Per Natal neanche a Poti si trova un parcheggio, ma se i parcheggi fossero vuoti sarebbe anche peggio

Peccato per la gestione del traffico e soprattutto dei parcheggi. Magari si poteva, fin dal Casello autostradale, dare indicazioni per zone temporanee di parcheggi, soprattutto usufruendo di molti campi e aree non sfruttate della periferia tipo ex Lebole, con navette, perché come se lo sarebbe sentito il Surdino, o avrebbe previsto anche la cieca de Guazzino e come lo avrebbe detto anche la mutina de Citerna, i parcheggi non sarebbero bastati a tale invasione. Invece, come dice un antico detto, si è “menato il camper l’aia” con il vocabolo camper rigorosamente tuttoattaccato. Per il resto, il turismo, di qualsiasi tipo, può far solo bene; e infatti, come indotto ai Mercatini e Città del Natale, anche nei musei i visitatori non sono mai mancati. Come non sono mancati i soliti criticoni, che con la mentalità simile al Grinch, si sono dimostrati infastiditi. Cosa che se ad Arezzo se fosse tutti calvi, ce darebbe noia le doppie punte. Qualcuno inconsciamente vorrebbe tornare al periodo pre Natalizio ad Arezzo di qualche anno fa, con in Piazza Grande solo un albero di Natale illuminato da lampadine da frigorifero, che se Babbo Natale sotto l’albero, come da tradizione, ci trovava una fetta di pandoro e una carota per la renna, per compassione di fette di pandoro ne aggiungeva lui un’altra, con un biglietto su cui scriveva dove avremmo dovuto infilarci la carota. Con al Prato talmente tanto buio che se te distraevi a pomiciare, de sicuro, invece che pestare un turista, potevi pestare una merda. Con i musei chiusi a doppia mandata e con i turisti che ad Arezzo ce se fermavano solo se chiudevano l’autostrada per il ghiaccio. Nei giornali locali sono anche citate alcune domande che i turisti fanno su Arezzo. Noi del “Notiziario Aretino” abbiamo in esclusiva alcune risposte. A chi chiede dei prezzi ad Arezzo la risposta è “Ve sbucciano!” A chi chiede il perché insieme ai Mercatini non ci fosse anche la Giostra del Saracino, la risposta è: “La Giostra si fa coi cavalli e cotesta è una domanda da somari”. A chi chiede di poter andare verso il Duomo, la risposta è che ad Arezzo a essere mandati in Duomo non ce vuole niente. A chi chiede dove fosse un bagno la risposta è: “Ieee…aenne!” E questo nonostante sia l’obbiettivo di qualsiasi città avere turisti che si trattengono… ma non che si trattengono i bisogni.
Reazioni anche ad Arezzo per la conclusione dei “lavori” del Cop 28 a Dubai sul problema dei mutamenti climatici dovuti a surriscaldamento globale in gran parte causato da combustibili fossili. Facendo paragoni aretini, aver organizzato un summit del genere a Dubai e cioè in casa di uno dei massimi produttori di petrolio, è come realizzare un “piano strategico” in Via Calamandrei che è tutta una buca o come far “lume sui fatti” sullo spaccio al buio ai Giardini dei Porcinai. O come organizzare un congresso di dietologi contro l’obesità e l’abuso dei dolci dal Vestri o come aver convocato un convegno sull’impotenza a Piaggia di Murello che è la via più dura e ritta di Arezzo. E con grande onore è stato scelto il linguaggio aretino anche per il commento generale alla relazione finale dei partecipanti al Cop 28. Infatti, dopo aver saputo che per rinunciare agli idrocarburi se ne riparla nel 2050, il commento finale da tutto i continenti è stato: “Coglioni babo!”
È stata la settimana dei primi acquisti per i regali da parte degli aretini. Molto gettonati i libri, tra cui quello del tuttologo concittadino Andrea Scanzi che si intitola “LA SCIAGURA” ma a differenza di quello che il titolo potrebbe far pensare, non è un’autobiografia. Un successo anche IL MILIONE, ma non quello famoso di Marco Polo, ma un libro che parla del milione di cazzate che ci hanno detto su quello che dovranno fare alla ex Lebole. Molto gettonato anche IL BUIO OLTRE LA SIEPE, ma non il famoso romanzo di Harper Lee, ma la situazione attuale ai Giardini del Porcinai. Di prossima uscita altri libri a tematica aretina. Attesissimo sarà UNA DONNA CON LA FASCIA, che non parla della capitana della nazionale di calcio femminile, ma del Vice Sindaco Tanti tutte le volte che deve sostituire il Sindaco con la fascia tricolore. Interessante anche DAL PAN DURO AL PANDORO, che parla del come, per via del mutamento climatico, nelle case degli aretini si passa in un attimo dal preparare la panzanella a prepararsi per il Natale. Infine l’autobiografia ufficiale del Sindaco è già introvabile prima ancora di uscire.
Inaugurato in Settimana in zona Pescaiola, non lontano dall’ospedale San Dobato, il “Largo Personale Sanitario” un’area giustamente dedicata a ciò che il personale sanitario aretino e non, offre quotidianamente alla collettività e per i sacrifici e il servizio nei difficili giorni del Covid. L’idea di chiamarlo ” Largo” è dovuta al fatto che nelle corsie dell’ospedale, dato il numero insufficiente sia di infermieri che di medici, tutto il personale ci sta… largo, nonostante la gran mole di lavoro, e le uniche strette le hanno nei turni di servizio. È quindi auspicabile che, oltre alle inaugurazioni di sicuro gradite, si proceda alle assunzioni che per loro, gradite lo sarebbero di più.
Arezzo sportiva e non solo si prepara al derby calcistico di lunedì sera contro il Perugia. Quella coi cugini perugini è una sfida molto sentita e di sicuro sarà un bello spettacolo di pubblico sia nelle tribune che, speriamo, anche in campo. Peccato per le troppe e esagerate limitazioni che impediranno ai tifosi del Perugia di raggiungere Arezzo. Tali limitazioni potrebbero riguardare anche aretini che hanno a che fare con qualcosa di perugino. Sarà quindi vietato entrare allo stadio con cioccolatini Perugina o caramelle Rossana. Il divieto varrà anche se la mattina si è fatto colazione col Latte Grifo, o si è fatto merenda coi biscotti Colussi inzuppati nel the. In zona Stadio sarà consentito però ritirarsi per effusioni col proprio partner e scambiarsi anche baci… purché non siano Baci Perugina. E i perugini sappiano che la Città della Domenica, alla Città del Natale gli fa una sega! E per finire il proverbio della settimana: “per Natal neanche a Poti si trova un parcheggio, ma se i parcheggi fossero vuoti sarebbe anche peggio”.

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