“Caro Babbo Natale”: vietato regalare pennarelli, occhio alle rotonde e al C-drone
Secondo i vari parametri di calcolo, a crescere molto in terra aretina sarebbe stata a sorpresa la categoria “Affari e lavoro”, grazie alle start up realizzate. Per dire che da noi il business e l’occupazione vanno meglio possiamo ipotizzare che i dati siano stati raccolti usando un’app chiamata Appic – A Pigliare Per Il Culo. Un’altra sezione dove Arezzo primeggia è sicuramente quella dei “Coglioni fino ai ginocchi”, in cui la città quest’anno ha fatto un enorme balzo in avanti. Ottima posizione nella categoria “Asfalto anche nei fossi”: i numeri ci confermano che, se si votava una settimana più tardi, c’asfaltavano pure i piedi! Stabile al primo posto la voce “Acqua cara inguastita”, mentre il gas è costato in modo particolare al sindaco. In leggera diminuzione il punteggio sul verde pubblico, nonostante per mesi in estate si sia tenuta l’erba alta dappertutto.
Insomma, non siamo più alla terza posizione del 2003 ma nemmeno al purgatorio al di sotto del 60esimo posto come nel 2009. Quell’anno il sindaco era uno che, più che amministrare, leggeva sempre la Divina Commedia di Dante: il rischio di stare al Purgatorio era calcolato… Ci sarebbe parecchio utile oggi il suo compianto zio Amintore. Colui che seppe gestire a favore di Arezzo la curva dell’autostrada se la sarebbe cavata alla grande con la curva dei contagi.
Dopo mesi e mesi di lavori è stata finalmente inaugurata la nuova piazza della Stazione, ma è emersa una clamorosa gaffe: mancano le fermate dei bus! Così dove già di treni se ne fermano pochi rischiamo di non veder più arrivare nemmeno le corriere. Per come stanno le cose in questo momento il Lucertola rimarrebbe l’unico che ferma alla stazione. Nuova anche l’illuminazione della piazza; la pavimentazione è caratterizzata da numerose strisce bianche – astenersi cocainomani -, su cui però già si vedono impronte di pedate marroni. Evidentemente con ‘sta storia delle fermate dei bus qualcuno tra progettisti o esecutori ha aciaccato una merda…
Con il Natale alle porte è tempo delle letterine a Babbo Natale. Tornando bambini per qualche minuto, ne abbiamo immaginata una abbastanza originale:
“Caro Babbo Natale, per regalo portami una scatola di pennarelli nuovi, che a forza di farmi colorare arcobaleni me li han fatti finire tutti. Prometto di non farlo più, considerato quanto hanno portato iella. Non dare i pennarelli a Conte e Giani, che a forza di colorare la Toscana finirebbero subito il giallo, il rosso e l’arancione. Anzi, forse è meglio se quei tre pennarelli glieli cavi proprio di mano e al limite glieli metti in tasca… Ma senza tappo.
Cerca di arrivare entro le 22, altrimenti ti trovi dietro vigili urbani, polizia, carabinieri e Guardia di Finanza. Se ti beccano, devi dire al giudice che spacciavi droga, così ti rilascia subito. Quando voli devi dire alle renne di stare attente al C-drone comunale (anche se per la verità dopo le elezioni non l’ha rivisto nessuno). Quando sarai all’Olmo o a Chiani con tutte quelle rotonde alle renne forse verrà da rigettare, non vorrei che t’arbaltassi con la slitta. E non ti far vedere in giro il sabato e la domenica pomeriggio. Qui la gente è talmente strana che esce di casa apposta per fare le foto e lamentarsi della folla che c’è fuori.
Porta tanta salute. Per ora più del vaccino ci accontentiamo del tuo bacino. E dato che ho usato la rima e fare gli auguri è l’unica cosa che in questo 2020 nessuno ci nega, ti dico Buon Natale… O al limite Buon Natale una sega!”.
In conclusione ecco l’oroscopo: settimana di transito dal Sagittario al Capricorno e da zona gialla a zona rossa e poi arancione. Occhio quindi ai pasti di Natale, perché passare da eccesso di transiti a eccesso di transaminasi è un attimo!