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sabato | 22-02-2025

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Pensieri eretici

Primo pensiero eretico: vista la situazione son convinto che non ci sia bisogno di allegri giri di giostra ma di serietà, perché l’autunno sarà caldo e non solo per il cambiamento climatico. Qui invece ognuno fa a gara a chi le spara più grosse, con proposte che non reggerebbero un minuto alla prova dei parametri europei
Secondo pensiero eretico: invece di perdersi in dibattiti post-ideologici, se vince la destra non ci sarà un incremento di vendite dell’olio di ricino, sarebbe utile sapere se il futuribile governo meloniano sarà in grado di rispettare gli impegni con l’Europa. Su questo tutto tace e chi tace acconsente e già si parla di ministri suggeriti da Draghi. A dimostrazione che come cantava il Duca di Mantova nel Rigoletto “Questa o quella per me pari sono”.
Terzo pensiero eretico: se questa è la situazione ci vorrebbe da parte di tutti grande chiarezza su come affrontare le grandi emergenze: dall’economia al lavoro, dalla scuola alla sanità e su tutte la sfida ambientale e climatica. Quest’ultima è la vera frontiera dove si confrontano e si confronteranno destra e sinistra. La destra dribbla l’ostacolo, perché rimanda tutto al dopo: “Primum vincere deinde philosophari”. Prima si porta a casa il risultato poi si vedrà quale che fare.
Quarto pensiero eretico: a sinistra invece prevalgono bizantinismi degni della seconda sofistica. Ci si inventano formule astruse del tipo “accordi bilaterali e separati”. Concetto duro da digerire perché non si può ragionevolmente distinguere un patto elettorale da uno di governo. L’azzardo è quello di dar vita a un ircocervo, mitico animale metà capra e metà cervo, una specie di chimerica assurdità che come tutti gli ibridi, rischia di essere sterile, non è così che si riporta a votare chi ha scelto di rifugiarsi nell’astensionismo.
Quinto pensiero eretico: per me è facile parlare e ha qualche ragione chi dice,” tu che avresti fatto al posto di Letta”? Rispondo semplicemente “non essendo al suo posto, non mi pongo il problema. Una cosa è certa, avrei scelto da che parte stare, non avrei chiuso porte ed avrei modificato la legge elettorale quando era possibile. Oggi è tardi ed è inutile piangere sul latte versato”.

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