Tanti Casi ad Arezzo finiscono in ruoli chiave, lo ha deciso Ghinelli. Opposizione a scuola di ballottaggio

La stretta del nuovo Dpcm emesso a inizio settimana ha avuto subito ripercussioni in territorio aretino. In particolare i divieti di feste private, con il limite di sei persone al massimo in casa, ha creato subito rivoluzioni per la vita familiare quotidiana.
Chi ha più di sei sedie adoperi quelle in più come posto del gatto, portaoggetti o comodino; chi ha i sette nani in giardino ne dovrà togliere almeno un paio (è consigliabile non rinunciare a Dotto, che in emergenza sanitaria può sempre far comodo). Come pizze, non prendere più di una quattro stagioni, perché già con due si arriva a otto. Vietato guardare il tg di Mentana, dato che è su La7. Per far divertire i bambini nascondendosi il volto non si dovrà dire più “bobo sette” ma “bobo cinque“. Verranno presto ritirate le macchinette per il caffè Moka da nove persone, mentre va fatto un plauso al Morini e al Benassi che ci hanno visto lungo, fornendoci servizi da sei sia per i piatti che per le tazzine.
Pure fuori dalle case ci sono modifiche per tali restrizioni. Il sindaco, che minaccia di rifarci girare il C-drone sopra il capo, ha ordinato la chiusura dei locali entro mezzanotte – come la fata con Cenerentola -, in modo da disperdere la movida. Ma mentre a Cenerentola dopo mezzanotte la carrozza ritornava una zucca, qui gli zucconi lardai saranno coloro che rimangono in giro ad ammassarsi e insudiciare… Anche nei bar e nei circoli sarà vietato raggrupparsi a più di sei persone. Ad esempio per chi fa il girone a carte, oltre ai quattro giocatori, non ci potranno essere più di due spettatori a botecare se andava giocato un carico o meno, date fra l’altro le difficoltà delle coppie sfidanti ad ammiccare il tre o la donna di briscola con la mascherina.
Il premier Giuseppe Conte, in seguito alla sua visita in terra aretina della settimana scorsa, ha deciso di nominare i propri provvedimenti anti-COVID con sigle in dialetto aretino (chiamarli sempre Dpcm può confondere, in quanto di solito durano come il bercio di un gatto). Per cui attualmente, considerando la crescita dei contagi, siamo nella nuova Fase Scb, Segnete Che Balena, col rischio di entrare presto nella Fase Sag, Se Archiude Gnicosa. Il presidente del Consiglio continua a far notare di igienizzarsi le mani, tanto lo sa che a pensare a queste cose è tutto un Tic – Toccassi I Coglioni -.
È stata una settimana in cui molti aretini si sono dedicati a pubblicare foto sui social. Fra le immagini più ricorrenti, gli arcobaleni, i primi funghi e i focolari. Tanti gli scatti artistici e romantici sugli arcobaleni, ma tutti palesemente fuorilegge, visto che hanno sette colori assembrati. E comunque è sempre meglio fotografarli sperando di non dover presto vederli nei disegni appesi alle finestre. Per i funghi, numerosi gli aretini orgogliosi di mostrare le prime raccolte. In effetti le recenti piogge abbinate a schiarite hanno portato funghi un po’ ovunque, persino in città, dove da troppo tempo invece che fioriture di muffe per i funghi si vedevano solo fioriture di catrame per asfalto! Ad Arezzo qualcuno ne è stato trovato nel parco del Pionta. Ad onor del vero di funghi al Pionta, per chi ne vuole, se ne trovano tutto l’anno e con qualsiasi clima… Strani esemplari trovati nei boschi intorno alla Chimet, dove addirittura i funghi se non li trovi ti cercano loro. La gente non fa in tempo a mettere quello raccolto nel cestino che nel punto dove è stato colto ne è subito ricresciuto un altro! Infine, i primi focolari accesi, in parte con le prime castagne da cuocere e in parte, forse, per sollecitare il sindaco aretino a dare il permesso ad accendere i termosifoni. Alessandro Ghinelli, si sa, quando vede una fiamma si intenerisce molto… L’importante è che non sia una fiamma a gas! Va detto però che l’idea di impedire i focolai col coprifuoco, sperando che funzioni, almeno a parole non fa una grinza! E di questo bisogna dare atto sia al premier che al primo cittadino.
A proposito di Ghinelli, si conoscono già i nomi della Giunta e a quanto pare il sindaco, a forza di dire che ci sono tanti casi positivi in giro, tanti casi di gente senza mascherina e tanti casi di movida incontrollata, con poca fantasia ha deciso di mettere Tanti e Casi (stavolta con la maiuscola) nei posti chiave della Giunta. La prima dovrà essere anche il vicesindaco e Ghinelli ha assicurato che Lucia Tanti… Sarà all’altezza. Al di là delle apparenze, ci fidiamo! Ancora silenzio invece dall’opposizione. Niente di nuovo ora e nulla di nuovo nemmeno prima delle elezioni… E si è visto. Vanno di moda le scuole di ballo; a loro, a giudicare dai risultati, ci vorrebbero scuole di ballottaggio, sennò a ballare son sempre gli altri.
Per finire l’oroscopo: nonostante tutto, gli astri promettono buon umore per sette giorni. Anzi, da decreto facciamo sei, sennò Conte e Ghinelli chi li sente?!