Ocio, porchetta e finocchiona: in esclusiva l’elenco di Trump su paesi e prodotti aretini

Annunciati in mondovisione i dazi di Trump con un cartello con la lista di tutti i paesi colpiti. Poi il collegamento è finito, ma dall’altra parte di quel cartello, Trump aveva aggiunto un’altra lista con i dazi americani per i paesi paesi dell’aretino. Ma noi siamo riusciti a leggerla per voi:
The Crazy (Il matto) dazi sugli asparagi e asparagiaie.
Building of pear and New Mill (Palazzo del Pero e Molin Nuovo) dazi sui prugnoli e da settembre su porcini e galinacci.
Goat House and DwarfBridge (Capraia e Pontenano) dazi sul formaggio pecorino fresco.
Mount without wine (Monte San Savino tradotto male da Trump) dazi sulla porchetta.
Little River (Ruscello) dazi sull’ocio.
Old lawn (Pratovecchio) dazi sulla birra.
Little Lawrence (Renzino) dazi sul cacciucco, su cui Trump ha incaricato la CIA di indagare su come possano fare a Renzino la Sagra del Cacciucco se invece che il mare c’hanno il fiume Esse.
Invece su dazi a Venere e Giovi, Trump ha delegato direttamente la N.A.S.A.
Poi gaffe di Trump, quando per combattere il mondo transgender ha messo i dazi anche sulla finocchiona.
Infine sempre Trump, per quanto riguarda le olive e l’olio con la mosca, si informerà con Putin, perché secondo lui se sulle olive c’è la Mosca i russi ne sanno sicuramente qualcosa.
La risposta di Arezzo ai dazi di Trump è stata immediata, in quanto si vocifera di abbandonare le amicizie americane e di affrettare un gemellaggio con la città giapponese di KAWAGUCHI. Appena instaurati i contatti con le autorità giapponesi, Ghinelli e la Tanti gli hanno detto che hanno scelto la città di Kawaguchi perché anche noi se cava i gusci per mangiare le noci, le bricie, le noccioline e i pistacchi. Il Sindaco di Kawaguchi è Okunoki, ma pensare al nostro… un Oki ci viene da prenderlo anche a noi. La vice Sindaco di Kawaguchi è Ondo Se Hito, che è la domanda che fa la Tanti al Ghinelli tutte le volte che lui non se trova. Ora comincerà una serie di scambi commerciali e culturali. Avuta la panzanella, i giapponesi pare abbiano (giustamente) smesso di mangiare il Sushi, che a quel punto non gli sushita più granché e avuto il Chianti dei colli aretini, col Sakè decatti se ce se disinfettano gli sbucci nei ginocchi ai figlioli. Essendo troppo più comodi cucchiaio e forchetta, è inutile che dal Giappone ci mandino le bacchette di legno per mangiare. Poi cominceranno anche i modi di dire in comune. Il primo ovviamente sarà HITO, da cui: è HITO in terra, per incidenti stradali o domestici; è HITO a gamberitte, per la bancarotta di privati o aziende; è HITO in bestia, per perdite al gioco, o è HITO ai cipressi quando si passerà a miglior vita (a proposito di questo, è bene che i giapponesi sappiano che noi i crisantemi se portano ai morti e non ai matrimoni). Su treni puntuali ed alta velocità abbiamo tutto da imparare. In Giappone l’alta velocità la fanno su tutto, persino quando vanno al bagno (Oka Kato Sulamoto). A Arezzo, l’alta velocità per andare al bagno ti ci vuole alle gambe, perché all’ora che l’hai trovato, te la sei fatta addosso.
Per l’alta velocità sui treni invece, da noi è roba da seghe mentali (精神的なオナニー..sennò i giapponesi non capiscono).
E quindi la risposta aretino/nipponica a Trump è pronta sul piatto, ma con forchetta e cucchiaio e senza bacchette, ci mancherebbe!
E per finire il proverbio della settimana: Se vedi le rondini conta quante sono, che se arriva la primavera è un grande dono, ma se vedi una buca a schivarla stai pronto, che a contarle tutte poi ce perdi il conto.