il più efficace narratore della guerra partigiana.
Ucraina e dintorni
La rivolta del pane
Non so se sia alle porte una “rivolta del pane” di manzoniana memoria, di una cosa però sono certo, il rincaro esagerato dei prezzi delle materie prime (tra tutte l’energia) è dirompente.