Variante del Corsalone, c’è chi dice no

Alla luce anche della recente pronuncia del Consiglio di Stato in ordine alla realizzazione della Variante “del Corsalone”, le rappresentanze economiche e sociali del territorio della vallata del Casentino ribadiscono ancora una volta il loro fermo dissenso su di un’opera che dopo dieci anni di tira e molla vedrebbe spendere da parte della Regione decine e decine di milioni di euro per realizzare l’ennesimo e discutibile maquillage.

La sentenza del Consiglio di Stato ha salvato la Tlf del Casentino. La fabbrica era interessata dal tracciato della variante del Corleone con il conseguente esproprio del terreno e la chiusura dello stabilimento. Una grande vittoria per l’azienda specializzata nella produzione di giochi per bambini in legno green e per i suoi 80 dipendenti e le loro famiglie, ma è solo il primo passo.

Come Comitato esercenti, imprenditori, professionisti Corsalone, pur coscienti della necessità di un intervento teso ad accrescere la sicurezza del tratto che interessa il Corsalone, non possiamo che ribadire che questo debba essere fatto attraverso un corretto equilibrio tra tutte le articolate e legittime esigenze che caratterizzano il tessuto economico casentinese.

Viabilità strategica

La Variante del Corsalone così come è designata dalla Regione nell’ambito del Piano Regionale Integrato Infrastrutture e Mobilità è un’opera non necessaria e altamente dispendiosa, inoltre l’area delle ex cementerie Sacci, su cui dovrebbe passare parte del tracciato, risulta ancora da bonificare e l’intervento prospettato non andrebbe a ricucire il tessuto urbano ma solo a indebolirlo. Il progetto approvato inoltre è arrivano nel tempo alla cifra astronomica di 30 milioni di euro, per soli 2,8 km di variante della Sr71. Soldi che dovrebbero essere spesi in maniera strategica.

Insieme alle associazioni di categoria del Casentino, sulla base di una vecchia proposta progettuale, proponiamo un intervento alternativo che vada a insistere principalmente sull’attuale tracciato. Una soluzione che porterebbe a ottenere diversi risultati: innanzitutto si prevede l’utilizzo di circa ¼ delle risorse che la Regione impiegherebbe per il progetto ora in essere, con un notevole risparmio in termini economici e di tempo. Le somme risparmiate si potrebbero così impiegare per la messa in sicurezza dei tratti a valle e a monte dell’abitato del Corsalone. Insistere sul tracciato in essere permette poi di ricucire urbanisticamente l’abitato con facilitazione di attraversamento e interconnessione delle zone produttive e abitative sia a destra che a sinistra del tracciato. Si potrebbe poi salvaguardare la ciclo pedonabile, di recente costruzione, e il tronchetto ferroviario, ristrutturando e ammodernando la stazione del Corsalone prevedendo anche un accesso intermodale. Verrebbe poi messo in sicurezza il tratto Pollino – Fontechiara e anche recuperata a fini produttivi l’intera area ex Sacci.

D’altra parte ormai gli interventi finora realizzati sulla Sr71, come il tratto di Ponte a Poppi, l’hanno trasformata in una “traversa interna”, riteniamo quindi sia necessaria una riflessione su come garantire al Casentino un agevole sbocco sia a Sud verso Arezzo, che a Nord verso Firenze, obiettivo con una maggiore strategica attualità. In questo quadro siamo convinti che le limitate risorse disponibili debbano essere impiegate con maggiore lungimiranza.

È con questo spirito che rivolgiamo un accorato appello all’intero Consiglio Regionale, in primis al Suo Presidente, affinché si possano superare le attuali incomprensibili spigolature che impediscono di affrontare le necessità strutturali della vallata all’interno di una complessiva visione d’insieme.

Articoli correlati