Aretini dell’anno, Tari, Eurocholate e aretini alla Scala
In diverse realtà locali, in questa settimana si sono intensificate le selezioni per la scelta dell’Aretino dell’anno 2024. La scelta è fortunatamente ampia, perché diversi aretini meritano questo riconoscimento. Quest’anno la scelta è particolare perché i requisiti per l’Aretino n. 1 del 2024 sono diverse. Prima di tutto non dovrà avere la puzza sotto il naso e con le ventate anche recenti di odoracci percepite nelle zone tra San Zeno e Chiani, trovarne uno sarà difficile. Per ora infatti neanche la squadra annusatori è riuscita a selezionare gente senza puzza sotto il naso. Altro requisito sarà quello di sapere perfettamente il sistema e i percorsi del servizio degli autobus cittadini. Sarà che le linee autobus sono a lettere, ma in molti non ci hanno capito un “H”. Gli autobus sarebbero ottimi per risolvere i problemi di parcheggio e traffico, ma capirci qualcosa è un rebus (che infatti e non a caso è composto di lettere come gli autobus). Altre caratteristiche per l’Aretino dell’anno dovranno essere quelle di saper gestire gli alti e bassi dell’economia (e con tutte le buche che ci sono in giro, fare gli alti e bassi non dovrebbe essere un problema né a piedi e né in macchina) e inoltre sapere a memoria le date esatte dei fuochi di San Donato, i giorni della Fiera del Mestolo e la Giostra del Saracino di giugno, che sono tre date che molti aretini dopo decenni ancora non hanno capito. Viceversa, chi invece dice di aver capito il senso e la praticità della pista ciclabile di Pescaiola sarà escluso per falsa testimonianza o uso di sostanze allucinogene. Ultimo requisito richiesto dell’Aretino dell’anno del 2024, come segno di reale appartenenza, sarà la pronuncia esatta ad alta velocità con la C in tonalità aretina della frase: “Te piace più i pici co l’ocio de Cincelli, il cacio de Ciggiano o i ceci con la ciccia de Ceciliano?” In bocca al lupo a tutti!
È stata la settimana dei recapiti ai cittadini della bolletta per il pagamento a saldo della TARI, seppur con alcuni ritardi, dato che in città si è subito diffuso il classico scioglilingua “TÈARIVATALATARI?” tipico quando gli avvisi di pagamento vengono inviati “a cianfo”. Per questo è stata ritardata la data di scadenza per il saldo, portandola al 18 dicembre, giorno di San Profeta Malachia (che tutte le scadenze le porta via) e di San Graziano (altri giorni ‘un te ne dano). Nella quota da pagare c’è un piccolo ritocco in alto che però fa pari al ritocco in basso a toccarsi i coglioni. E a proposito di coglioni abbinati ai rifiuti, ancora qualcuno continua a gettare i sacchi a terra anche quando i bidoni sono vuoti, o comunque non pieni; oltre a buttare anche oggetti voluminosi, che dimostrano quanto voluminosa sia la maleducazione. A questi la TARI sarà arrivata tardi, ma il senso del rispetto per gli altri invece non gli è mai arrivato.
Nell’affollatissima e bellissima Città del Natale è arrivata anche l’annunciata novità di Eurochocolate, con il padiglione installato tra Palazzo del Comune e quello della Provincia. Molti visitatori, date le temperature rigide hanno approfittato per tazze di cioccolato caldo da leccarsi i baffi (come si dice ovunque) e la bazza (come si dice a Arezzo). Come detto, il padiglione si trova in Piazza della Libertà tra i palazzi della politica aretina del Comune e della Provincia. E infatti per l’occasione al Sindaco Ghinelli è stato offerto un pezzo di cioccolato fondente (perché fonde parecchio), mentre al Presidente della Provincia Polcri è stato donato del cioccolato al latte (perché fa venire il latte ai ginocchi). Invece gli esponenti del PD, data la provenienza perugina di Eurochocolate, hanno optato per le perugine Caramelle Rossana, perché così anche li, come in politica, scartano tutto il rosso e lo buttano. I 5 stelle invece, impegnati a scegliere tra Conte e Grillo, hanno optato per un KiteKat, ma visti gli ultimi risultati elettorali è più adatto un KiteKaca.
Ci sono stati anche Vip aretini alla serata teatrale alla Prima alla Scala di Milano. Tra questi è segnalata la Vice Sindaco Tanti che come ha saputo della Prima alla Scala ha dichiarato: “Se fanno la prima hanno diritto ai miei Voucher scolastici, ma se c’e Salvini e ancora è alla prima, è proprio duro!“. Presente anche Patrizio Bertelli che dopo la delusione di Luna Rossa ha dichiarato: “M’arfarò la bocca e l’urecchie con Giuseppe Verdi“. Accanto a lui, Valeria Marini ha risposto: “Io la bocca e l’urecchie me le sò arfatte senza Giuseppe Verdi“. Presente anche Pupo che ha detto: “Il direttore d’orchestra Riccardo Chailly mi voleva tra i bassi… ma penso mi volesse prendere per il culo“. Presente anche il rappresentante della Forza Pubblica Municipale Poponcini che ha detto: “L’opera se chiamerà anche La Forza del Destino, ma a ascoltarla te piglia le forze de stomaco“. Presenti alla Scala anche alcuni esponenti della squadra annusatori perché han saputo che ce ne vanno parecchi che di lirica non sanno niente… ma c’hanno la puzza sotto il naso!
E per finire il proverbio della settimana: Lo disse Guido Monaco, cantando un suo solfeggio; qui te piglia il mal de stomaco, per trovar libero un parcheggio!