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sabato | 22-02-2025

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Un 25 aprile diverso a Castiglion Fiorentino

Oggi le tempeste non mancano: epidemia, guerra, crisi energetica, caduta verticale del valore e dei valori dell’occidente, ecco perché le fondamenta del 25 aprile ci sono utili. Ci ricordano che senza lotta non c’è libertà e che la libertà è fragile e precaria.
Sarà per questo che il 25 aprile ha un posto speciale nel mio calendario e tuttavia non posso dire che ne sia del tutto conquistato.
Sapete cosa non mi piace?
Non sopporto la retorica, detesto le parole vuote che spesso lo accompagnano, non tollero il manicheismo che l’ha segnato con un marchio indelebile
La resistenza, come tutti i movimenti di popolo, ha vissuto di eroismi e vigliaccherie, generosità e crudeltà, avanzate e fughe. Le scelte, radicali e sincere, sono sempre un rischio. Per questo non verrà mai meno il mio rispetto per coloro che decidono di stare da una parte, il mio disprezzo è per gli indifferenti, pronti a saltare sul carro del vincitore.
Ecco il motivo per cui ho letto avidamente le pagine di Fenoglio e Menghello ed ho sfogliato con attenzione gli scritti di Rimanelli e Mazzantini. I primi hanno narrato la lotta partigiana fuori dagli schemi, i secondi i motivi di chi stava dall’altra parte.
E giacché non ho pregiudizi oggi mi sento di applaudire con convinzione il 25 aprile 2022 di Castiglion Fiorentino. Quest’anno, tra Amministrazione Comunale e associazioni, c’è un programma così ricco da far impallidire tutti gli altri comuni della provincia.
È l’unico comune, o almeno così mi pare, che si sia ricordato dei 100 anni di Beppe Fenoglio, il cantore di una resistenza senza ideologie. L’Amministrazione lo ricorda con una Lectio Magistralis del Professor Luca Bufano all’auditorium delle Santucce e con la proiezione del film “Il Partigiano Johnny”, una pellicola ricavata dall’omonimo libro di Fenoglio. Bene ha fatto l’Amministrazione Comunale dopo anni di oblio, di incertezze e contraddizioni a riscoprire il valore non solo politico ma pedagogico della resistenza. Altrettanto belle sono le altre iniziative del 25 aprile castiglionese. L’Associazione Culturale Don Chisciotte in Valdichiana ha dato vita a una serie di iniziative fuori dagli schemi. Basta con le sfilate dei comizianti, basta con oracoli senza voce, basta con sacerdoti laici che non credono più in Dio. Il 25 aprile è vitalità, è movimento, è musica. Ecco allora una camminata nella memoria, per ricordare i cinque fucilati di Senaia, un fatto rimasto per anni nascosto nelle pieghe della memoria. Ecco una conferenza sulla musica nella resistenza, un lato incredibilmente potente: non per caso Bella Ciao è diventato l’inno di coloro che combattono per la libertà in tutto il mondo. Ecco 10 DJ che presentano pezzi musicali dedicati alla resistenza, un mix di musica, armonie e pensieri. Una cosa nuova che manda in tilt la tronfia retorica e mette a nudo la più autentica radice del 25 aprile: primavera e libertà

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