Scuola, mi piacerebbe…
Mi piacerebbe che il “diritto allo studio” gravasse meno dall’asilo nido all’università, sulle tasche delle famiglie.
Mi piacerebbe che lo studio venisse considerato un lavoro, dove i risultati si ottengono con impegno e qualche sacrificio e le promozioni si ottengono per merito e non per una sentenza del TAR.
Mi piacerebbe che gli insegnati recuperassero autorevolezza e che le famiglie collaborassero con loro. Perché se un alunno è un po’ scarso le cause possono essere a scuola ma possono essere anche a casa.
Mi piacerebbe che assessori, sindaci e ministri smettessero di scrivere letterine smielate per l’inizio dell’anno scolastico. sarebbe meglio che invece di elencare solo buoni propositi mettessero a disposizione scuole adeguate, servizi, materiale didattico, insegnati di sostegno.
Mi piacerebbe, lo dico sottovoce, come hanno fatto in Svezia, che si dessero meno tablet, più libri stampati e scrittura a mano nelle scuole.
Auguri dunque ad alunni e insegnati ma anche un GRANDE in bocca al lupo al PERSONALE TECNICO, ATA, AUTISTI DI SCUOLABUS E LAVORATORI DELLE MENSE. Senza di loro la scuola non funzionerebbe.