Lettera a Babbo Natale

Si giocava di lunedì, nel giorno in cui di solito i parrucchieri riposano, ma sotto Natale sono aperti e quindi al Perugia abbiamo fatto pelo e contropelo. I baci Perugina in confezione da 2 erano a forma di pere e quindi ribattezzati 2 baci Pere ugina. I biscotti Colussi erano già sfatti prima di metterli nel latte e se il latte era Latte Grifo era buono solo per lo yogurt alle (2) pere. Molti tifosi perugini hanno disertato la trasferta e evidentemente ci avevano visto lungo. La partita si giocava di lunedì, ma loro sono storicamente da “città della domenica”.
Misteriose luci apparse nel cielo hanno distratto molti aretini a testa in su, durante l’inizio della settimana, tanto da far evocare alieni o altro. Anche se per molti erano sconosciute, si trattava degli Starlink, piccoli e luminosi satelliti in serie disposti a trenino, per fornire coperture di Internet sulla terra. Molte le ipotesi che si erano però fatte ad Arezzo. Per alcuni erano le renne di Babbo Natale che siccome in diverse zone di Arezzo come i Porcinai e Guido Monaco grazie a illuminazioni in stile Cappelle del Commiato, non si vede una sega, proprio Babbo Natale gli aveva messo una torcia luminosa tra i corni a tutte. Per altri erano le prove per le lanterne volanti di Capodanno dello Scartoni, il che avvalora la tesi che ad Arezzo, per far volare i moccoli abbiamo una scuola secolare. Per altri ancora erano proprio alieni che si godevano il fantastico spettacolo della Citta del Natale dell’alto, tanto non c’era verso di parcheggiare le loro astronavi, nonostante che per i parcheggi erano state fatte le cose a UFO. Il proprietario di questi Starlink, il miliardario Elon Musk, ha detto che per far volare questi Starlink si è ispirato al C/Drone municipale di Arezzo dei tempi del Covid, che era in grado di vedere quante cacate facevi fare al cane, quante volte buttavi via l’indifferenziato e l’organico, quanta pasta al forno compravi alla rosticceria e quanta diavolina mettevi nel barbecue. Ovviamente questo C/Drone non vedeva chi spacciava o chi faceva risse o furti… sennò mica si chiamava C/Drone a caso! Questi Starlink continueranno a farsi vedere anche nei prossimi giorni, come piccole processioni nel cielo, a rendere l’atmosfera del Natale ancora più suggestiva. Ma Elon Musk stia attento coi suoi Starlink a non chiappare nella ruota panoramica, altrimenti da C/Drone stavolta ci passa lui!
Tra le varie iniziative del Natale, sono aumentate ad Arezzo le piste di ghiaccio, ed a quella del Prato si è aggiunta quella davanti alla Ipercoop. Tutto questo perché gli aretini sono ormai diventati esperti pattinatori…  nel senso che se sono riusciti a stare in piedi e non cadere tutto l’anno in mezzo a tutte le buche che c’erano, stare in piedi nel ghiaccio è un gioco da ragazzi. E aiuta molto anche il fatto che di ghiaccio gli aretini durante l’anno ci rimangono spesso, sia quando gli arrivano le bollette, sia quando d’inverno appoggiano il culo alle cubopanchine della Stazione e sia quando c’è da attraversare Campo di Marte o i Porcinai, come ti si avvicina qualcuno… ti si ghiaccia il sangue. Nelle piste di ghiaccio, per i principianti è utile appoggiarsi a dei carrelli in dotazione, che però a fine pattinata vanno riportati a posto e non lasciati a strainoni come i monopattini.
Echi anche aretini sulla vicenda del Pandoro della Ferragni. L’impressione è che stavolta la più famosa influencer d’Italia l’ha combinata talmente grossa che se fino ad adesso erano griffati Ferragni anche le infradito, con la merda che ha aciaccato, più che le infradito ora dovrà griffare gli stivali chantilly compreso il brocco per arcavare i bioccoli. Tra i prodotti aretini che la Ferragni era pronta a griffare vi era il “PAN DE IERI L’ALTRO DELLA FERRAGNI” che era più duro de chi lo comprava, il “BATTUTO PER IL SUGO DELLA FERRAGNI”, chiamato così perché per comprarlo a quei prezzi bisogna avere “battuto” il capo da qualche parte. Poi le “PULEZZE DELLA FERRAGNI” che costavano più del maiale intero con cui andavano cotte, o anche i “CANTUCCI DELLA FERRAGNI”, che il Vin Santo in cui li inzuppavi il Santo lo perdevano subito per via dei moccoli che tiravi al momento di pagare i cantucci. Come acqua c’eravamo di già, dato che l’ACQUA DELLA FERRAGNI è cara più o meno come quella di Nuove Acque. Gli unici a consigliare il famoso Pandoro Balocco della Ferragni sono i medici endocrinologi, perché comprando un pandoro a quei prezzi, ti senti un coglione anche senza fare palpazione testicolare.
Arezzo si prepara al Natale come tradizione e fede richiedono e ovunque si cerca di viverlo al meglio, a seconda di prosperità e salute. Si fanno regali e tra i più gettonati e i più pubblicizzati a bombardamento in TV ci sono i profumi. Che abbiano saputo che a Arezzo veniamo da un anno di puzzi? C’è chi approfittando di aiutare i figli a scrivere la letterina a Babbo Natale, mentalmente una letterina l’ha scritta anche per sé. A chi non sapesse cosa dire a Babbo Natale, il Notiziario Aretino, vi offre qui uno spunto di cui potete fare un copia/incolla.
“Caro Babbo Natale, tutti gli anni è sempre uguale,
ce tocca fare tanti auguri
anche se son tempi duri.
Dacci forza e tanto coraggio,
e al Baldaccio fai finire il sottopassaggio.
dona a tutti salute e lavoro,
e anche da svegli, tanti sogni d’oro.
e siccome tutta Arezzo ci conta,
togli chi spaccia alla stazione ed al Pionta.
Da piccini ci portavi il trenino,
ora per dove fargli la stazione fanno casino.
Vogliono tutti l’alta velocità,
ma i treni che ci vogliono ora chi ce li dà?
Ma ora dai non ti scoraggiare, solo tu sai come fare.
e siccome a Arezzo siamo gente che vale, anche a te auguriamo un grande Natale.
E se qualcuno questo lo nega,
a lui rispondiamo:
buon Natale una s…”.
 

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