Sicuri che i bassi stipendi siano dovuto al poco lavoro?

Secondo i dati OCSE l’Italia è uno dei paesi dell’area Euro dove si lavorano più ore alla settimana, 33 ore, tre in più rispetto alla media Europea (30 ore) e addirittura 7 ore in più rispetto alla Germania. Non sarà che la produttività bassa è più legata alla qualità che non al tempo del lavoro?
Parliamoci chiaro, nel nostro paese, pur con lodevoli eccezioni, nella maggior parte dei casi si è preferito puntare all’abbattimento del costo del lavoro piuttosto che negli investimenti, in formazione e nuove tecnologie. Ma anche investire in formazione e tecnologie non sarebbe sufficiente se non si migliora la qualità del lavoro, soprattutto per i neo-assunti, per i lavoratori a basso reddito, per le posizioni lavorative precarie. Negli ultimi anni il 68,9% dei nuovi contratti sono stati a tempo determinato ed il lavoro atipico (tutte quelle forme di contratto diverse dal contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato full time) rappresenta l’83% delle nuove assunzioni con un aumento del 34% negli ultimi 12 anni. Può crescere la produttività quando la gente non intravede una certezza?
Alla precarietà si aggiunge il tema del lavoro povero. I dati sono chiari: l’8,7% dei lavoratori (subordinati e autonomi) percepisce una retribuzione annua lorda di meno di 10mila euro mentre solo il 26% dichiara redditi annui superiori a 30mila euro, valori bassi se comparati con quelli degli altri paesi europei. Se consideriamo il 40% dei lavoratori con reddito più basso, il 12% tra loro non è in grado di provvedere autonomamente ad una spesa improvvisa, il 20% riesce a fronteggiare spese fino a 300 euro e il 28% spese fino a 800 euro. Quasi uno su tre ha dovuto posticipare cure mediche. Un esempio incredibile di disuguaglianza.
Se si passa ai salari la musica cambia poco. L’Italia è maglia nera dell’OCSE. Il nostro Paese nel corso degli ultimi 30 anni è l’unico ad aver registrato un calo dei salari (- 2,9%) a fronte di una crescita media dei Paesi OCSE del 38,5%. Può crescere la produttività quando la gente non arriva a fine mese?
In ogni caso anche ci fosse relazione diretta tra produttività e salari non si capisce perché gli stipendi dei dirigenti pubblici (uno dei settori più indiziati di scarsa produttività) siano così distanti da quelli del semplice dipendente. Oppure, lasciatemi per una volta fare il demagogo, quale sia il motivo per cui in Italia i Parlamentari, che non sono proprio dei mostri di efficienza, percepiscano stipendi tra i più alti d’Europa.
Ergo il criterio della dinamica salari/produttività in Italia vale solo per i poveracci mentre per altri non conta niente.
E con questo vi saluto

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