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giovedì | 10-04-2025

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La settimana aretina tra Fiera, aperitivo in area pedonale, retrocessione, Napoleone e pezzi di razzo

Gli ombrellini di decorazione messi nei bicchieri, erano per alcuni un segnale di presagio e secondo altri una presa per il culo. Qualcuno, rimasto all’aperto, non ha potuto evitare che i bicchieri di vino si trasformassero presto in bicchieri di acqua piovana, involontariamente così emulando al contrario il miracolo di Gesú Cristo alle nozze di Cana. Finita la pioggia e un po’ zuppi, si è poi per forza accelerato la cena all’aperto, per poter finire entro l’orario del coprifuoco delle 22. E quindi le coppiette che volevano concludere la serata con focose effusioni in macchina, lontani da occhi indiscreti, lo hanno dovuto fare, appartandosi in fretta e furia, con sveltine adolescenziali, con baci al sapor di cocktail, fetta di limone e noccioline, e con fiatelle con ancora ben chiari i profumi dei sapori della cena… Perché poi, come diceva anche il poeta degli innamorati Prévert: “L’amore non sente ragione, ma gli odori li sente tutti!”
Si è tristemente consumata, con l’umiliante sconfitta di domenica a Cesena, la retrocessione sportiva (e non solo) dell’Arezzo, dopo un’annata catastrofica in cui la squadra amaranto ha battuto tutti i record negativi che si potevano battere. Giustamente sdegnata la protesta dei tifosi, ai quali non è stato nemmeno concesso di poter andare a esprimere la giusta delusione ai giocatori, visto che il pullman della squadra è stato fatto tornare in città ben oltre l’orario del coprifuoco. E qui, o il pullman è più lento della squadra stessa (ma è umanamente impossibile) o l’autista è stato astutamente fatto ubriacare di sangiovese romagnolo dai dirigenti amaranto e fatto tornare da Cesena ad Arezzo passando da Viterbo. La rabbia è comunque rimasta, dopo un anno in cui la squadra è sembrata sempre senza palle, nonostante si giocasse al pallone e anzi le palle gonfie son venute ai tifosi, al limite dell’orchite, nel sopportare questo scempio. Una squadra che non si è mai saputo di che pasta era fatta, nonostante perdesse più di un colino da maccheroni. Per “punizione”, i giocatori sono stati fatti allenare nei giorni successivi a porte chiuse e sembra che almeno in allenamento non abbiano perso. Infatti a porte chiuse non può segnare nessuno. Ottima pensata! Ora c’è da ripartire e non sarebbe male che la società tentasse la carta di farsi ripescare in serie C, che è l’unico modo per restarci e qui ad Arezzo, storicamente anche per andarci. Ma se si intendono di ripescaggi come di calcio, è bene allora che per farsi ripescare vadano a prendere lezioni al Lago Scacciapensieri o al Lago di Palmiro. Va considerato anche che Arezzo città continua ad essere asintomatica al calcio e a qualsiasi altro sport di squadra… se fosse per gli imprenditori locali, da qualche anno le uniche squadre ad Arezzo sarebbero quelle della caccia al cinghiale o poco più… quanto mancano i Terziani di una volta!
Lo scorso 5 maggio, era il 200esimo anniversario della morte di Napoleone Bonaparte. Anche se oggi ad Arezzo Napoleone è un nome che si dà a gatti, cani o pappagalli, molti sono invece i riferimenti storici aretini che riportano a Napoleone Bonaparte. Qui infatti nacque il famoso “Viva Maria”, un movimento anti-occupazione francese e la relativa campagna anticlericale. Napoleone non le dette particolare attenzione, pensando che “Viva Maria” fosse invece un movimento di fumatori da sbando, ma ben presto a sbandare sarebbe stato proprio lui. Anche la famosa posa di Napoleone, con la mano all’interno del gilet, ha origine aretina. Sembra infatti che il Generale Bonaparte fosse particolarmente ghiotto di fegatelli delle nostre parti, e dopo molte trippate abbondanti di queste bontà, accusasse forti fitte con coliche e dolori allo stomaco. Di qui, appunto la mano sotto il gilet. Poi Napoleone era anche portato a tenere una mano anche dietro la schiena…come ad emular l’Aretino Pietro ” che una mano aveva davanti e l’altra dietro”. Ma il riferimento più importante che lega Napoleone ad Arezzo è la parola “ALÓ” di chiara origine dal francese “ALLONS” . E così Napoleone era orgoglioso quando gli aretini lo salutavano al grido di “Alò”… ma il Generale ignorava che il completamento della frase era “Alò…ma te cavi dai coglioni!”
Scoperta scientifica di non poco conto in settimana ad Arezzo! Mentre il Generale (un altro Generale) Figliuolo annuncia la prossima disponibilità dei vaccini per gli over 50, il Presidente della Regione Eu/genio Giani dice che ancora sono da cominciare gli over 60, mentre il Sindaco Ghinelli raccomanda gli ultimi over 70. Quindi ormai è appurata la rivoluzionaria scoperta sul virus: ad Arezzo il vaccino provoca la masturbazione, visto che nessuno ci capisce più una sega!
Per la rubrica “Occhio alle teste di… razzo” va detto che c’è all’erta anche in terra aretina per l’arrivo dal cielo dei residui di una testa di razzo cinese dall’atmosfera. Le autorità cinesi dicono di stare tranquilli, ma dicevano lo stesso anche del Virus. E poi lo sanno anche in Cina che a “tranquillo” gli trombavano la moglie. La Regione Toscana non dovrebbe essere tra quelle a rischio, ma se il razzo rientrando, fa la stessa orbita del pullman dell’Arezzo rientrando da Cesena… le cose potrebbero cambiare. L’arrivo è previsto tra le 2 alle 8 del mattino (deve essere un razzo lungo) e la protezione civile consiglia di rimanere in casa (come se col coprifuoco si potesse andare a Monculi). Inoltre viene consigliato anche di stare lontano dalle finestre. Ormai che c’erano potevano dire di stare a bucopunzoni sotto la tavola! Nella remota possibilità che qualche pezzo arrivi, speriamo che non faccia danno e quindi che colpisca alcune nostre strade cittadine, tanto son già tutte buche di suo, una in più o in meno cambia poco. Se poi i pezzi della testa di razzo colpissero le panchine (vuote) davanti alla Stazione, peggio di così non vengono, son fatte a razzo anche loro, e c’è solo da migliorarle!
E per finire l’oroscopo: anche le stelle si raccomandano di non chiedere a loro quanto ci vuole a prenotare un vaccino. in questo caso è favorito il segno dell’Ariete, perché c’è da battere il capo in un muro!

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