Fiera del mestolo, anfiteatro romano ancora chiuso, Scuole aperte. Dopo la Giostra, controlli ovunque
Dati i continui cambi termici, chi comprava una maglietta, la sera la riportava indietro e con la differenza ci comprava una felpa… o viceversa. Tanto successo come sempre per la porchetta, anche se quest’anno la gente la comprava a pezzi, perché a farsela affettare, dopo l’episodio della torta al ristorante, i compratori temevano di rimanere a bocca aperta e non per via dell’aglio, ma del prezzo. Tra gli utensili buon successo le hanno ottenute le mollette da bucato, che la gente si mette al naso in occasione delle ondate di puzzo (in quei casi infatti c’è poco da tendere i panni). Tra le novità più richieste il contapassi che può diventare contabuche. In quel caso, però, specie se si passa da Via Calamandrei, le pile durano pochissimo. Buon successo anche per lo sbuccia patate/scansamissoli, ma alla fine ti fa buttare via troppa patata e specialmente agli uomini non fa piacere. Interessante anche lo spazzolone per dare lo straccio in casa con l’impugnatura a manganello per darlo nel capo a chi fa le pedate sul mollo. Tra i libri, il più venduto è stato ORA T’APRO, che parla della mancata riapertura dell’Anfiteatro, (il titolo è ripreso da una frase dell’Assessore Casi sull’argomento) con ricca guida fotografica per almeno ricordarsi come è fatto. E una prefazione della Direttrice dell’attiguo Museo Mecenate, Maria Gatto, che sui tempi di completa riapertura si autocita e dice: “Siamo del gatto”. Tra gli animaletti particolarmente gettonati in fiera, ci sono stati i pappagalli (sia quelli da compagnia che quelli da ferramenta e pure quelli da badante). Vendute anche molte tartarughine, a cui molti bambini hanno dato il nome di Casi, perché i lavori pubblici viaggiano a tempo di tartaruga. E come sempre in molti hanno scelto anche i pesci rossi, compresi i vertici del PD aretino, a cui però dopo poco, ai pesci rossi tutto il rosso che avevano era già sparito. E poi infine non potevano mancare apprezzamenti per cesti di vimini (da riempire presto di funghi) e ovviamente il tradizionale mestolo, perché a Arezzo, in fondo, è sempre tutto un rumare.
Ultimi giorni di vacanza per gli studenti aretini e se i genitori da una parte non vedono l’ora di avere più momenti di libertà, dall’altra devono fare i conti (e che conti) con l’acquisto dei libri scolastici. Da un’indagine cittadina è emerso che i libri di matematica costano una cifra, il libro di inglese ti fa pronunciare subito un FUCK appena leggi il prezzo, il libro di geometria per pagarlo ci vuole una retta, il libro di religione ti viene da bestemmiare appena ti dicono il prezzo, sul vocabolario di italiano la gente rimane senza parole appena legge il prezzo e il libro di storia non costava così caro dal Medioevo. E così tutto il resto, dalle gomme da cancellare (che te verrebbe da cancellare il prezzo, fino alle righe, che ormai costano più quelle di plastica che quelle di cocaina. Cercate quindi di non pensarci e quando saluterete i vostri figli per il primo giorno di scuola, sappiate che avrete salutato anche diversi soldini. E allora spunterà una lacrima, speriamo sia solo per l’emozione!
Primi effetti delle annunciate ripercussioni delle autorità cittadine dopo gli incidenti della Giostra del Saracino.
In occasione infatti della partita di calcio tra l’Arezzo e il Legnago Salus, molte perquisizioni, con palpate degne di una visita di controllo per l’orchite, le emorroidi e i duroni e lupinelli nei piedi messe insieme, sono state effettuate sui tifosi in ingresso allo stadio, come se ci fossero incombenti pericoli di scontri con la tifoseria ospite. Qualcuno ha chiesto ai “controllori” se, ormai che c’erano, gli facevano anche un massaggio per la cervicale. E tutto questo, ripetiamo, a prevenire eventuali scontri con tifosi ospiti. Per la verità la “tifoseria” giunta dal Veneto del Legnago era composta da: due fidanzate di giocatori, una cugina dell’allenatore; l’autista del pulmann della squadra con la moglie e la figliola, che però sono rimasti nel pullman a giocare a burraco; la badante della suocera del Presidente, la quale ha subito chiesto un pannolone perché la partita faceva cacare; l’amministratore del condominio del portiere che si è accorto subito che il portiere non era quello che intendeva lui; e per ultima l’amante di quinto letto del massaggiatore (il quale evidentemente si capisce che massaggia parecchio bene).
Chissà che controlli ci saranno quando le tifoserie ospiti saranno a rischio e in grande numero. Come controllo ci potrebbe essere la TAC, con tempi rapidi a confronto delle attese col Cup. Non vorremmo che con questo impeto di sicurezza d’ora in poi, ci siano controlli e perquisizioni anche in ingresso al cinema alla Multisala, solo perché magari si va a vedere Alien Romulus e si sa con gli alieni c’è sempre casino. Oppure ci saranno perquisizioni anche in ingresso al Teatro Petrarca per vedere La “Bisbetica domata”, non tanto per la bisbetica, quanto perché al Petrarca c’è stato casino col Saracino. Che poi, come succede in questi casi (stavolta non l’Assessore) chi veramente provocherà risse o disordini in qualsiasi occasione, sarà inosservato. Quindi prepariamoci a tenere gambe e braccia aperte per prossime perquisizioni, anche se son cose che i bracci (e qualcos’altro) li fanno veramente cascare.
È stata una settimana con temperature ovunque in rapido calo, anche se alternate a residui picchi di caldo. Ma tornando la sera a casa a volte con la felpa, qualcuno ha già temuto che i nani da giardino si trasformassero in elfi da Babbo Natale venuti a prendere i posti migliori per la Città del Natale, che basta chiamarla che arriva. Ma l’acqua ci voleva proprio, il che porterà presto a funghi per rinnovare subito i cesti comprati in fiera. Ma anche lì dipenderà dal freddo. Indipendente dalle temperature e oltre ai luoghi classici, diffidate dai fungaioli spesso bugiardi e sappiate che quest’anno, oltre il Palazzo del Pero, un altro Palazzo contenderà il luogo con più presenza di funghi, ovvero il Palazzo del Comune. Infatti anche li le “capelle” ce ne fan parecchie!
E per finire il proverbio della settimana: Col nuovo protocollo sorgeran tante quistioni. Te diranno “è un controllo”, e poi te tastano i coglioni.