Uno nessuno centomila, alla ricerca del libro perduto

Oggi che siamo entrati nell’era digitale e della intelligenza artificiale qualcuno potrebbe pensare che i libri siano diventati inutili. La trasmissione della conoscenza non è più monopolio della stampa, si è per così dire democratizzata ma democratizzandosi si è spalmata, diluita, liquefatta al punto tale da rischiare di scomparire: le fake news sono il frutto avvelenato di questa dispersione della conoscenza in mille rivoli.

Per questo il libro rimane un presidio di sapere. Non solo perché è fatto di qualcosa di materiale che si può toccare, sfogliare, al limite lanciare. Ma perché il libro una volta stampato è immodificabile e perciò tutto ciò che esalta i libri mi esalta.

Saluto dunque con piacere la manifestazione UNO NESSUNO E CENTOMILA organizzata dal comune di Castiglion Fiorentino assieme alla Pro Loco. La saluto e la promuovo perché mette nel podio più alto il LIBRO come oggetto e come strumento. Lo fa in maniera naturale, rimettendo in circolo libri usati alla simbolica cifra di un euro e così li riaffida alla lettura, restituendo loro nuova vita.

Questa circolarità delle pagine stampate è una cosa che mi ha sempre affascinato, sarà per questo che spesso giro per le bancarelle dei libri usati (lo farò anche quest’anno a Castiglioni) e la prima cosa che faccio, sfogliando le pagine, è cercare se c’è una firma, un ex libris, un appunto perché quei segni sono le tracce che quel libro ha vissuto ed ora riprende a vivere tra le mie mani.

Quest’anno UNO NESSUNO E CENTOMILA mi piace ancor di più. Mi piace per quella sezione dedicata a Calvino. Uno dei più fantastici e profondi autori della letteratura del novecento. Mi piace per le presentazioni di libri alle Santucce, per la poesia a strappo, per i laboratori didattici. Tutte iniziative che trasformano il libro da collezione di pagine in pane quotidiano.

Castiglioni diventa per due giorni la capitale delle parole scritte, raccontate e recitate che, come diceva Pasolini, prendono la forma di una rosa e profumano l’aria senza avere profumo.
“Se accanto alla biblioteca avrai l’orto, nulla ti manca” affermava Cicerone.

Però attenzione i libri bisogna leggerli.

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