Più conveniente fare un pieno di ottimismo che un pieno di benzina

La società che dovrebbe mettere in moto le attività dell’Orto Creativo, è composta dai Negrita, dall’etichetta musicale locale Woodwarm, dal Mengo Festival e da altre realtà locali, ma per arrivare agli oltre 4 milioni totali previsti, non basteranno neanche i Coldpay e Ladygaga e i soldi, come dice Ladygaga stessa….non se gagheno… Meno male che nella struttura si produrrà musica e nella città di Guido d’Arezzo è giusto e dovuto. Perché se fosse ancora uno smercio di ortofrutta, col suo nome “Orto Creativo” e la sua quota prevista di realizzo, farebbe sì che la struttura diventi l’orto più di valore al mondo… con l’insalata… che sarebbe salata e basta, il pomodoro, poco pomo e parecchio d’oro; i fagiolini dall’occhio… costeranno appunto…  un occhio, le melanzane diventerebbero milionzane e i gobbi se raddrizzerebbero nel sentire il proprio prezzo. E quindi parafrasando un altro prodotto di ortofrutta e un modo di dire locale, sarebbe… una fava de niente!
Anche in città si comincia a fare i conti coi rincari dei carburanti, e nel periodo in cui le stelle vengono tolte dalle strade cittadine, ai prezzi alle stelle ci si arriva ogni volta che si fa rifornimento. È evidente che il premier Meloni, che in un video in campagna elettorale si lamentava delle accise sui prezzi, proprio per i…  meloni ci ha preso a tutti, facendo tante chiacchiere. E quindi è probabile che proprio il Premier Meloni, venga invitato al prossimo Carnevale dell’Orciolaia. Se deve fare tante chiacchiere… a Carnevale le chiacchiere… almeno se mangiano. A proposito di politica, il presidente dell’Emilia Romagna e candidato alle primarie del PD, Stefano Bonaccini, è arrivato in settimana ad Arezzo, nel suo tour di presentazione. A giudicare dalle persone presenti, Bonaccini si deve preoccupare. Secondo un istituto di ricerca, c’era più gente alla fermata della corriera per Cozzano e a farsi la barba dal barbiere del Matto, che a sentire Bonaccini. Il suo collega toscano Eu/genio Giani, presente all’incontro, ha detto: “Ad averlo saputo, portavo le carte e se giocava a quintilio…“. L’impressione è che se i segnali son questi, se l’altra volta  lo salvarono le sardine… stavolta non gli bastano neanche le aringhe… sia al latte che all’uovo. Proseguono le rivelazioni e gli sfoghi “shock” (rilasciate in aretino per tenerle segrete alla famiglia Reale), del Principe Harry, e raccontate in esclusiva al.”Notiziario Aretino” e non narrate neanche nel suo libro, e di cui vi abbiamo dato conto in una edizione straordinaria pubblicata 3 giorni fa. Eccone altri clamorosi passaggi: “Da picini a me el mi fratello, la Befana ce portava le calze. Lui ce trovava gioielli, guadrini, chiavi della moto o della macchina. Nella mi’ calza al massimo ce trovavo un’arsettatura nel calcagno. La Befana ce l’ha sempre fatta Camilla…che così non se doveva neanche travestire… Non ci portava el carbone, semmai ci minacciava con la scopa di darci scopate. Ma decatti se qualche scopata l’ha data al mi babbo, a cui ha fatto arizzare solo l’urecchie. Camilla de soprannome la chiamavo UNSE. Infatti UNSE guarda da quanto è brutta, UNSE lava mai, UNSE sa quale è il davanti e il di dietro, UNSE sa che ci ha trovato il mi’ babbo, e UNSE sopporta. Da picino alle recite de Natale a me me facevano fare sempre il Re Magi, e poi a presa de culo me dicevano: “Fallo ora il Re, che da grande un te tocca…”. Alla festa della mi’ pora nonna, al taglio della torta, a me invece che una fetta di torta, m’è toccato pigliare una fetta de coglione. Tutte le mattine quando ancora c’era il cumbrugliume e c’era la guazza, a portare a far cacare fuori i cani della mi’ pora nonna toccava sempre a me. E così io mentre mandavo a cacare i cani, la mi’ famiglia ha mandato a cacare me. Tra una settimana io, el mi’ babbo e il mi fratello se fa amazzare el maiale. A me de tutto il maiale de solito me tocca: tre rocchi, el culaccio de un salame e un pezzo de spalla ne la cudenna. Insomma me caveno la sete col prosciutto, anzi no, che il prosciutto non me tocca mai…
Numeri e bilanci da favola per la passata edizione della Città del Natale. E in effetti c’è da essere orgogliosi del gran risultato ottenuto. Il Sindaco Ghinelli, colto da estremo entusiasmo, ha detto che la prossima edizione potrebbe essere ancora più lunga nel tempo! Potrebbe già iniziare a Ferragosto con Babbo Natale che dalle finestre di casa sua fa i gavettoni! A settembre la Giostra del Saracino potrebbe essere corsa con le renne al posto dei cavalli e la Fiera del Mestolo diventerebbe la Fiera del Pungitopo. La manifestazione si protrarrebbe anche dopo l’Epifania, con il Sindaco che ha già pensato ad un nuovo proverbio esclusivo per Arezzo. E cioè, da “L’Epifania tutte le feste le porta via” a “Dopo la Befana, a Arezzo se va avanti qualc’altra settimana”. In pratica tutta una tirata fino a Carnevale…chissà ma contento Lapo Elkan!
E per finire l’oroscopo: in questo periodo è più conveniente fare un pieno di ottimismo che un pieno di benzina… fatevi sempre trovare in pompa magna, piuttosto che a una pompa di benzina.

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