Elezioni aretine “in bottiglia”: il vino Ghinelli gasato, quello di Donati da accompagnamento

E, come successo in precedenza, oltre alla Birra Moretti pare che altri grossi e popolari marchi abbiano deciso di girare video pubblicitari a casa nostra. Sembra che prossimamente lo farà la Barilla, visto che con le recenti asfaltature Arezzo sembra un’enorme spianatoia e quindi ricorda molto la produzione di pasta. Come omaggio alla città, la Barilla userà termini aretini per nuovi tipi di pasta. Per i “maccheroni” lo spot sarà girato a Battifolle; per gli “gnocchi” si andrà a Santa Firmina (per i famosi gnocchi di Gnicche). Verranno creati anche gnocchi più piccoli, chiamati gnocchini, per rinnovare la tradizione che a Santa Firmina, Le Poggiola e Chiani non possono star fermi con le mani. Non sarà possibile chiamarli all’aretina “topini” in quanto si potrebbero confondere con misteriose ricette di alcuni ristoranti asiatici. Per la pasta chiamata i “fischiotti” le location delle riprese dovrebbero essere il Torrino o la zona Mazzi/San Zeno.

La Barilla invece non girerà ad Arezzo spot della Mulino Bianco, a causa dell’impossibilità di trovare qua la “famiglia felice” tutta sorrisi a colazione. Da noi infatti decatti se la mattina, dopo essere scesi dal letto e prima di andare al bagno, non si è già mandato a cacare uno de casa. Però va detto che, pur senza Mulino, qualcuno a cui di mattinata girano le pale si trova sempre! Anche Giorgio Armani girerà ad Arezzo lo spot per il suo profumo Acqua di Giò, ma non si sa se gli hanno detto che qui l’acqua pubblica è più cara dei vestiti che produce! Pure la Volkswagen girerà ad Arezzo la pubblicità per la Polo, con lo slogan aretino: “Ad Arezzo gira con la Polo… Perché se giri col Golf ora è un caldo che se schianta!“.

Record di inaugurazioni e riaperture in settimana ad Arezzo. Tra parchi giochi e fontane è stato bello veder rifiorire in pochi giorni ciò che era mancato in tanti anni! Considerato il probabile ballottaggio, è facile pensare che le inaugurazioni continueranno, magari con nuove aperture. Si sa che l’acqua di solito fa fiorire la campagna, ma in questi giorni sembra la campagna (elettorale) che fa rifiorire l’acqua ovunque! E pensare che giunte di vari colori l’acqua ce l’hanno fatta sempre schizzare alta solo nelle bollette! Dicevano che era per evitare lo spreco che le fontane rimanevano chiuse ma si sa, l’acqua è utile per la campagna… Soprattutto quando, appunto, la campagna è elettorale!

A proposito di campagna, siamo arrivati al periodo delle vendemmie. Un vecchio detto aretino dice che l’uva è matura e va colta quando gli è entrato dentro il Saracino. Sebbene quest’anno purtroppo la Giostra non ci sia stata, le uve aretine sembrano maturate e cresciute lo stesso a “promesse elettorali”. Ecco che allora siamo andati ad analizzare gli ipotetici vini che i vari candidati a sindaco andranno a produrre.

Il vino Ghinelli è fatto con uva… Nera, ma nonostante tutto ovviamente non potrà essere chiamato vino rosso. Si presenta bene dopo cinque anni di invecchiamento benché abbia perso i vitigni Gamurrini, Comanducci e Butali, ma stranamente ha delle bollicine simili a quelli delle bevande gasate che gli hanno fatto perdere molta limpidezza. La bottiglia appare riempita fino al collo, poiché appunto fino al collo questo vino c’è dentro con la faccenda del gas. Il tappo invece è sigillato a cera lacca ma, a richiesta, si può tappare pure ad asfalto.

Il vino Ralli appare vivace ma di colore non precisato. I vitigni che lo compongono, rossi e bianchi, in apparenza lo fanno sembrare mezzovino. È però molto apprezzabile e sano in quanto trattato… Medicamente. Si deve stare attenti però: sono sempre presenti in bottiglia strani, vecchi vitigni che nelle vendemmie degli anni Bracciali e Fanfani a quel vino fecero presto venire l’aceto. Per l’etichetta si è scelto un colore arancione, simile al colore del kako. Speriamo che non sia acerbo, sennò alappa!

Il vino Donati nasce come vino autoctono, ma viste le uve di diversi tipi che lo compongono è destinato ad essere vino da accompagnamento per i vini Ghinelli o Ralli. Può essere dunque un vino particolarmente ricercato e apprezzato nel periodo del ballottaggio ma, come dice la parola, attenti a non sballottarlo parecchio perché il vino poi ammattisce. Il vino Menchetti è un vino 5 stelle ma ha perso il vigore e la brillantezza. Non ha colore, forse per quello la gente lo scambia per acqua. Però è un vino che storicamente i cittadini tornano a desiderare quando sono stanchi degli altri vini sopra citati, e capita spesso. I vari vini Farsetti (che secondo la guida Veronelli non è più 5 stelle, perciò non ha più grilli per la testa), Butali – nonostante le scintille col Gamurrini questo vino, amico dei vigili urbani, non fa perdere i punti della patente -, e anche Bottai e Facchinetti, seppur quattro vini imbottigliati in versione mignon e destinati a fare da rabbocco alle bottiglie Ghinelli e Ralli al ballottaggio, appaiono comunque genuini e puri, senza aggiunte non conformi ai consumatori.

Ci salutiamo con l’oroscopo: le stelle dicono che dalle urne ci scapperà il ballottaggio, mentre se piove scapperanno i funghi. Ma ovviamente gli astri raccomandano di non far sapere né come avete votato né dove troverete i funghi!

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