Poesie sui muri, una grande idea
Lo stesso fa il poeta levigando, sgrossando e inchiodando tra loro le parole, da una semplice rima può nascere un mondo intero. Le poesie sono come Proteo il dio marino, figlio di Oceano, capace di mutare la propria figura.
In questi giorni a Castiglion Fiorentino le poesie hanno preso la forma di manifesti, incollate ai cartelloni delle pubbliche affissioni come pubblicità.
Ma cosa diavolo può mai propagandare una poesia?
Niente, o meglio nessun prodotto, può solo reclamizzare la bellezza dei versi e le idee che fanno da sottofondo.
Credo che sia stato questo l’intento con cui l’Associazione Culturale Don Chisciotte in Valdichiana ha dato vita all’iniziativa “Versi Appesi al Muro”.
L’idea di avvicinare l’arte poetica alla gente. Non più versi recitati in qualche salotto, negli scantinati o nei teatri ma poesie che parlano dai muri, a disposizione di tutti e che invogliano a leggere anche il passante più frettoloso.
È un modo per dire che la poesia sta in mezzo a noi come ci sta il canto degli uccelli, il rumore delle auto, il trillo dei telefonini: fa parte della colonna sonora del vivere quotidiano.
Forse le poesie messe in bella mostra sui cartelloni potranno diventare un incoraggiamento a scrivere per chi, almeno una volta, ha provato a buttar giù versi, magari parole sconclusionate ma in grado di riannodare i ricordi di un momento bello, di una passione o di un grande dolore.
Quei versi appesi al muro ci dicono che la poesia non è inutile ed in momenti difficili, come quelli che stiamo vivendo, torna ad essere il magico nutrimento di cui parlava un poeta arabo del XII secolo: “la poesia sostenta la vita, come la rugiada i fiori”.