Arezzo 2020: “Basta fondazioni, dalla cultura al sociale Ghinelli vuole replicare un fallimento”
“Nel giro di un anno la Fondazione cultura ha già dimostrato enormi magagne strutturali e pratiche: assenza di indirizzi e controllo sulle spese da parte del Consiglio comunale, scelte discrezionali che possono prestarsi a privilegiare questo o quello, fallimento del Raro Festival della lirica, grave deficit di bilancio di almeno 350mila euro malgrado le risorse stanziate dal Comune. E ora se ne propone un’altra? No, davvero basta fondazioni.
Per Arezzo 2020 è assolutamente sbagliato proseguire a svuotare il Comune, replicando un fallimento anche nel campo delle politiche sociali, un settore delicato e decisivo per la vita stessa di tante persone. A questo proposito, da un’amministrazione seria ci si aspetta che: assuma le proprie responsabilità in prima persona; aumenti decisamente le risorse per anziani specie non autosufficienti, minori, disabili ed altre fragilità; investa in politiche reali sulla casa; promuova politiche per l’integrazione; chiami a raccolta tutte le energie del volontariato, delle cooperative sociali e di tutto il terzo settore non come pedine da usare, ma come attori con cui co-determinare le politiche di sostegno, promozione e coesione sociale; realizzi le necessarie connessioni, interne ed esterne all’amministrazione, con altre branche quali l’urbanistica, la casa, la scuola. Specialmente con la sanità c’è bisogno di un forte intreccio e unitarietà per rispondere a quelle situazioni, in forte aumento, nelle quali problemi sanitari e problemi sociali si sommano nelle stesse persone e nelle stesse famiglie. Con la fondazione, viceversa, gli interventi sociali si separeranno e si marginalizzeranno e la vita delle persone fragili peggiorerà.
Arezzo 2020 per cambiare a sinistra vuole un Comune che metta davvero al centro delle sue politiche le persone e la lotta quotidiana alle disuguaglianze sociali, alle solitudini, alle povertà. Altri scatoloni ambigui, separati, fallimentari non servono alle persone in difficoltà e sono sbagliati. Alle repliche che Ghinelli vuole mandare in scena gli spettatori divengano attori e, da cittadini-elettori, boccino anche questa pessima rappresentazione. È ora di cambiare”.