Arezzo, feste di fine anno, logge che chiudono e rifiuti

Buono il successo di tutti e 4 gli eventi planetari, con anche ad Arezzo tantissima gente a festeggiare in Piazza, con una serata ben organizzata da “Arezzo che spacca” e ben riuscita in tutto e per tutto. Vi è una proposta per provare un anno a invertire le locations di questi 4 eventi mondiali e pare già trovato l’accordo tra Sidney e New York, con la palla di cristallo che si accenderà in Australia e i fuochi d’artificio che si sposteranno nella grande mela e si specchieranno sul fiume Hudson a Manatthan e sull’East River al Ponte di Brooklyn. Trattativa in corso per invertire gli eventi tra Tokio e Arezzo, con Piazza Grande e Corso Italia pronte a ospitare la parata di fine anno giapponese, mentre c’è da convincere lo Scartoni ad andare a Tokio visto che, giustamente, si rifiuta di mangiare il sushi al posto dei tortellini e del cotechino con il purè e le lenticchie (al limite se puol trattare sul sakè al posto dello spumante).
Problemi ci sarebbero anche per far pronunciare il nome “Piazza Grande” ai giapponesi. Infatti con il loro accento ne verrebbe fuori un “Piazza Glande”… che oltre che un infelice vocabolo, non rende giustizia alla stupenda Piazza, che tutt’altro è, meno che una piazza del… glande.
Dibattito in città sull’annunciata chiusura del mercato coperto delle Logge del Grano. I commercianti del mercato si sono sentiti soffocati dai costi troppo alti degli affitti, oltre al fatto che, secondo loro, nonostante il nome, il grano lo facevano più i negozi della zona più centrale e a loro più che il grano, restava… la lolla.
E pensare che storicamente ad Arezzo altri tipi di logge purtroppo han sempre funzionato, anche se al posto dei grembiuli da salumiere, da ortolano o da macellaio, erano obbligatorie le pannucce.
Ancora poco chiari ad Arezzo i nuovi sistemi per la nuova raccolta differenziata dei rifiuti col sistema “Porta a Porta, per le frazioni periferiche cittadine a Nord, Ovest e Sud della città, che dovrebbe partire dal 9 gennaio. Il sistema è regolato su un calendario ancora poco chiaro, che comprende anche un kit, con materiali e ulteriori spiegazioni inviate (o da inviare) alle zone interessate. Alcuni hanno detto che è più chiaro il calendario lunare di Barbanera che il calendario per questa raccolta differenziata. L’associazione delle falegnamerie delle zone interessate alla raccolta hanno fatto sapere che nonostante fossero falegnami non ci hanno capito una sega. Così come gli idraulici non ci hanno capito un tubo e gli ortolani non ci hanno capito un cavolo, i fruttivendoli non ci hanno capito un fico secco e i carpentieri non ci hanno capito una mazza. Visto che si tratta di un porta a porta, è stato chiesto un parere anche al popolare giornalista televisivo Bruno Vespa, il quale però ha risposto: “Nonostante faccio Porta a Porta da decenni, su questo nuovo porta a porta sui rifiuti di Arezzo, non ci ho capito niente neanche io. Quasi quasi ci scrivo un libro“. Resta il fatto che mentre ancora nelle zone interessate si distribuiscono i kit con le istruzioni e i sacchi da usare , la situazione rimane… un sacco poco chiara.
Sarà stata la voglia di giocare, sarà stata l’atmosfera delle feste, sarà stato il fatto che ad Arezzo siamo nostalgici dei numeri, dato che ce li hanno tolti anche dalle corriere, fatto sta che in questi giorni molti aretini hanno riscoperto le tombole. E qui sono tornate fuori le belle e tradizionali frasi aretine per la tombola: dal “Ruma” da gridare a chi tira su i numeri, al “Me c’ha pisciato” da dire se il numero uscito e vicino a quello presente nella propria cartella, fino al “sto per uno” o al “va a cacare!” o che culo rotto” da gridare a chi vince più volte, o al “se fa a mezzo” se c’è un premio da dividere, fino a espressioni, aretino/religiose, se la vittoria sfugge per un numero. Dato il giusto amore degli aretini per la tombola, qualche numero è stato ormai aretinizzato, come succede nella smorfia napoletana. Ad esempio l’1 è “I BAGNI PUBBLICI A AREZZO, oppure anche IL SINDACO (quando c’è…) il 2 è “I BAGNI CHIUSI AL PRONTO SOCCORSO… SU 2”; il 3 è diventato “LE PALLE DEL BURATTO”, il 4 è “I GATTI RIMASTI NEL PD”; e cosi via fino al il 23 “buco di culo”, 31 “lo prendo e me cavo dai coglioni”; 40 “le volte che il Sindaco manca in un anno”; 77 “le gambe delle vecchie e del Lucertola” fino al 90 “la paura”. Essendo appunto i numeri fino al 90 non è possibile citare tra la smorfia aretina le buche, visto che in città sono molte di più. E ricordatevi, la tombola, come la minestra, può essere coi fagioli, coi ceci o col granturco. E tenete a mente sempre… la cinquina è meglio prenderla a mezzo, che prenderla sul muso.
Proseguono gli avvistamenti di lupi ormai anche alla periferia della città e vicino alle case. Ormai, quindi, vedere un lupo non fa quasi più notizia, come anche sentire gli ululati dei lupi. Per quanto riguarda le lupe… ad Arezzo si sentono dalla notte dei tempi. Per ora i lupi si sono limitati a danni ad animali da cortile tipo agnelli o galline, senza mai aver attaccato le persone. Chi in città invece le persone le continua in giro ad attaccare sono ladri o malfattori, che anche nella prima settimana dell’anno hanno aggredito semplici passanti. Se c’è un detto che dice che il lupo perde il pelo ma non il vizio, nel caso dei delinquenti il vizio gli andrebbe fatto perdere magari punendoli un po’ di più , dato che se agiscono così, di pelo (almeno sullo stomaco) ne hanno poco…
E per finire l’oroscopo: il periodo di smontamento di palle (dagli alberi di Natale) provoca uno smontamento di palle più generalizzato. Gli astri consigliano di non pensare a prezzi di bollette o benzina durante lo smontamento degli alberi, altrimenti le palle vi girerebbero talmente tanto che ve riscappano anche dalle scatole dove le mettete!

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