Mobilità urbana, tra il dire ed il fare…
Nel mese di novembre scorso FIAB Arezzo ha organizzato un incontro/dibattito dal titolo “Mobilità + sostenibile = Arezzo + sicura”; in quella occasione i vari soggetti intervenuti, pur nella diversità di punti di vista ed interessi rappresentati, si sono espressi a favore di una evoluzione della mobilità urbana in forme più sostenibili e più sicure, privilegiando il trasporto pubblico e la mobilità ciclabile.
Erano emerse condizioni che inducevano ad cauto ottimismo per una transizione più sostenibile e più sicura della mobilità ad Arezzo, come del resto sta avvenendo in molte città europee ed anche italiane.
“Attualmente le decisioni dell’Amministrazione Comunale non sembrano andare in tale direzione – si legge in una articolata nota a firma del presidente FIAB Arezzo Amici della Bici Enrico Valentini – ad esempio con un progetto della precedente Giunta riguardante la nuova rotatoria di Via Fiorentina, o con la recente definizione del nuovo assetto dell’area ex caserma ed alle modifiche apportate alla pista ciclabile di Via V. Veneto.
Rotatoria Via Fiorentina
Per quello che è dato sapere il progetto prevede una rotatoria tra Via Fiorentina e Viale don Minzoni ed un sottopasso che permette di proseguire in Viale don Minzoni senza utilizzare la rotatoria, pedoni e ciclisti che si troveranno a percorrere Via Fiorentina dovranno attraversa Viale don Minzoni a raso utilizzando
l’attraversamento pedonale, adesso è presente il semaforo.
Sinceramente non si comprende la ratio di questa costosissima scelta, il sottopasso indurrà infatti gli automobilisti a percorrere quel tratto a velocità elevate salvo poi dover comunque allinearsi ai flussi regolati dalle successive rotatorie, provocando di contro un forte aumento del rischio per l’attraversamento di Viale don Minzoni da parte di pedoni e ciclisti. Una scelta più opportuna sarebbe stata quella di prevedere invece un tunnel ciclopedonale, come presente nella rotatoria zona Ospedale e come risulta venga realizzato nella rotatoria in zona Multisala.
Invitiamo il Sindaco e la Giunta attuale a valutare le preoccupazioni e le proposte mosse da FIAB.
Area ex Caserma Cadorna
Recentemente l’Amministrazione comunale ha resa nota la scelta progettuale in questione.
In particolare per quanto riguarda il parcheggio è stato deciso di mantenere, se non aumentare, il numero di posti auto attraverso la realizzazione di un parcheggio multipiano fuori terra. Durante il percorso del processo partecipato FIAB ed altre associazioni e soggetti avevano proposto di ridurre il numero complessivo di posti auto, destinando quelli previsti esclusivamente ai residenti ed ai portatori di handicap.
Questa proposta nasce dalla evidenza che la disponibilità di parcheggio nel centro delle città provoca un
effetto attrattore sul traffico, non a caso in moltissime città, sia in Italia che all’estero, si stanno riducendo il numero di parcheggi in aree centrali, indirizzando verso parcheggi più esterni (es. parcheggi scambiatori, serviti da navette o da percorsi pedonali e ciclabili con facile accesso al centro urbano, distante poche
centinaia di metri: come potrebbero essere il Parcheggio Baldaccio, il Parcheggio Mecenate ed il Parcheggio in V.le Santa Margherita), privilegiando in definitiva il mezzo pubblico e la mobilità pedonale e ciclabile.
Anche in questo caso la soluzione proposta da FIAB avrebbe costi inferiori.
Pista ciclabile Via V. Veneto
Nel corso del 2023 abbiamo valutato con favore la realizzazione di nuovi tratti di piste ciclabili, tra questi quella di Via V. Veneto compresa tra l’incrocio con Via Tolomeo ed il semaforo con Viale F.lli Rosselli, con cordolo e birilli e, per la prima volta ad Arezzo, le “case avanzate” per i ciclisti che permettono di avere maggior sicurezza nelle ripartenze al semaforo.
Riguardo a tale pista ciclabile c’era stata un’interpellanza in Consiglio comunale da parte dell’opposizione che la indicava come pericolosa e dannosa nei confronti dei commercianti presenti in quel tratto. La risposta dell’Assessore era stata netta e puntuale evidenziando come la modalità realizzativa era corretta e che in quel tratto di strada era comunque presente il divieto di sosta prima della realizzazione della pista; non era infatti stato eliminato nessun parcheggio. Quindi, non si capisce in quale modo potesse danneggiare i commercianti.
A sorpresa però nel mese di novembre sono stati rimossi in alcune parti della pista cordolo e birilli, ci risulta per andare incontro alle richieste dei commercianti.
La questione assume un significato comunicativo di impatto, e va oltre il fatto in sé: la rimozione in concreto significa che si è voluta “agevolare” la possibilità di parcheggiare mezzi sulla pista ciclabile. Purtroppo, la sosta di autoveicoli sulle piste ciclabili è malcostume diffuso (ma viene sanzionato?); addirittura riconoscerne indirettamente la legittimità ci pare veramente inaccettabile.
Si ricorda che la pista ciclabile nasce per garantire sicurezza, se sono presenti auto parcheggiate il ciclista è costretto a spostarsi continuamente verso la corsia di transito delle auto con elevato rischio, paradossalmente con un pericolo addirittura maggiore rispetto all’assenza della pista ciclabile.
Come è ovvio, FIAB Arezzo chiede il ripristino di cordolo e birilli nella situazione in questione.
Prima di concludere queste brevi note aggiungiamo un’ultima considerazione.
Apprezziamo l’ulteriore promozione della mappa con la rete ciclabile del comune di Arezzo apparsa ultimamente nella stampa locale; una rete interessante di circa 50 Km come descritto, ma che ancora mostra una evidente frammentazione e discontinuità delle infrastrutture ciclabili e la presenza di vuoti in alcune parti della città. Tali criticità mettono in difficoltà il ciclista urbano che vorrebbe raggiungere i luoghi della quotidianità in bicicletta e in sicurezza.
In definitiva invitiamo la Giunta a portare avanti con coraggio e coerenza le scelte verso la mobilità sostenibile e presentiamo nuovamente, come fatto in occasione dell’incontro/dibattito di novembre 2023, la richiesta della istituzione di una Consulta comunale sulla mobilità che permetta di confrontare i diversi interessi e punti di vista in maniera costruttiva e trasparente prima della definizione dei progetti e delle decisioni, ed essere propositiva verso le scelte da intraprendere.