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lunedì | 24-02-2025

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Urgente operazione verità: chi Governa deve indicare la rotta o la nave va dritta verso gli scogli

Perché sprangare un esercizio pubblico alle 18? Perché chiudere una palestra o un teatro? Perché il coprifuoco? Francamente non si comprende perché l’affollamento di una metropolitana sia meno pericoloso di una sala cinematografica con i posti distanziati.
E’ un grave errore non avere indicato quali dati oggettivi hanno spinto il governo a prendere queste misure. Poi non ci si può lamentare se molti sono contrari: solo la trasparenza può aiutare a creare consenso.
Troppo spesso si danno le cose per scontate e così facendo si provocano danni. Ad esempio, se ci fosse stata più attenzione e inflessibilità nel far rispettare le regole, più senso civico nel momento di abbandono estivo, forse la situazione oggi sarebbe diversa. Sarebbe bastato rispettare l’uso delle mascherine, il distanziamento e l’igiene per limitare i danni.
Personalmente avrei preferito lasciare le attività aperte ed i soldi, previsti per compensare i mancati guadagni, utilizzati, nei mesi passati, per rafforzare i controlli sul territorio. Controlli ferrei, dove chi sbaglia paga salatissimo. Ma è inutile piangere sul latte versato. Così com’è inutile accusare gli arruffapopolo di quello che sta succedendo nelle piazze: senza disagio sociale questi cialtroni abbaierebbero alla luna.
In questo marasma, dove si arriva perfino a giustificare i saccheggi, una voce di saggezza è quella di Daniele Vaccarino, presidente nazionale della CNA. Le sue dichiarazioni vanno in controtendenza a quelle di molti suoi colleghi di altre categorie. La ricetta che propone è semplice: «Usciremo da questa fase difficilissima solo con senso di responsabilità e se tutti quanti avremo la capacità di agire insieme nel perseguire obiettivi comuni. Sono sbalordito che, di fronte alla più grande crisi economica dell’era moderna, le forze economiche, le associazioni rappresentative del mondo datoriale e sindacale non trovino un accordo su alcuni punti e lo presentino al governo e all’opposizione.» Rispetto a questa proposta sembrano tutti sordi. I partiti sono in campagna elettorale permanete, mostrando, giorno dopo giorno, l’esaurimento di una politica basata sull’improvvisazione, sul dilettantismo e sulla spettacolarizzazione. Di fronte a questa impotenza è normale che la gente comune non dia più peso alle differenze. Perché nella testa delle persone la spazio della politica non è più orizzontale, destra e sinistra, bensì verticale, loro stanno in alto e noi in basso.
Eppure questa potrebbe essere l’occasione per ridefinire i tempi dello sviluppo e della crescita, guardando alle compatibilità ambientali e a una più equa ripartizione delle ricchezza. Ma tutto questo non conta, quello che conta è racimolare facile consenso, per fare cosa non si sa. E intanto la nave va dritta verso gli scogli.

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