Provincia, sondaggio tra gli aretini: “Dove si votava?”. E Babbo Natale da noi arriva al buio
Evidentemente la Chiassai è rimasta spiazzata e nonostante fosse bionda di capelli era nera d’umore e ricordando la volpe che non arriva all’uva, ha detto che si dedicherà totalmente a fare il Sindaco a Montevarchi. Essendo entrambi del Centrodestra è chiaro che vi sia stata qualche frizione interna, ma non fa più notizia il fatto che in politica, solo per giochi di potere, anche tra le stesse coalizioni si litighi anche sulla marca della camomilla… nel senso che son discussioni che solo a sentirle mettono sonno. A sorpresa, soddisfatti anche quelli del PD, a conferma del fatto che loro ormai a Sinistra non ce tengono neanche la forchetta a tavola e lo specchietto nello scooter. In un sondaggio è stato analizzato cosa ne hanno pensato gli aretini sull’esito di questa elezione. Ecco il risultato: “M’importa una sega” 67%. “In do se votava?” 16%. “Ma che farebbero de preciso? 10%- “Sono aperti i supermercati a Santo Stefano?” 7%.
Anche ad Arezzo soddisfazione per la vittoria dell’Argentina e del suo fuoriclasse Messi al mondiale di calcio. Non solo perché i francesi rimangono bassi come i coglioni del gatto, ma anche perché il nome MESSI è quotidianamente presente nel costume aretino. Quando le cose sono ok, si dice che siamo MESSI bene, quando ci si fidanza si dice che ci siamo MESSI insieme, quando si chiede cosa si fa Capodanno si dice: “per il 31 come siete MESSI?”, e quando non si trovano, si chiede: “Ma i calzini in do l’hai MESSI?”. Senza contare che la sigla internazionale dell’Argentina in Alpha 2 è AR come Arezzo! Complimenti quindi all’AR gentina, e ai francesi che ci hanno ispirato il nostro Alò, stavolta diciamo ALÒ, AR passate un’altra volta!
Si è svolta la scorsa settimana in una libreria di Arezzo, la presentazione del libro “LOVE ADVISOR”, una vera e propria guida su come orientarsi per scegliere un partner su misura e perfettamente compatibile. L’autore, Alessandro Nicolò Pellizzari, ha motivato la sua presenza a presentare il libro in città, perché anche qua ad Arezzo esistono situazioni in cui è intuibile l’infedeltà del proprio partner e ne ha spiegate alcune: se per questo Natale vi ha regalato il classico maglione Natalizio, con una testa di renna ricamata al posto di Babbo Natale, è chiaro che vi fa capire che vi ha messo le corna. Stessa cosa se vi regala un paio di scarpe talmente calzanti che per infilarle siete costretti a usare un calzascarpe a corno. Se per le vostre effusioni romantiche vi porta a San Cornelio, è chiaro che il nome del Santo vi fa capire di non essere gli unici che il vostro partner ha portato lì. Stessa cosa se invece che all’Amiata, all’Abetone o alla Burraia, vi chiedesse di andare a sciare a Corno alle Scale. Occhio anche alle colazioni: se la mattina trovate solo il cappuccino, vuol dire che i cornetti erano arrivati e finiti la sera prima. State in allarme anche se il vostro partner, tornando a casa, mette il cappotto e la sciarpa sopra il letto. Lo fa per lasciare libero e mettere in evidenza l’attaccapanni che è cornuto per natura. Per il resto però è emerso che in questo “Love Advisor” Arezzo appare come una città abbastanza fedele e che gli alti e bassi in amore sono dovuti solo alle tante buche presenti in città, anche nei luoghi appartati per effusioni. E se casomai la situazione dovesse precipitare, mi raccomando, facciamo solo gli scongiuri… senza fare le corna!
Siamo a Natale e questo notiziario intende proporre una guida utile per questo Santo giorno.
Si comincia con la notte e con l’attesa di Babbo Natale. Se invece del classico suono dei campanellini e della corposa e famosa risata “Oh oh oh oh!”, udite invece dei lamenti e fare “Ohi ohi ohi” è evidente che Babbo Natale, atterrando con la slitta, o ha preso una delle tante buche, o il Comune ha rispento i lampioni e lui ha battuto da qualche parte. In casa, per Babbo Natale, insieme a latte, biscotti e pandoro per lui e una carota per le renne, fate trovare anche mezzo limone, per evitare che si cachino addosso dalla paura se fuori rispengono i lampioni. Poi la mattina del Natale svegliatevi presto se volete intufare il pane nel sugo dei crostini senza farvi vedere da nessuno. Ma un po’ di sugo lasciatelo, perchè a Natale senza crostini neri è come la statua di Guido Monaco senza un piccione nel capo. I regali si scartano dopo il pranzo, anche perché se poi il regalo fosse una delusione, vi guasta il pranzo e basta. I tortellini si raffreddano rumandoli e non, secondo la tesi dei ghiotti, mettendoci sopra mezza formaggiera di parmigiano o grana.
Il pollo si mangia con le mani e di conseguenza, anche se è Natale, si può mandare a cacare chi dice di usare la forchetta. Come a cacare si deve mandare chi al cellulare risponde o manda messaggi a tavola. A fine pranzo è inutile mangiare l’ananas perché brucia i grassi…per bruciare crostini, tortellini, zampone, cotechino, arrosto, contorno panettone, pandoro, e ricciarelli, non basterebbe il lanciafiamme. Occhio al momento dello stappo dello spumante. Se col tappo colpite il neon o la lampada del lampadario, i moccoli che tirate farebbero più lume del lampadario stesso. È sconsigliato alzarsi per primo dalla tavola a fine pranzo. Di solito è quello a cui gli altri dicono: “Visto che ti sei alzato lo fai il caffè per tutti?”. Appena sparecchiato è bene cominciare subito e immediatamente a giocare a tombola, mercante in fiera, bestia o altro. Se l’attesa fosse lunga un paio di minuti sarebbe fatale per l’inevitabile arrivo di bafagna e cipressina post pranzo, con fuga a occupare i pochi posti nel divano e teste a penzoloni ovunque. I pochi sopravvissuti alla bafagna si metteranno a guardare l’albero di Natale, provando un po’ d’invidia perché li le palle stanno ferme, mentre a noi girano sempre. Ma dopo, guardando il Presepe, ci si accorge di essere fortunati dopo un pranzo del genere, quando anche il Padre Eterno ha scelto di nascere in miseria al freddo e sul fieno.
Poi nel pomeriggio , se il meteo lo permette, ottima sarebbe una passeggiata digestiva; occhio però a non prendere una delle tante buche cittadine, sennò per la scossa vi ritorna in su zampone mischiato a panettone, crostini, tortellini e ricciarelli. A sera poi, nonostante gli avanzi, è bene saltare la cena e guardare qualcosa di natalizio in TV.
A quel punto avrete passato un Natale normale… che è quanto di più bello augurarsi, visto che il Natale, per quello che rappresenta, è già speciale di suo. TANTI AUGURI!