Le parole più usate nel 2024 e le prime del 2025. Arezzo, a Capodanno il countdown in piazza scompare dallo schermo
Notiziario aretino della settimana. In questa edizione: le parole più usate a Arezzo nel 2024, e le prime del 2025. Festa di Capodanno in piazza. Messaggio del Sindaco Ghinelli e tuffo del Presidente Giani. A sorpresa è il pattinaggio sul ghiaccio il primo sport praticato nel 2025 ad Arezzo.
Ad inizio settimana un istituto di ricerca ha studiato e elaborato i vocaboli più usati durante il 2024 dagli aretini. Dietro agli insuperabili “ALÒ” e “MI, O TE!?”, la prima parola in forma dialettale è risultata ARCATTA, che oltre ad avere la sigla cittadina nella prima sillaba, è usata in varie situazioni: Quando piove si ARCATTA i panni, quando si beve parecchio si ARCATTA una sbornia, quando ci cade qualcosa si ARCATTA per terra; quando ci viene a noia qualcosa, si ARCATTA i coglioni perché son già caduti. Il tutto da non confondere con ACATTA, che si usa quando si fanno conquiste in amore o si raccolgono le offerte in chiesa. Tra le altre parole più usate dagli aretini risultano poi BUCHE, SERPAIO, PUZZO, LAVORI, ARANGETE, MÒVETE, È TUTTO CHIUSO, CINGHIALI LUPI (questi ultimi due usati al singolare o accoppiati a blasfemie). In cucina, i piatti caldi più graditi e preparati dagli aretini nel 2024 sono stati i topini o i maccheroni col sugo d’ocio o di cinghiale, senza farsi bacare i coglioni da Cannavacciuolo, Cracco, Borghese ecc., mentre nei piatti freddi la panzanella ha surclassato il Sushi, al grido giapponese di “MASAPETENASEGA!”. Infine i mezzi di servizio, dove risulta che nel 2024 la linea autobus più usata è risultata la C, nel senso che C si capisce una sega. Per i treni invece la meta maggiormente raggiunta è Firenze, mentre su eventuale stazione alta velocità, la sensazione è che Rocco Siffredi ne sarà l’uomo immagine in quanto serve a un cazzo.
E veniamo alla descrizione della festa di fine anno in Piazza Sant’Agostino, ben riuscita e ben partecipata. Stavolta Diabolik il colpo lo ha fatto senza rapinare nessuno, anzi il ricavato è andato in beneficenza. A differenza di quello della Rai, dove a 10 secondi dalla mezzanotte si è sentito gridare “Teste di cazzo!” il countdown del capodanno in piazza ad Arezzo è scomparso dallo schermo pochi secondi per poi riapparire giusto per gli attimi prima della mezzanotte. Questo a ricordare che ad Arezzo quando se vuol contare qualcosa, spariscono tutti, anche i secondi che se contava. Poi la mezzanotte con il brindisi generale e i botti (da non confondere coi tonfi, perché a Arezzo la gente il tonfo lo aveva già fatto a tavola). Il Sindaco aveva proibito i botti, ma ovviamente è scattato l’MCDS (Manco Cacato De Striscio). Probabilmente se avesse vietato anche i rutti, la gente avrebbe bevuto la coca cola al posto dello spumante per fanne de più. Il tutto organizzato anche da quelli di Arezzo Wave, a cui si ripete l’appello di tornare a fare il Festival in città, magari cambiandogli nome, dato che sembra che AREZZO WAVE si chiamasse così perché AREZZO era il nome della location mentre Wave (onda) significava l’onda di soldi che volevano per organizzarlo. Tornando al Sindaco, ha poi pubblicato il discorso di Capodanno in cui auspica una città piena di allegria, emulando il motto di Mike Buongiorno. A questo proposito la programmazione al Teatro Petrarca dovrà inserire sia l’Allegro di Milton che l’Allegro di Mozart, qualsiasi chirurgo dell’ospedale San Donato si dovrà far chiamare “l’Allegro Chirurgo” e l’Arezzo calcio dovrà ingaggiare Allegri come prossimo allenatore. I colli d’ocio non verranno più alegumati ma allegrati, oltre ad avere in casa una scatola di Rischiatutto, Superlfash o Telemike e gridare “Allegriaaa!”. Poi Ghinelli ha detto che la Tanti è la sua erede migliore e qui proprio la Tanti e il Veneri tanto allegri non devono essere stati. Insomma, in un mondo dove va per la maggiore il “c’è poco da stare allegri“, Arezzo cambia rotta. O sta’ a vedere che dopo la Citta del Natale se diventa anche la Città del Carnevale! Il Presidente della Regione Eu/genio Giani, invece del discorso, ha preferito fare il solito tuffo nell’Arno, stavolta a Firenze e non a Stia. Pare infatti che per come è considerato il Casentino in Regione, stavolta a Giani gli abbiano detto: “Noi se sta a Stia, lei stia… a casa sua.” Il tuffo di Giani è stato di testa (o quasi pancia) e non a bomba. Evidentemente le bombe le riserva tutte per la campagna elettorale.
Nessuno se lo aspettava, ma il primo sport praticato dagli aretini nel 2025 è stato il… pattinaggio sul ghiaccio! La gelata mattutina ha infatti trasformato i marciapiedi e le strade in vere e proprie piste di ghiaccio da pattini, facendo impallidire quelle già esistenti natalizie. In particolare le piste ciclopedonali hanno creato danze sul ghiaccio tra pedoni e monopattini degne della migliore Carolina Kostner. Detto che il sale per il ghiaccio ad Arezzo manca dai tempi dell’Assessore Dringoli, se proprio dovete buttare il sale, non lo fate nella rinata Via Calamandrei, perché vederla di nuovo a rischio buche per la corrosione, ora che è nuova di zecca, sarebbe da sciocchi, anche se è vero che lo sciocco… vuole il sale!
E per finire il proverbio della settimana: “Ancora qualche giorno con le palle a ciondoloni; poi se cavano de torno e tornano nei scatoloni“.