Arezzo, eventi luminosi e dintorni

Il trionfo di Luna Rossa nella Coppa Prada di vela dello scorso ultimo fine settimana, ha infiammato anche l’orgoglio di molti aretini, che ne hanno poi celebrato la vittoria con commenti in giro o sui social. Molti si sono stupiti di questa passione cittadina per la vela, ma Arezzo ha storicamente attinenza e quotidianità con le barche. È infatti nel linguaggio di tutti i giorni che Arezzo dimostra la sua passione innata per le barche, con frasi del tipo: “al giro c’è una barca de vagabondi“; “c’ho una barca de compiti da fare“; “c’ho da stirare una barca de panni“; “se te metto le mani adosso faccio una barca d’ossi“; “quello c’ha una barca de guadrini, quell’altro invece c’ha una barca de debiti“; “sò stato co ‘na barca de donne“; “con tutti sti cambi de colore han fatto una barca de casino“; “un ce capisco più niente, so ito in barca“; “quando cade le foglie, ne va fatte una barca col racello e poi vanno abarcate“; ecc. Ma non solo, il felice momento di Luna Rossa ha rifatto scattare in città la “Febbre Prada” e così si va in giro con gli occhiali da sole Prada anche quando piove o con la nebbia, o si esce con la Borsa Prada anche per andare al macello ha comprare il macinato. Ormai dire “sembri una boa” al proprio o alla propria partner non è più un insulto, ma un raffinato complimento. In giro ci sono quelli che impennano con gli scooter, ma non è chiaro se per emulare Luna Rossa che vola sull’acqua o per evitare le tante buche che sono sulle strade cittadine. Comunque grazie a Luna Rossa, tutti in giro si sentono velisti… e non solo quelli che danno il velo alle pareti prima di imbiancare. E quindi molti elogi all’aretino Patrizio Bertelli, anche se per altri, il Bertelli ad Arezzo non ci fa più manco de corpo, e ci vola solo sopra con l’elicottero. Ma ora incrociamo le dita per la Coppa America, anche perché era impensabile che il Bertelli e Luna Rossa non avessero vinto la Coppa Prada (pare l’abbia fatta fare il Bertelli stesso su ordinazione dal Caracchini). Sarebbe stato come se la Coppa Menchetti per il pane più buono di Arezzo, l’avesse vinta il Pierozzi!
Prosegue purtroppo molto a rilento anche ad Arezzo la consegna dei vaccini. E così quella che l’Unione Europea aveva presentato come campagna di vaccinazione di massa, a questi ritmi di consegne si sta riducendo A vaccinazione di massa, intesa come Massa Marittima o Massa Carrara al massimo. La distribuzione dei vaccini studiate dalla UE avvengono col sistema chiamato EUrosticceria. Infatti son lenti come girarrosti e fanno un arrosto dietro l’altro. L’organizzazione che si doveva chiamare UEIV (Unione Europea Immunità Vaccini) manterrà comunque la stessa sigla con significato però aretino di UEIV (‘Unn’ È Il Verso). Ad Arezzo per accelerare la campagna vaccinale si va verso varie zone di somministrazioni. Alla Mossa verranno consegnati i vaccini, nella speranza appunto di darsi una mossa. A Giovi verranno somministrati i vaccini a chi ancora ne resta scettico. La campagna si chiamerà “Fattelo, anche se non te ne Giovi“. A Sitorni, visto il nome della località, ovviamente verranno somministrati i vaccini a chi si dimentica di fare la seconda dose. Al Matto è predisposta la vaccinazione a chi da questa situazione cominciasse a dare segni di impazienza e di squilibrio mentale… ma speriamo non ce ne sia bisogno.
L’auspicio è che la situazione si sblocchi il prima possibile anche perché sennò il vaccino lo dovranno trovare anche contro il giramento di coglioni della gente.
Consiglio Comunale a dir poco infuocato quello svoltosi in settimana ad Arezzo. E quando le cose sono infuocate, se si parla di gas… diventano anche pericolose. Ne sa qualcosa il Sindaco Ghinelli che con la vicenda Coingas e relative nomine, col gas ce va d’accordo come un fiammifero. Ormai al Ghinelli, che nell’inchiesta non sappiamo se è colpevole, ma c’è dentro fino al pinzo, gli scappa più consiglieri che pisciate. Il titolo del Consiglio Comunale potrebbe appunto essere “Fuga di Gas” visto che dal Ghinelli quasi tutti i suoi alleati continuano a fuggire. Per esigenze da Covid il Sindaco è costretto giustamente a chiudere le scuole, ma farebbe bene anche a chiudere le porte del Consiglio Comunale sennò gli scappon tutti! C’è rimasta solo la Tanti… ma a diventare Tanti Saluti gli ce vuol poco anche a lei! Intanto l’opposizione al Sindaco, sul modello “ammucchiata generale” del Governo Draghi, sta studiando la squadra anti/Ghinelli. Pare ne faranno parte: il Ceccarelli, il Caneschi, il Ralli, il Bracciali, il Gamurrini, il Menchetti (quello dei 5 stelle), Il Donati, il Romani, il Romizi, il Mugnai, la De Robertis, la Mattesini, la Cornacchini, il Vaccari, il Chiericoni, lo Scartoni, il Menchetti (quello del pane) il Mannelli, l’Illumati, il Vestri, il Gargini, il Galina, il Lucertola, il Cicala, il Romanelli, Il Fei, il Quaratino, il Buratto del Saracino, la rava e anche la fava. Vedremo gli sviluppi.
Per la rubrica “io lume” va detto che in settimana erano un programma due eventi “luminosi”. Nel primo il Teatro Petrarca doveva aderire come tutti i teatri italiani ad illuminare la propria facciata, come segno di protesta e di auspicata solidarietà nazionale verso gli operatori del mondo dello spettacolo dal vivo. Ma ad Arezzo non si è pensato di aderire a questa iniziativa che invece ha coinvolto gli altri teatri nazionali e anche della Provincia. (Peccato per una città che ambiva ad essere capitale della cultura). Nel cuore dei teatri ci devono essere sempre le luci della ribalta…qui le luci sono mancate… speriamo almeno non si sia ribaltato nessuno. L’altro evento “luminoso” è visibile da ieri sera con la nuova illuminazione predisposta per la facciata del Duomo e del Prato che è visibile anche a distanza. Dovrebbe fornire un bello spettacolo da fare alzare gli sguardi agli aretini. A questi ultimi si raccomanda però ogni tanto di guardare anche in terra, perché a inciampare nelle tante buche che ci sono al giro non ci vuole niente… e dopo oltre che luci da faro potrebbero arrivare anche luci da… moccolo!
E per finire l’oroscopo: sulle zone colorate, anche gli astri si augurano (ma sarà dura) che prima del rosso, l’arancione da noi sia lungo e resista nel tempo come quello del semaforo di via Pier della Francesca!

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