Incendio in galvanica: emergenza finita solo quando si tornerà a lavorare. Halloween festa aretina

La densa e scura colonna di fumo, visibile in quasi tutta la città, ha destato subito allarme e preoccupazione, e subito si è giustamente pensato e temuto possibili conseguenze, anche se alcuni lo hanno fatto in maniera catastrofica. Giuste, per le zone raggiunte dal fumo, le ordinanze preventive di ARPAT e Sindaco a non attingere acqua della Chiana e a non consumare o al limite lavare di molto le verdure degli orti. Ma molte cassandre prevedevano il peggio. Il fumo avrebbe “galvanizzato” talmente gli orti che l’aglio sarebbe andato nelle bruschette da solo, i gobbi si sarebbero raddrizzati; i rapi, se nominati, avrebbero detto “eh un s’è poco rapo!”, mentre i finocchi sarebbero andati a bricie… non solo lesse. E perché non sono di stagione, altrimenti anche le fave avrebbero puntato le passere in volo… Pure le erbe selvatiche sarebbero diventate pericolose e sarebbe stato letale, ad esempio, in un bisogno fisiologico improvviso, pulirsi il culo con le rombece. Anche per la Chiana si è temuto una galvanizzata generale, tanto che con la caduta di residui argentati nelle acque, qualcuno avrebbe rispolverato il vecchio successo musicale “Firenze Sogna”, di Claudio Villa, riadattandolo dall’Arno alla Chiana… “Sulla Chiana d’argento, si specchia il firmamento”. E anche qui gli animali, galvanizzati, avrebbero cambiato le proprie abitudini: le nutrie con un rutto avrebbero cromato i butulicchi, se baciavi un rospo, invece di diventare principe, ti avvelenava col cianuro. Gli aspetti positivi sarebbero stati che se conciavi l’insalata, coi residui argentati nella terra ci potevi fare una collanina, mentre quando lavavi le verdure, se avevi bracciali o anelli d’argento, ti tornavano come nuovi. Per fortuna, però, tutto sembra scongiurato, anche perché pare che la colonna di fumo abbia perso potere a forza di fare le numerose rotonde di Ponte a Chiani; ma l’emergenza sarà veramente finita, non quando non ci sarà più pericolo di avvelenamento, ma solo quando chi lavorava in quella galvanica, sarà di nuovo tornato al lavoro.
Consiglio Comunale molto particolare quello svoltosi in settimana ad Arezzo. Alcuni Consiglieri erano presenti in aula, altri, per motivi di lavoro lo erano in collegamento Internet, mentre il Consigliere Menchetti dei 5 Stelle era collegato dall’esterno del Palazzo Comunale, perché sprovvisto di Green Pass. Insomma, è stato un Consiglio Comunale effettuato col sistema OPICS (Ognuno Per I Cazzi Sua). Tale sistema ha fatto gola ad alcuni capi di Stato per il G20 di questi giorni a Roma, dato che il russo Putin e il cinese Xi Jinping, son rimasti a casa (Jinping al limite sarebbe venuto solo a Prato). Altri Capi di Stato invece, in onore di questa nuova formula di conferenze, adottata ad Arezzo, proprio qui da noi e in gran segreto, si sono preparati per il G20 romano. Biden è stato ospitato da Ghinelli (tanto sono americani entrambi). La Merkel (ormai quasi in pensione) è stata vista a Villa Fiorita. Il primo Ministro britannico Johnson, su consiglio dell’ex Presidente USA Trump si è preparato per il G20 al Matto. Pare abbia richiesto di farsi sistemare i capelli da Egidio, ma quest’ultimo ha detto che in due giorni non ce la faceva a finire. Il Presidente Turco Erdogan aveva chiesto una residenza con ovviamente bagno alla turca, ma ha rifiutato quando gli hanno offerto quello a caditoia. Infine al Presidente Brasiliano Bolsonaro, visto il cognome, era stata offerta una cura a base di Aerosol, ma lui ha rifiutato di venire ad Arezzo quando ha saputo che gli alberi in città li ha quasi tutti tagliati il Comune, e che quindi lui non poteva fare come nella foresta amazzonica.
Anche ad Arezzo è arrivato il momento del cambio dell’ora, che quest’anno, vista la stagione, per molti è arrivato prima del cambio dell’armadio. Si torna quindi indietro di un ora, a differenza invece dei lavori in Via Fiorentina e dell’apertura della Fortezza che più che indietro di un ora, sono indietro come i coglioni del cane. Ma molte invece sono le “ore aretine” che rimangono immutate: rimane infatti immutata l’ora per le richieste a Regione e ASL per il nostro Ospedale: “è l’ORA di assumere qualcuno”; rimane uguale l’ora di chi ha deciso il prezzo del gas: “è l’ORA che ve mettete una mano sulla coscienza”; rimane la solita ora anche per chi si purga da una settimana: “È l’ORA de falla!”; stessa cosa per quelli che gli si buca i calzini: “È l’ORA de tagliassi le unghie; e ovviamente rimane immutata anche l’ora di quelli che non sopportano più i figlioli grandi in casa: “È l’ORA che te sistemi e te cavi dai coglioni”.
Anche Arezzo si prepara alla notte di Halloween, che a differenza di quel che si possa pensare, più che pagana, ha forti origini aretine. Pare infatti che il nome Halloween sia una storpiatura anglofona delle prime due parole frase aretina: “Alò via” che era l’inizio della frase “Alo via, così te cavi dai coglioni” detta a tutti i bimbi dopo avergli regalato un dolcetto (la parte del “te cavi dai coglioni” non fu anglofonizzata per bon ton e rispetto dei bimbi). Anche la zucca con la candela in bocca riporta a origini aretine; infatti chi non si è mai sentito dire “Hai una testa come una zucca lardaia” mentre il moccolo in bocca è caratteristica aretina da secoli. Quindi prepariamoci a festose e innocue invasioni di bimbi, ai quali consigliamo di dire: “dolcetto o pieno di gas?” che di questi tempi spaventa più di “dolcetto o scherzetto”. E alle vittime di eventuali scherzi, consigliamo di accettarli donando chicchi, perché se chiedete il Green Pass anche ai bambini di Halloween, più che lo scherzetto, farebbero bene a mandarvi a cacare!
E per finire l’oroscopo: se in settimana vi sentiste particolarmente galvanizzati… lavate le verdure.

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