Set ovunque in città, meno che ai Giardini del Porcinai. Arriva Mattarella
Interessati alle riprese dovrebbero essere il Teatro Petrarca e zone limitrofe della città. Smentita invece la notizia di una realizzazione, sempre con Clooney, di un altro suo spot pubblicitario per il caffè mentre glielo servono in Piazza Grande. Anche perché, distratto dalla bellezza del posto, se lo butterebbe sulla camicia e a quel punto lo slogan diventerebbe “Nespresso, what else a saw”. (Nespresso, cos’altro… una sega). Sulla spinta di questo e a seguito della serie tutta aretina “Rumors la casa brucia”, altre star italiane e internazionali sarebbero interessate a girare loro produzioni ad Arezzo. Tom Cruise ci vorrebbe girare il sequel dell’ultimo “Mission Impossible” per girare una scena ambientata in una foresta impervia e avrebbe scelto l’erba altissima di alcune rotonde cittadine (Ponte a Chiani e altre) e di alcuni giardini pubblici. Ma appena vi è entrato, si è spaventato dicendo: “In questo erbaio la missione impossibile è tornare fuori”. Da notare che tale location era stata rifiutata anche per la biografia su Bob Marley, perché la produzione disse che tanta erba così non l’aveva vista neanche lui.
Anche Rocco Siffredi girerà presto ad Arezzo e come set ha scelto le numerose buche cittadine e quindi con Rocco protagonista il film si dovrebbe chiamare “A BUCHE PILLONSI”.
Attesa anche una produzione giapponese dal titolo “UNSEVEDENASEGA” che appunto ha assonanza sia nipponica che aretina. Il titolo è dovuto al fatto che in città, tra erbe alte e luci basse… unsevedenasega. Altra produzione giapponese con doppia assonanza nipponica/aretina, che invece parlerà della carenza di bagni pubblici sarà: “EROITOACACACCI” e parla di un Samurai che corre a falla al Prato. Altre produzioni attese sono i remake di NON APRITE QUEL CANCELLO (sottotitolo “sennò ve casca adosso un albero) che parla della chiusura dall’Anfiteatro. Per motivi di sicurezza non è invece possibile girare niente ai Giardini del Porcinai. Anzi è impossibile girarci… anche a piedi. L’unica cosa che ci gira lì sono i delinquenti, del tutto indisturbati. Sarà il caso di fare qualcosa, perché, a proposito di girare, i coglioni cominciano a girare a tutti. E giustamente.
È rimasta spiazzata anche Arezzo da questo improvviso ritorno dell’inverno, con temperature a picco e addirittura neve in Pratomagno.
Dato che i nomi dei cicloni li avevano finiti, ora incominciano a chiamarli coi cognomi e infatti questo si chiama ciclone Gori, ma chi scrive vi giura che non c’entra nulla. Anzi il cognome giusto sarebbe stato ciclone Ghinelli, perché la Primavera e l’Inverno ormai sono come il Sindaco, ovvero quando ci dovrebbero essere non ci sono mai! Ma il vero ciclone Ghinelli è atteso in campagna elettorale, con perturbazioni di asfaltature e anticicloni di potature e inaugurazioni. Stiamo fiduciosi in attesa!
Iniziativa “di colore” in città, dove il manto stradale del parcheggio a fianco della Stazione è stato colorato di verde. I motivi sono due. Il primo è perché alla Stazione ci si fermano più macchine che treni e questo ai cittadini fa venire la bile (che appunto è verde). Il secondo è che uno quando incomincia parcheggiarci per diverso tempo, a fine settimana è rimasto… al verde!
Con questa “colorata” iniziativa, altri parcheggi e strade potrebbero essere dipinte di vari colori. Via Calamandrei ad esempio, potrebbe essere realizzata marrone, in quanto tra le buche e la terra del cantiere della pista ciclabile, è diventata una strada… de m….. Davanti alla ex Lebole il manto del parcheggio sarà giallo, perché è appunto un giallo su quello che ci faranno. A Piazza S. Agostino, davanti alla sede del PD, il parcheggio sarà di colore rosso, almeno qualcosa di rosso ci resta, anche se al PD sono fermi e parcheggiati ormai quasi da 20 anni. Infine il parcheggio a fianco alla Misericordia sarà di colore arancione, perché al momento che paghi ti pelano come un Hare Krishna.
Varata a Cagliari dal suo proprietario aretino Patrizio Bertelli la nuova barca Luna Rossa per la prossima Coppa America di vela. Chissà se sarà la volta buona, ma la sfida pare ben lanciata, anche perché quest’anno Bertelli dà energia all’equipaggio con la forza dei pranzi alla Buca di San Francesco, degli aperitivi al Caffè dei Costanti, delle cene alla Capannaccia, e il relax della lettura coi giornali dell’edicola di Piazza San Jacopo. Per il resto, come in passato, siamo riusciti a conoscere i messaggi in codice criptato aretino (per renderli incomprensibili agli avversari) che Bertelli dalla nave appoggio comunica all’equipaggio a bordo di Luna Rossa. Eccone alcuni: “APRODETE” per ordinare al timoniere di affiancarsi alla barca avversaria; “UN VE GINGILLATE” se vede che l’equipaggio è incerto sul da farsi; “METTETEVE ALLA POVENTA” quando ci sono ventate da evitare; “TE BUTTO A MOLLO!” se uno dell’equipaggio compie un errore; “T’AFOGO” se l’errore è particolarmente grave; “POPPA QUA!” da gridare, con gesto, all’avversario, se Luna Rossa è più veloce sul lato di poppa; “E UN SE’ POCO STRAMBO” a chi gli contesta una strambata; “UN SE VA ‘NA SEGA” quando c’è poca velocità e poco vento; “SEMO DEL GATTO” o “SEGNETE CHE BALENA” per comunicare che l’altra barca è più veloce.
E quindi, come avviene ad ogni varo, da ora in poi a Luna Rossa possiamo solo dire Buon Vento! Anzi, buon vento no… che se bussa dal freddo già così!
E per finire il proverbio della settimana: “Arriva Mattarella e la strada han fatto bella in quel di Civitella e sarebbe cosa bella, anche a Arezzo per una scappatella. Sennò qui, se un vien Mattarella, tra le buche se saltella”.
Nella foto: Roberto Benigni sul set de “La vita è bella” in Piazza Grande