Visibili dallo spazio i buchi neri di Banca Etruria. Estra rinvia l’assemblea, ma non le bollette
Ne è scaturita una specie di gara in cui in effetti in molti luoghi o località cittadine apparivano erbai ad altezza notevole, tanto che sarebbero potute essere accompagnate da commenti in rima, tipo: “A QUARATA GUARDATE ‘UN DO È ARRIVATA” o “ALLA MARCHIONNA TE COPRE ANCHE LA GONNA; o “DA TORTAIA E ALL’ORCIOLAIA ORMAI È TUTTA UNA SERPAIA”; o “A CAMPOLUCI PIÙ CAMPI CHE LUCI”; o “AI CAPPUCCINI ORMAI COPRE ANCHE I CITTINI”; fino a “ALLA SELLA E ANCHE A CHIANI CE SPARISCONO ANCHE I CANI” o “A SAN LEO E ALL’INDICATORE ORMAI È DA DECESPUGLIATORE”. Questo tam tam di segnalazioni pare comunque aver fatto effetto, dato che in qualche zona, il Comune ha cominciato a tagliare queste erbacce. Del resto il Comune, quando c’è da fare tagli ai servizi o al personale, non si è mai tirato indietro, quindi tagliare anche un po’ d’erba non dovrebbe essere un problema.
Come purtroppo facilmente prevedibile e come questo notiziario sostiene da tempo, le fantomatiche panchine davanti alla Stazione sono state prese di mira da vandali che vi hanno disegnato sopra frasi e disegni osceni, alla faccia del decoro e del buon senso. Ma a proposito di buon senso, se fai gettate di cemento e pietra serena al posto delle panchine e pretendi che non si trasformino nel bivacco o in lavagne a cielo aperto, considerando il luogo, ciò è pura illusione. Scontato il fatto che per la maleducazione i rimedi siano pochi: resta l’invito a chi ha fatto quelle scritte, di mettersi quei pennarelli e quegli spry in…. tasca e senza tappo. Che quelle panchine erano fatte a cazzo si vedeva, non c’era bisogno di disegnarcelo sopra!
Presentato in settimana un altro evento dell’Estate aretina in Fortezza del prossimo luglio. Si tratta di “Cappuccetto Rozzo”, una simpatica rivisitazione della famosa favola, riscritta in Toscano dall’attore pisano Jonathan Canini. In Cappuccetto Rozzo, la protagonista è fiorentina, la nonna è livornese, il cacciatore è pisano e il lupo è lucchese. Ora, dato il fatto che se fosse stata una lupa, sicuramente era aretina, per omaggiare comunque Arezzo, visto che tutti i personaggi sono di altre città, verranno aretinizzate alcune frasi della fiaba: ad esempio quando il lupo incontra Cappuccetto nel bosco e gli chiede cosa ha nel cestino, Cappuccetto risponde: “Ma perché non te fai un cestino de focacce tua?” E poi, quando Cappuccetto va dalla nonna, le dice: “Nonnina, ma spettinata che sei, sembri il Ghinelli. Nonnina che peli lunghi che hai, nonnina che unghie strane che hai…“. Fino a che sia il lupo che la nonna da dentro la pancia diranno: “Cappuccetto Rosso sei venuta a portare da mangiare o a rompere i coglioni?!“. Ma altre fiabe potrebbero per l’occasione essere adattate in aretino. Ad esempio “Biancaneve e i sette nani”, diventerebbe “Biancaneve e le sette nane”, con Biancaneve esperta nello spennare e nell’impillottamento e che quando la strega le porta la mela, le risponde: “Mangela te e tanto che è lì dentro, saluteme quel torsolo del Principe!“. Aretina anche Cenerentola, che, invece che quella di cristallo, la scarpetta preferiva farla col pane e il sugo dei maccheroni. Si sta adattando anche Heidi in aretino, con le Alpi sostituite dall’alpe di Poti e con la baita del nonno messa tra la colonia e i ripetitori. Per vedere sorridere i monti, le caprette fare “ciao” e soprattutto far alzare Clara dalla carrozzina e farla camminare, più che l’erba dei monti ci vorrà l’erba del colle del Pionta.
Stupore anche ad Arezzo per la foto del buco nero al centro della Via Lattea. Anche la Samantha Cristoforetti dalla Stazione Spaziale internazionale, ha detto che da lì i buchi neri che vedevano erano quelli delle toppe di catrame messe sulle buche di Arezzo, ma niente di più. Era dai tempi del crack di Banca Etruria che non si vedeva un buco nero così, ma è stato più facile scoprire un buco nero a 26 mila anni luce di distanza, che quello della Banca cittadina. All’ospedale San Donato invece fanno giustamente sapere che facendo molte rettoscopie, di buchi neri ne vedono tanti, ma per la privacy e per decoro ci tengono a non farlo sapere a nessuno!
Rinviata in settimana l’assemblea per approvare il bilancio di Estra. L’unica cosa che non verrà rinviata è l’invio delle bollette che, nell’incertezza di sapere se in Italia il gas si pagherà in Euro, in Rubli o in coppie d’uova, ad Arezzo si sa che si pagherà caro.
A grande richiesta ancora nuove definizioni (con soluzione) del cruciverba aretino:
Irta salita (Pettata); invito aretino a picchiare con decisione (Asòdece); “Cavati dai coglioni” in una parola (Smamma); fava ad Arezzo (bacello); Ad Arezzo, lo fa chi fa ridere, lo fa il caldo e lo fa l’assenza di bagni pubblici (schiantare).
Il santo venerato ad Arezzo dopo due minuti di Eurovision Song Contest alla televisione (Sandadaqualcheparte?)
E per finire l’oroscopo: gli astri ricordano che l’erba del vicino è sempre più verde e quella del Comune è sempre più alta!