Covid ad Arezzo, com’era il detto? Meglio aver paura che buscanne
Durante lo spoglio fin da subito si è capito che non ci sarebbe stata storia e i fan di Ghinelli hanno cominciato a preparare il brindisi con le bottiglie di spumante. Senza sbatterle però: il gas nelle bottiglie, come nella vita, se lo agiti fa saltare il tappo, e qui ha rischiato di far saltare la Giunta.
Ma la vittoria è stata netta e senza ombre, quasi un’asfaltata alla concorrenza, visto che negli ultimi due mesi c’era rimasta da asfaltare solo l’aria. Male è andata a chi a Ghinelli, pure dalla sua parte, la festa la voleva fare prima delle elezioni. Allo Staderini, che ora le cimici invece che metterle nei pc se le ritrova, come tutti, sulle tende di casa; al Gamurrini, che a forza di fare e rifare le rotonde qualcosa non gli è… Quadrato e al Butali che, tornando a fare il vigile urbano, ha dichiarato che a lui non piace fare multe, sebbene la patente di sindaco a Ghinelli abbia provato a toglierla. Il primo cittadino, col nuovo zainetto (anti-cimici) per il pc, è rientrato a Palazzo Cavallo – così chiamato perché a cavallo da lì ci han provato più i suoi “amici” che la concorrenza -. Fra i tanti a festeggiare, c’erano anche la fidanzata Marjorie e il cagnolino Sheldon, l’unico tra i presenti che poteva leccare il sindaco poiché senza mascherina.
E a questo proposito, nel centrosinistra hanno finito la saliva a forza di leccarsi le ferite. Luciano Ralli le ha provate tutte per prendere i voti, addirittura chiedendo informazioni a frati e suore, che di come si prendono i voti se ne intendono. Ma forse, come chi lo ha preceduto, si è fidato della strategia (a perdere) degli alleati, che perderebbero un ballottaggio pure per scegliere l’amministratore di condominio, il capoclasse a scuola e per stare a tana a nascondino. Del resto se fosse stato per Arezzo, a parte il successo personale dei soliti noti – e utile solo a loro -, anche la Regione Toscana avrebbe un altro presidente. Il neoeletto governatore Eugenio Giani ha promesso che con lui, nonostante la vittoria di Ghinelli, la nostra città in Regione avrà le stesse attenzioni di prima… Difficile dire se sia una rassicurazione o una minaccia.
L’aumento dei contagi da COVID sta portando preoccupazione per il futuro. Per ora tutti escludono nuovi lockdown, ma ad Arezzo il detto popolare “meglio aver paura che buscanne“ sembra prendere corpo. Seppur in gran segreto, la gente teme le chiusure in casa e di conseguenza si sta già allenando a contare le mattonelle e a far star ritte le scope. Ancora non è cominciata la caccia al lievito di birra, ma qualcuno ha già ritirato fuori le spianatoie e i mattarelli; chi non ce l’ha sta pensando di comprare il cane; altri stanno accumulando in casa scarti di plastica e carta da buttare con l’eventuale scusa per poter uscire in futuro a fare la raccolta differenziata. Si inizia a fare scorta di Amuchina ma soprattutto di carta igienica, perché fare di corpo e non schiantare aiuta contro il COVID, anche se purtroppo non è un vaccino!
Ai bambini invece di un arcobaleno si insegna a disegnare una sega da falegname, considerato che stavolta nei loro lavori di creatività da appendere alle terrazze per forza di cose si scriverà “andrà tutto bene una sega“. Pure il C-Drone volante del Comune sta già scaldando le eliche, pronto a volare sopra la città. Attualmente sono cidroni non volanti sia quelli che non portano le mascherine con persone in giro sia coloro che non li controllano. Ovviamente si spera siano precauzioni utili a prevenire, senza aver bisogno di chiusure totali, ma a sentire i telegiornali – che invece di dare consigli fanno a gara a chi rende la cosa più catastrofica – viene da toccarsi spesso i coglioni… Con mani sanificate!
Giornata toccante e memorabile quella vissuta a Rondine per la testimonianza e il testamento lasciato dalla senatrice a vita Liliana Segre agli studenti di tutte le scuole. A tale bella e importante celebrazione non potevano mancare le più alte cariche dello Stato, presenti in gran numero, che con l’occasione hanno potuto dare un’occhiata al nostro territorio. Il premier Giuseppe Conte, prima di arrivare a Rondine, si è fermato a Monte Sopra Rondine a ricevere la cittadinanza onoraria di quel paese, visto che con gli alti consumi di carta dovuti al continuo variare delle autocertificazioni ha tentato di far riaprire la storica cartiera locale. Il presidente della Camera Roberto Fico e il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, facendo tappa a Ponte Buriano, hanno detto che un ponte così è degno del fascino della Gioconda. Fico ha aggiunto che “chi non lo salvaguarda chiudendolo al traffico pesante, e ve lo dice uno che si chiama Fico, non ci ha capito un fico secco!“. Azzolina ha affermato che a chi non vuole salvare Ponte Buriano, come si dice ad Arezzo, manca qualche rotella, e che ci penserà lei, che le rotelle le ha messe anche ai banchi a scuola!
La presidente del Senato Elisabetta Casellati, ospite del sindaco, ha ammirato dal terrazzo della Fraternita la bellezza di Piazza Grande e ha domandato a Ghinelli: “Questa non ce l’avete fatta ad asfaltarla, eh?“. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio invece è arrivato a Rondine in ritardo. Una volta saputo che doveva andare alla Cittadella della Pace, si è invece presentato alla Pace, il paese. All’altezza della Pizzeria Italia (ex “Merda”) gli è stato fatto notare l’errore. Da qui, il ritardo alla Cittadella della Pace, che gli ha fatto fare una figura di… Stavolta la pizzeria non c’entra!
Chiusura con l’oroscopo: cercate di essere decisi e di non tenere troppe questioni in ballo. Se poi dal ballo finiscono al ballottaggio son tutte del Ghinelli!
Foto da arezzomedia.com