Giostra in presenza, Consiglio Comunale non ancora

Certo che l’informazione non aiuta a tranquillizzare, dando a queste ondate di caldo nomi tipo Scipione (che radeva al suolo e ci gettava anche il sale…), oppure Lucifero, Annibale, Caronte, Flecetonte ecc, che tutto fanno meno che far stare più tranquilli. È un po’ come se un imbianchino si chiamasse VEDRÈCHEMACCHIE, come se un idraulico si chiamasse CEVORRÀISCIANTILLÌ, come se un dentista si chiamasse SENTIRÈCHEBERCI, o come se una ricamatrice si chiamasse MANIDEMERDA. Meglio quindi sarebbe se la meteorologia usasse nomi meno terrorizzanti per indicare le perturbazioni in arrivo. Ad Arezzo molti di questi esisterebbero già e in rima, e si tratterebbe solo di rispolverarli in caso di bisogno. In caso di forte calore umido, è presente sia il “fronte da Indicatore che te fa strizzare dal sudore”; o la “cappa da Le Poggiola, che non fai a para a cambiarti la camiciola”.
In caso di estrema siccità ci sarebbe ” l’anticiclone del Ponte alla Piera… che ‘un fa piovere manco per la Fiera” (evento rarissimo). In caso di forti temporali con tuoni e fulmini (in questo caso ci sarebbe il famoso zio di Poppi, che infiasca il vino e barulla le botti”), potremmo anche avere a che fare con la “perturbazione da Santa Firmina, che invece del vino, te riempie d’acqua la cantina”.
Va però dato atto che il caldo ha dato occasione, a chi ne ha, di sfoggiare i recenti tatuaggi realizzati. Ormai la gente si è tatuata di tutto; disegni, animali, date, nomi ecc. Ormai c’è rimasto da tatuarsi solo il ciuffo del Ghinelli, la data di fine mutuo, la ricetta della panzanella, la rotonda dell’Olmo vista dall’alto, un fiore di zucca o una linguaccia del Lucertola, e siamo al completo. C’è chi pensa addirittura di tatuarsi la suocera per poi prenderla a schiaffi con la scusa che c’era una zanzara. In quel caso le zanzare aretine sarebbero le uniche al mondo a morire per via della suocera… che sarebbe quindi più letale delle disinfestazioni municipali!
Movimentato consiglio Comunale in settimana, con Sindaco, Assessori e Maggioranza che continuano a parteciparvi coi Tablet o Pc a distanza, come in pandemia e non in presenza. Non si sa se è perché gli fa fatica fare la pettata che porta al Comune, ma ormai il Consiglio Comunale è diventato come una gara a nascondino, dove c’è chi non si fa vedere (Sindaco, Giunta e maggioranza), chi non si fa sentire (PD), chi sta a tana così almeno a tana conta, sennò non conta mai (5 stelle), e chi, una volta di qua e una volta di là, non sai mai dove si trova (Scelgo Arezzo). Caro Sindaco le consigliamo vivamente di partecipare di persona al prossimo Consiglio Comunale, così eviterà il fango (tipo quello a cui è ridotto il laghetto del Parco Giotto) che le opposizioni le vorrebbero tirare. Che ci vuole?! E pensare che una volta entrare al Comune era il sogno di tutti!!
Sono cominciate nei quattro Quartieri cittadini, le frenetiche attività che precedono la Giostra del Saracino. Divertimento e feste tutte le sere, in attesa della sfida in Piazza che finalmente si tornerà a riempire (a differenza del Consiglio Comunale). Come da tradizione, in poche ore esauriti i biglietti in tutte e 3 le tribune che quest’anno si chiamano con i nomi di tre aziende orafe, che le hanno sponsorizzate, in quanto l’oro tradizione cittadina e simbolicamente d’oro è anche la lancia trofeo al Quartiere vincitore. Per fortuna non ritoccato il prezzo dei biglietti che… come l’oro, costavano già da prima!
Con la tradizione dei gavettoni al Prato, si è concluso anche ad Arezzo l’anno scolastico 2021/2022, finalmente in presenza! (mica come il Consiglio Comunale). Congratulazioni agli studenti promossi e in bocca al lupo per quelli che dovranno affrontare gli esami! Arezzo ha radici profonde e ben salde col mondo della scuola. Termini in uso in ferramenta e falegnameria ne suggellano alcuni fondamentali momenti. Marinarla con assenza ingiustificata ad Arezzo è fare CHIODO. Essere bocciati o rimandati, qui da noi diventa essere SEGATI. Uno studente ultra/ripetente o con difficoltà di apprendimento, qui da noi è DURO COME IL LEGNO TRATTATO. Per non parlare dei titoli di studio assegnati ironicamente nei modi di dire aretini: “HA FATTO LA SECONDA PERCHÉ LA PRIMA LA IMBIANCAVANO”; o anche “LA QUARTA E LA QUINTA BELLE SOLO DI REGGISENO”; oppure “S’È DIPLOMATO AL SECONDO TURNO DEL SERALE”; o ancora “QUANDO STUDIAVA, APRIVA PIÙ LA BOCCA PER SBADIGLIARE CHE I LIBRI” ecc. In tutto questo scuole e studenti aretini sono stati sempre all’altezza e se ci danno dei somari… vuol dire che ci hanno visto dalla vita in giù!
A richiesta nuove definizioni del cruciverba aretino: Particolarmente morbido (Sollo); grave errore (Arosto); son buone anche coi bachi (Ciliegie); tipo di ciliegie adatte a chi boccia parecchio a scuola (Duroni).
E per finire l’oroscopo: settimana in cui vi aspettano grandi numeri… specialmente se vi arriva la bolletta della TARI.

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