Il prossimo spot Esselunga ad Arezzo: “Questo te lo manda la mamma perché sei un cidrone”

Le, per ora, scarse precipitazioni e le ancora alte temperature stanno ritardo le prime “fioriture” di funghi nel nostro territorio, che attualmente da noi sono le cose più indietro, dopo i vari cantieri dei lavori stradali. O almeno così dicono gli esperti fungaioli, di cui però, a volte, bisogna fidarsi come la Fata dai capelli turchini si fidava di Pinocchio.
Però sono di questi giorni le prime “muffature”, quindi sono imminenti i primi raccolti. Esperti micologi dicono che quest’anno tra i primi funghi a dover uscire, specie nella zona San Zeno, San Giuliano, Le Poggiola, siano… le puzzole. Molte poi le fioriture previste accanto alle rotonde delle strade di pinaroli, in quanto molti automobilisti, con le precedenze alle rotonde son duri come le pine verdi. Per i gallinacci e gli ovoli la zona dovrebbe essere intorno al Pollo San Marco, mentre per gli ovuli e altri tipi di funghi, a Campo di Marte e al Pionta non c’è bisogno di aspettare che piova. Per i porcini, bisogna provare di andare a cercarli intorno ai castagni, quindi ogni scusa sarà buona per girellare dove bazzica la bricia. Per tutti il consiglio è di non arrivare ai boschi e alle macchie “a guazza scrolla”, ovvero quando altri ci sono già passati. Nel frattempo l’ennesimo anomalo caldo di fine settembre ha messo in conflitto le zanzare che non se ne vogliono andare e le prime cimici che vorrebbero cominciare a farsi vedere. Attenzione quindi a non essere punti o al cattivo odore se schiacciate una cimice. Con tutti i puzzi che c’è al giro ci mancherebbe anche quello!
Bilancio positivo per i primi 4 mesi dei monopattini elettrici in sharing ad Arezzo, e tutto questo nonostante la gente li continui a traventare in giro come si traventano i calzini dopo che ci si è tolte le scarpe nuove dopo 6 ore di un matrimonio. Oltre ad un buon numero totale di noleggi e a tanti km percorsi, ci sono segnali di forte apprezzamento sia da parte di chi li usa, sia da chi li gestisce. Adesso rimane da ricordare di parcheggiarli il più vicino ai punti parcheggio previsti e non a strainoni o a “indocoiocoio” o “allaioboia”. Se coi monopatti qualcuno ha imparato ad evitare le buche (dato il numero non era facile) non si capisce perché non vengano parcheggiati decentemente. A proposito di buche, è cominciata a Roma la famosa Ryder Cup, il torneo più prestigioso di golf al mondo. Anche se in questo momento il golf è poco indicato anche come vestiario, questa Ryder Cup ha un richiamo Internazionale enorme e la sfida tra giocatori Europei e quelli americani è seguita in tutto il mondo. Ma in tutto questo Arezzo che c’entra? Ebbene, pare che di nascosto alcuni mesi fa, la squadra dell’Europa, come buche di allenamento, abbiano scelto le nostre buche cittadine, che sono state definite “estremamente professionali”. E l’omaggio della squadra Europea a tali allenamenti è stata quella di chiamare “Via Calamandrei” un colpo dove centrare una buca è assai probabile.
Via Calamandrei che tra l’altro potrebbe essere sede di un prossimo green da golf da realizzare in città. Considerando infatti che in un green normale da 18 buche occorrono 70 ettari, in Via Calamandrei le 18 buche le trovi in 400 metri!
Non poteva passate inosservato anche ad Arezzo il bellissimo spot pubblicitario della pesca dei Supermercati Esselunga. Una storia bella e commovente con l’intento riuscito di attrarre l’attenzione. Con le soliti dichiarazioni dei “politically correct”, che, apprezzati come un gatto ai coglioni, su quella storia ci hanno letto giudizi pro o contro le famiglie separate e quindi facendosi più seghe mentali di un falegname che scrive la lettera dei regali a Babbo Natale. A parere del tutto personale chi anche in storie del genere vuole emettere giudizi da “politically correct”, più che una pesca, si era fatto una pera. Ormai che c’erano potevano anche dire che era uno spot contro i calvi, dato che è stata usata una pesca col pelo invece che una pesca noce.
Ma l’Esselunga va avanti e dopo il successo ottenuto anche ad Arezzo dello spot, proprio ad Arezzo girerà i prossimi. Nel primo si vedrà la bambina che consegnerà un cetriolo al babbo e gli dirà: “Questo te lo manda la mamma perché sei un cidrone”. Il giorno dopo la bambina andrà dalla mamma con un baccello dicendo: “Questo te lo manda il babbo perché dice che sei una fava”. Infine la bambina si presenterà ad un convegno di “politically correct” con un caco poco maturo, una bottiglia di latte e un rotolo di carta igienica dicendo: “Questi ve li manda sia la mamma che il babbo perchè dicono che alappate come i cachi acerbi, che avete fatto venire il latte ai coglioni a tutti, e che ora potete andare a cacare.”
Nel frattempo, presa di posizione della associazione famiglie aretine, dato che dopo le critiche allo spot della Esselunga, nessuno in questi anni ha mosso paglia contro lo spot della Famiglia Felice del Mulino Bianco, dove fanno a gara a chi si alza per primo e tutti col sorriso smagliante si presentano festanti a fare colazione a finestre spalancate su un panorama dove è sempre primavera. Quella si che era una pubblicità ingannevole! Ad Arezzo non è mai stato così. La mattina per alzarsi te gira già i coglioni che la sveglia non è ancora suonata. Più che sorrisi è tutto un mugolio, fino alla colazione dove di solito non c’è nemmeno il tempo e la voglia di mettersi a sedere anche perché se uno volesse provare a dire “Buongiorno” il più delle volte la risposta è assente in quanto è data mentalmente e cioè: “Buongiorno una sega”. Se apri la finestra, più che la primavera, ti arriva sul muso una ventata di puzzo dall’impianto biogas di San Zeno che te vien subito da rilavatti i denti anche se lo avevi fatto 2 minuti prima. Al Mulino Bianco tutti inzuppavano i biscotti nel latte, con sorrisi e risate. Se ci provi da noi, come minimo uno schizzo di latte ti va nella camicia e mugolando più forte di prima vai a cambiartela, rischiando così di perdere la corriera, che ad Arezzo son diventate come le trombate, nel senso che ogni lasciata è persa. Alla colazione della famiglia del Mulino Bianco della Barilla, le uniche pale che girano sono quelle del mulino; alla colazione tipica aretina le pale girano a tutti. È ormai storico che a Arezzo ci si sveglia tutti col culo torto e quindi forse non sarebbe indicato neanche uno spot sulla carta igienica!

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