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giovedì | 06-02-2025

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Analisi e controanalisi, via libera all’unanimità al nuovo stadio. Treni: chi sale a Pescaiola fino a Siena sano vola

Come anticipato da questo Notiziario, anche le controanalisi sull’acqua dei rubinetti di Arezzo hanno confermato la sicurezza e la buona qualità dell’acqua con la tanto temuta PFAS (annunciata da quelli di Greenpeace) non rilevabile. Adesso quindi Greenpeace stessa rischia una querela e quindi, dopo aver aciaccato una merda con le loro analisi, dopo aver sparso merda mediatica sull’acqua di Arezzo e dopo aver fatto una figura di merda dopo i controlli, adesso cambierà nome da Greenpeace a Brownpeace… che è il colore più adatto dopo tutte ‘ste fette di merda. La vera PFAS presente nell’acqua di Arezzo, lo dice l’acronimo stesso della sigla PFAS (Pagare Fate Acqua Salata) e infatti Nuove Acque continua ad avere una bocca larga più delle balene che Greenpeace cerca di salvare in Giappone. Perlomeno però alle balene la bocca non si apre, mentre gli utenti aretini, come arriva una bolletta, la bocca e il borsello l’aprono eccome! E in quel caso non arrivano né Greenpeace e né Brownpeace.
Spiacevole episodio: qualcuno (evidentemente lucido come una padella da bricie) ha pensato bene di prendere a bottigliate un’ambulanza. Visto il gesto e il contenuto della bottiglia, bisognerebbe chiedersi se la gente “Cères o ce fa”. Per fortuna nessuna conseguenza, ma il danno all’ambulanza rimane. Un vecchio e saggio detto dice di non sparare sulla Croce Rossa; adesso andrà aggiornato in non sparare alla Croce Rossa e non prendere a bottigliate la Croce Bianca… Dopo un episodio del genere la gente rimane confusa ed ancora più confusa rimane quando, nel periodo di maggior diffusione dell’influenza e delle malattie di stagione, viene deciso di modificare il personale di alcune farmacie Comunali, visto il rapporto a volte ben radicato tra clienti e operatori, creando disagio sia al di qua che al di là dei banconi della farmacia stessa. Una volta il sogno di ogni paziente era “non cambiatemi le medicine”, ora ci si limita ad un più modesto “non cambiatemi i farmacisti!”. A prescindere, saggia fu la scelta di santificare S. Alò, che prima morì e poi s’ammalò. Sperando di farlo in età avanzata… rimane tutt’oggi la miglior cosa e cura da fare!
Hanno preso ancor più forza in settimana due vecchi sogni di Arezzo e degli aretini: ovvero un collegamento Ferroviario diretto con Siena e la realizzazione del nuovo Stadio. Sullo stadio, ha dato il consenso favorevole e all’unanimità tutto il Consiglio Comunale. Sulla Ferrovia e sul treno diretto Arezzo/Siena, la Regione sembra voglia darsi una mossa. Innanzitutto verrà sfruttata la tratta ferroviaria che giá attualmente collega Arezzo fino a Sinalunga e da lì, poi, un ulteriore aggiornamento potenzierà la tratta che porta fino a Siena. Nel tratto aretino, le attuali fermate del tratto Arezzo-Sinalunga verranno pubblicizzate con alcuni spot in rima. E quindi “CHI SALE A PESCAIOLA FINO A SIENA SANO VOLA” (e stavolta senza bottigliate ai finestrini)” CHI SALE A BADIA AL PINO NON TROVA MAI CASINO” (Alla fermata della Chimet non è prevista sosta, ma mettendo fuori dal finestrino pomodori, cetrioli e ortaggi vi matureranno e cresceranno di dimensione all’istante). “CHI SALE A CIGGIANO ARRIVA A SIENA BELLO SANO”, “CHI SALE AL MONTE S.an SAVINO ORMAI AL SENESE È ASSAI VICINO”, “CHI SALE A TORRITA, LA PROVINCIA DI AREZZO È BEL CHE FINITA”, “CHI SALE A SINALUNGA NON ROMPA I COGLIONI E NON LA FACCIA LUNGA”. Da qui, come detto, partirà la vera tratta senese che porterà fino alla città del Palio e proprio ai nomi delle Contrade del Palio paiono ispirati i nomi delle fermate del treno prima di arrivare a Siena. La fermata dell’Onda si farà tutte le volte che il treno trova allagamenti o alluvioni. La fermata della Chiocciola invece sarà quando il treno procede molto lentamente o a passo (appunto) di lumaca. Poi la fermata del Niccho se il treno dovesse sbattere su qualcosa lungo i binari e darci appunto, un nicchio. Infine ci sarà la fermata della Lupa, quando il treno si arresta per guasto e la gente incomincia di conseguenza a bestemmiare. La Regione ha garantito la realizzazione del progetto, ma in questi casi lo stemma della Regione non dovrebbe essere Pegaso, il cavallo alato, bensì un cane bassotto, in quanto proprio la Regione, sui trasporti, è più indietro dei coglioni del cane. A proposito di lavori indietro, un appunto va fatto su quelli cittadini ai Giardini del Porcinai. Qui, responsabile è il Comune, che potrebbe cambiare il nome dei giardini da Porcinai a Finferlai, in quanto i finferli arrivano parecchio in ritardo rispetto ai porcini e anche i lavori in ritardo lo sembrano abbastanza. Ma tanto si sa… o porcini o funghi… i Giardini del Porcinai, luogo di funghi (allucinogeni) lo sono sempre stati e senza pioggia, dato che le fontane della Chimera non hanno acqua da una vita.
E per finire il proverbio della settimana: “Ortiz lanciò la perla copiando il Falcinelli; ma che giorni della merla, con la merda sì che son più belli”.

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